Forse sarò una voce minoritaria all’interno dell’indipendentismo veneto ma non mi importa e non mi preoccupa dato che la robusta palestra di minoranza alla quale mi sottopongo da una vita mi ha forgiato. Il bruxamarso di Schio con annessa sagoma di Garibaldi bruciato non mi è piaciuto per niente per una serie di motivi.
Mi ha ricordato altre latitudini nelle quali è prassi comune bruciare pupazzi con le fattezze dei nemici o bandiere americane e israeliane. Io, sinceramente, di bruciare bandiere o pupazzi non ne sento la necessità perché il mio messaggio non è di odio né di guerra. Il mio messaggio e il mio pensiero sono invece gioiosi, propositivi e rivolti al futuro. Appunto, il futuro. Non capisco l’accanirsi contro personaggi storici. Veramente, non capisco cosa possa servire all’indipendentismo, ossia al progetto per un futuro più felice e prospero, l’accanirsi contro personaggi della storia. Studiare la storia è fondamentale. Incancrenirsi su personaggi storici non guardando il futuro invece è sterile. Sarò strano, eretico o falso indipendentista io, ma a me oggi di Garibaldi, Cavour, Vittorio Emanuele II, etc etc non interessa nulla. Considerando poi il fatto che queste manifestazioni con un sottofondo rancoroso di certo non avvicinano i veneti dubbiosi sull’opzione indipendentista, io non vedo proprio nessun motivo per supportare queste goliardate.
Sì, sono goliardate, ma teniamo però in mente che la forma è importante. Penso al segretario di Veneto Stato, Lodovico Pizzati, che pazientemente e in modo limpido spiega le ragioni economiche dell’opzione indipendentista o penso all’avvocato Morosin, sempre di Veneto Stato, che altrettanto pazientemente spiega che si tratta di un percorso legale. Poi osservo il polverone che si solleva con questi fatti e mi chiedo: cosa favorisce di più il percorso indipendentista? Le ragioni pacifiche e rispettose o la cagnara che si genera con queste boutade? La forma è importante e manifestazioni con quel genere di forma a me fanno venire solo in mente odio. Io invece di odio nel mio cuore cerco di averne il meno possibile e soprattutto di non alimentarlo.
Io sono decisamente alieno da queste forme di messaggio politico perché mi sembrano fini a loro stesse. Solo, appunto, fumo e niente arrosto. Come d’altronde ci ha “insegnato” quel partito politico che da venti e passa anni prende in giro moltissimi veneti promettendo un impossibile federalismo che negli anni è degradato sempre più fino al punto che fanno passare nuove tasse come “federalismo municipale”. Non mi interessa bruciare bandiere o pupazzi, non provo odio bensì voglia di costruire un gioioso e rispettoso Veneto Stato Indipendente. Non mi interessa il finto federalismo e voglio diradare il fumo che da troppi anni ci buttano addosso non facendoci vedere la strada democratica e legale per l’indipendenza.
Luca Schenato
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Mi non sinpatixo, STIMO o NON STIMO le persone, in baxe a quelo che le fà, pì che a quelo che le dixe!
CIAO,WSM
Da bon liberalchic mi a go i me princìpi e i me obietivi; tra i coali la nasita de un Veneto Stato.
Ora, par rivàr al Veneto Stato no l’è che gavemo da contarsela tra nialtri e farse el sangoe cativo a dirghe su a uno che l’è morto 129 ani fa. Vardar vanti!
Gavemo da convinzàr el 99% dei veneti che no ghe ne ciava un caso de Garibaldi che la nasita de un Veneto Stato Indipendente l’è na roba che la se pol far. Gavemo da darghe ragioni, programi e tranquilità, cioè che no semo na manega de invaxà.
Tuti deso i’è drio parlar de storie pasà e nisun che dixe che la nasita de un Veneto Stato Indipendente la sarìa oro par nialtri. Pensè che l’operaio de Padova, l’artexàn de Busolengo o la caxalinga de Schio a vedar i roghi i se convinze che l’indipendentismo l’è na roba seria?
Mi da bon liberalchic no me ne ciava un caso de sti ati folkloristici parché
1) i trasmete odio
2) i’è fumo inte i oci de un partito che’l seita a ciavar i Veneti.
Dito coesto, penso che’l sipia ovio che “l’indagine da parte dei carabinieri” che go leto esar partìa, me par na roba da barzeleta.
@marco bicego: anca mi e anca dixistimo le persone false
Comprendo la posizione di Luca Schenato e la rispetto, perchè è fondata. Tuttavia personalmente non ne condivido l’esito, che è quello di delegittimare l’azione compiuta e i suoi artefici.
Quando ci si muove in un contesto indipendentista bisogna necessariamente trovarsi a giudicare fatti scomodi, come il “rogo” del fantoccio di Garibaldi. Di fronte a questa azione e, soprattutto, di fronte alle critiche strumentali che piovono dal campo avverso, bisogna prendere una posizione. E’ un dato di fatto. Il punto è che questa posizione può basarsi su tutti i distinguo del caso, ma non può arrivare alla condanna del gesto prescindendo dalle assurde strumentalizzazioni avversarie. Perchè anche quelle esistono, e sono molto più forti. E sono anche precedenti al gesto, come dimostra il fatto che Garibaldi venga riproposto ultimamente in tutte le salse, ben prima del bruxamarso in questione.
E allora di fronte a questo clima di intimidazione unionista io penso che il bruxamarso non vada enfatizzato in senso negativo, come fatto che discredita l’indipendentismo, ma vada al massimo considerato per quello che effettivamente è stato: un gesto simbolico e “scaramantico”, certamente provocatorio ma anche liberatorio, dato che non ci sarebbe stato il fascismo imperialista se non ci fosse stato il garibaldinismo, non a caso crispino nell’anima e nei mezzi.
In fondo, se posso dare un suggerimento ai militanti di VenetoStato che si sentano più esposti a possibili critiche da parte di eventuali giornalisti o terzi, a seguito di questo fatto, io dico: ribaltate il problema addosso agli unionisti o ai veneti ciula che dormono il sonno tricolore. Dite loro: “Invece di prendervela con un innocuo falò di un fantoccio, andate ad indagare sulle decine di attentati incendiari nei cantieri della Salerno-Reggio Calabria, i cui danni finiscono per essere ripagati a pie’ di lista proprio con i soldi dei cittadini veneti”.
Tutto qui. Sforziamoci di diradare il fumo delle false polemiche con il fuoco (virtuale) dei problemi reali. Che poi è quello che VenetoStato continua a fare brillantemente: le polemiche italiote passano e le fiamme del bruxamarso si spengono, le nostre e vostre rivendicazioni restano.
Saluti separatisti lombardi,
Alessandro Storti
@ Giacomo
Apprezzo il tuo lavoro con Xoventu, ma dissento radicalmente dal tuo giudizio su Israele. Definirlo una dittatura è cosa a mio parere del tutto fuorviante. Che la questione israelo-palestinese sia complessa e delicata, non vi sono dubbi. Tuttavia dire che Israele è una dittatura sarebbe come dire che l’ANP è un’entità parastatuale terrorista. Sarebbe un gioco a chi generalizza di più.
Peraltro, se si trattasse di scegliere, io non avrei dubbi a preferire la stella di David alla Mezzaluna. Ma naturalmente questo è un affare di gusti e convinzioni personali. E non certo per questioni di politically correctness, dato che, per fare un esempio, ho sempre sostenuto il buon diritto della CSA a secedere dagli USA. E potrei aggiungere altro non particolarmente digeribile per le deboli menti assuefatte al buonismo e ammantate di retorica tricolore che ci circondano.
Lo stesso valga per la critica agli States. I valori di cui gli USA sono portatori sono quanto di più articolato esista sulla faccia della terra: esistono mille USA, uno diverso dall’altro, e non è certo “rifiutandoli in toto” come tu suggerisci che si può comprenderne la natura.
Sarebbe come chiedere di “ricopiarli in toto”.
Senza polemica, ovviamente. Cordialità, Alessandro Storti
@Alessandro
Ghe ne voria de pi lombardi cofà ti…!
Bravo!
a mi me par ca se xe drio far on gran caxin par poco.
xe sta brusà solo on pajiasso, miga on omo.
se VS el vol ciarirse coi veneti, gavaria on bel da far parchè on mucio de veneti no ghe da reta (par lori xe pì credibile coel ca vien fora dai media tajiani).
e pò VS no gà mexi, tv stanpa radio, par bater ciodo co el ritmo de lega e conpani.
ne convien tegnirse so le robe da far par nialtri.
i ne pol desvoltar solo se ghe coremo drio.
me sa ca i ne farà corer drio incora.
me par cofà indigeni ca i tira l’atension dela pora bestia e po co ela la ghe core drio lori i scanpa da tante bande cusì la se sfiaca e po i ghe salta doso.
(i gà sfiacà cusì anca la serenisima intei secui).
fati bruti forsi ghe ne sarà incora purtropo.
mmm…in un futuro auspicabile stato,dovremo essere tutti per forza d’accordo?dovremo tutti per forza rispettare i simboli nuovi o vecchi?bisognerà dialogare e capirsi…e gli stupidi che bruciano o gli ottusi che non capiscono quelli che bruciano,ci saranno sempre.
In Sicilia hanno cambiato diversi nomi di piazze intitolate a Garibaldi in nomi più locali.
Scandalo?
A terzigno hanno bruciato il tricolore…colpa dei Padanni ha detto FINI.
La cosa che ci fà cagare più addosso è essere considerati dalla stampa “barbari ignoranti e bifolchi”.
l’11 settembre 2007 mentre un gruppo metal del mio paese cantava una canzone dedicata al pontefice e il barista del paese frustava un attore vestito da Gesù,abbiamo bruciato una bandiera americana,tra le risa generali.
L’ex assessore alla cultura berlusconiano ha scritto lettere e minacciato censure e bla bla.
Siamo andati a casa a sua e le abbiamo spiegato che si era trattato di una performance artistica.
Una piece di teatro degna dell’underground newyorkese e più futurista dei futuristi a lei cari…altro che biennale!
Non sempre l’arte è di regime,e in uno stato come ITA dove le bugie serie si fanno dire ai comici (Grillo,Benigni,Fo),ecco un esempio di neotransavanguardia popolare Veneta unita alla tradizione del Bruxamarso…di Giovani provocatori provenienti dalla terra di Maurizio Cattelan e Gilbert Prousch.
così l’ho vista io e non l’ho vista come politica.
saluti da Brescia
Ah…dimenticavo.
Per avvalorare la mia tesi sulla performance artistica del gesto,vi ricordo delle gesta di Goldechiari,il duo artisco che espose a Bolzano il cesso con l’ inno di Mameli campionato in suoni da sciaquone nell’ opera CONFINE IMMAGINARIO,difese da TUTTA LA STAMPA DI SINISTRA!!!!
La Goldschmied è nativa di Arzignano.
@Alessandro: la stima è reciproca ma non condivido la tua visione. Io credo ci sia tanta disinformazione, non a caso diversi giornali e tv sono in mano a una ben determinata lobby. Ti invito a leggere il libro The Israel Lobby di Stephen Walt. A prescindere da ciò io credo che l’errore che spesso fa ad esempio la lega, sia di vedere l’Islam ad esempio come un pericolo a priori. Se Hamas fosse stato cristiano credo sarebbe internazionalmente accettato, invece è musulmano e quindi sono terroristi. Io credo che se sono terroristi loro lo sono pure i sionisti (inteso come mov. politico e non religioso) con i loro crimini, dalle bombe al fosforo agli stermini di infanti. Credo che li ci sia una guerra in atto dove una forza, con le spalle coperte da USA ha in maniera illegittima occupato e cacciato gli abitanti di un territorio, da ormai un secolo. Questo per dire che se il dirtto all’autodeterminazione esiste, deve essere sempre applicato: ogni stato (penso al tanto criticato Iran) deve essere sovrano di se stesso, e se il popolo vuole una determinata cosa al suo interno, nessuno può impedirglielo (condannando la violenza gatuita sulle donne ovviamente). Altra questione è quando una religione estranea a un territorio (es Veneto e Islam) viene importata in quel territorio, questo non deve succedere.
Detto ciò la mia stima resta immutata:D
w l’indipendenza
@ Giacomo
Non voglio trasformare questa discussione, peraltro utile, in un confronto su Israele-Palestina. Ti ringrazio per la segnalazione libraria. Immagino tu conosca anche i volumi di Benny Morris. A proposito, esiste una storiografia palestinese antiaraba così come ve n’è una tanto fiorente ebraica antisionista e di fatto antisraeliana? Penso proprio di no, e questo la dice lunga sul differente livello di libertà di pensiero e di autocritica esistente fra le due comunità.
Qualche ulteriore osservazione. Tu parli di una lobby pro-Israele: certamente essa esiste. Ma non penso proprio si possa dire che la vulgata comune ne sia particolarmente influenzata, come dimostra il fatto che esiste un maggioritario fronte intellettuale, politico, persino popolare, direi, nettamente favorevole ai palestinesi, e, soprattutto, ostile ad Israele.
Anche a livello internazionale, dove gli israeliani vengono spesso e volentieri boicottati in svariati settori (comresi università e fiere librarie), mentre nessuno, mi pare, si astenga dal perorare la causa palestinese finanziandola lautamente -e mi sembra anche che i palestinesi usino i soldi che ricevono peggio dei meridionali, il che è tutto dire…-
Addirittura a livello internazionale i palestinesi sono praticamente l’unico popolo che viene riconosciuto dall’ONU e da quasi tutti gli altri stati senza avere di fatto una propria entità statuale. Nulla di tutto ciò, ad esempio, nei confronti dei Ceceni, che, al di là dell’odioso terrorismo, godono della mia simpatia, dato che i Russi li hanno letteralmente rasi al suolo (in Palestina il conflitto è ad un livello nettamente inferiore).
Potrei aggiungere che i Paelstinesi non mi piacciono perchè sono stati esportatori di terrorismo, e non mi riferisco a
Israele, ma al resto del mondo: nulla di paragonabile con i Baschi, gli Irlandesi, e via dicendo. Potrei aggiungere anche che la prima forma di autodeterminazione consiste nel lasciare che una persona possa scegliere la propria fede e cambiarla, cosa che nell’Islam è vietata. Potrei andare
avanti a lungo, ma non voglio annoiare.
Se posso permettermi un suggerimento librario a mia volta, ti segnalo i due volumi di fantapolitica “La moschea di San Marco” e “La casa dell’Islam”, di Pierfrancesco Prosperi.
Ti saluto con amicizia. Viva l’indipendenza, naturalmente!
@ Albert
Grazie per la stima. dato che sono Lombardo, ma simpatizzo fortemente con la causa indipendentista veneta, mi sono dato l’obiettivo di fornire a voi amici veneti un punto di vista esterno che possa cercare di trovare i punti di fora nelle varie posizioni che esprimete. Visti da fuori, comunque, fate impressione per la vostra solidità, nonostante, anzi, proprio per via delle vostre differenti visioni di fondo. Visioni che trovano però un denominatore comune fondamentale nel desiderio di portare il Veneto alla completa indipendenza politica.
@ Luca
Ho pensato ancora al tuo post sul bruxamarso di Garibaldi e credo che proprio il riferimento ai falò merdiorientali fosse fuori posto: là si bruciano fantocci di leaders viventi, Garibaldi è morto e sepolto. Davvero Luca, il gesto in questione va contestualizzato e considerato come un atto simbolico e scaramantico, certamente non come un atto violento o dall’aria eversiva. Provocatoria sì, ma questo è un altro discorso. Comunque concordo con te sul fatto che l’indipendentismo veneto debba guardare soprattutto al futuro, senza cedere alla tentazione di farsi trascinare in continue polemiche storiografiche. Per questo tipo di discussioni esistono le associazioni come Raixe Venete, che fanno egregiamente il proprio lavoro.