Leggo ora che il sig. Bossi, diplomato per corrispondenza alla radio elettra, sparla per l’ennesima volta a vanvera gridando – secondo quanto riportano le agenzie – “se non si va al voto facciamo la rivoluzione” e poi ancora “vuol dire che mettiamo in piedi la polizia del Veneto, della Lombardia, del Piemonte… Certo ci mancano un po’ di armi, ma prima o poi quelle le troviamo”.
Bene, il costituente Partito Nazionale Veneto invita questo esponente politico italiano a non scimmiottare per l’ennesima volta atteggiamenti da dittatorello di una repubblica delle banane, nuocendo con le sue parole alla vera sfida politica per l’indipendenza veneta con metodi democratici e pacifici e lo diffida dal parlare ancora a nome del Popolo veneto, di cui non fa parte.
Parli, se vuole, in nome e per conto della casta politica italiana di cui è membro autorevole, dato che il suo partito nella seconda repubblica è stato al governo per ben 7 anni su 15, contribuendo per la sua buona parte al disastro socio-economico sotto gli occhi di tutti.
Gianluca Busato
Comitato PNV
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