In merito al’invito ricevuo e riportà qua soto, se rende noto che:
- El PNV no partesiparà a na nomina autoreferensia
le e sensa nisun significato politico. - El proceso de cresita politica dei veneti vien dal baso, no dal’alto de grupi serai e che in virtù del gnente se autoproclama raprexentativi de no se sa cosa.
- El PNV invita a boicotar sta manifestasion e nol riconose nisun goerno de unità patriotica che nol nasa da un proceso condivixo e partesipà da TUTI i sogeti po
litisi veneti favorevoli al’independensa veneta.
Gianluca Busato
Comitato PNV
www.pnveneto.org
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INVITO
Veneto Serenissimo Governo
Longarone (BL)
(sala Popoli d’Europa)
20 gennaio 2008 – ore 11.00
Nomina e Proclamazione
del nuovo Governo di unita’ patriottica
CONFERENZA:
presentazione del Referendum per la costituzione dello Stato Veneto Indipendente
Per info: Veneto Serenissimo Governo – casella postale 64 – 36022 – Cassola (VI)
pepiva@libero.it – www.serenissimogoverno.org – cell. 3491847544
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Io mi chiedo con che faccia tosta potete fare tali critiche, visto che unilaterlmente avete deciso:
a) i territori da rivendicare (e tra l’altro realizzando una cartina davvero penosa, spartendo, oltrettutto, i territori trentini come se il trentino non avesse un identità propria!) e giustificando il tutto con riferimenti misti assurdi di appartenenza a tale regione/stato in epoche diverse e in situazioni geopolitiche completamente diverse!!!
b) di essere il centro attorno al quale ruota tutto l’indipendentismo Veneto,mascherandovi diversamente ad ogni nuova ideona, che immancabilmente risulta nell’abbandono delle fallimentari ideone precedenti; l’apertura la dimostrate ponendo nei vostri “spazi di dibattito” (cioè le continue nuove “piattaforme”, come le amate chiamare voi) delle regole che in sostanza affermano “puoi fare quello che vuoi, basta che non polemizzi su quello che diciamo noi”. E ciò è evidente nei regolamenti del forum, o della recente mailing list, dove gli amministratori sono dotati di potestà divina.
c) di rappresentare la causa Veneta non solo nel Veneto, ma anche all’estero
Passando punto per punto:
1. Il significato politico mi pare chiaro (e la storia riporta esempi, a partire dal caso francese nella WWII) o c’è il bisogno di spiegare a cosa serva un governo di unità patriottica? Per quanto riguarda l’autoreferenzialità, oltre al fatto che un rappresentante del VSG aveva nuovamente proposto pubblicamente (a Treviso, al vostro incontro di novembre) di organizzare un incontro con tutte le forze indipendentiste per sedersi ad un tavolo e discutere, c’è da dire che se diamo uno sguardo alla storia (come ho scritto prima) troviamo esempi che, sebbene in casi diversi, non avevano certo fin da subito nemmeno la possibilità di raccogliere vasti consensi.
2) Non scambiamo l’autoreferenzialità con la sacrosanta necessità di relazionarsi con persone che perlomeno lavorano in buona fede, si impegnano, hanno volontà vera di perseguire gli obiettivi fissati. Pertanto, è logico che la chiusura a parassiti italioti o agenti in malafede sia immediata. Per quanto riguarda la loro disponibilità al confronto e a spegiazioni riguardo qualsiasi argomento, assicuro personalmente che (almeno con me) hanno dimostrato rispetto e serietà degli impegni presi. Tutto il contrario di chi dice beamente “si,si” quasi meccanicamente, senza accettare o men che meno cercare il confronto quando è di fronte alla platea, salvo poi nascondersi dietro un comunicato e scrivere delle assurdità di questo alto calibro.
3) Come ho già spiegato nei punti precedenti il richiamo c’è stato, che poi sia stato colto o meno non penso sia una loro colpa. Io invece invito a boicottare questo partitello fatto da “cariegari” che sfruttano le debolezze intelettuali delle persone per proporre progetti fallimentari che da 30 anni hanno dimostrato di portare al nulla se non alla delusione della gente.
Mi invese son contento che finalmente qualcheduni ve ferme nel proporve come interprete adiritura del’esecutivo dela volontà indipendentista veneta. Me rixulta che ghe sipia diversi tentativi de crear tavoli de lavoro comuni, verti anca a valtri, ma che valtri no gavì vosuo spetar che questi scumisiase, par metarghe senpre el vostro capel autoreferensial. Volè partesipar al dibatito in corso, sì o no?
Ottimo intervento del PNV! Un percorso politico si costruisce assieme, all’aperto, democraticamente e non al chiuso di stanze oscure dove tutto viene deciso in barba agli interessi del popolo veneto!
Trevixan, ghe jeritu a novenbre a Trevixo, co i ga fato el “V-day”??? Se si, ghetu scoltà l’intervento fato dal esponente de’l VSG o te situ stropà £e recie par preconceti? Vista la to risposta me par propio che no te ghe scoltà. Voria saer come mai, di fronte al fato che el VSG ga proposto publicamente on incontro de dia£ogo co tute £e forzse indipendentiste, Busato Riondato e conpagnia be£a no i ga prontamente dito “se farà tal dì” pitosto de “ghin parlaremo tal dì e ve faremo saer entro tal data par i detaji”.
Par coanto riguarda l’intervento de “el graton”, a parte che, come go scrito in tel’altro post, co mi i xe stai disponibi£i e ‘verti a coalsiasi confronto e ciarimento so £e so decixion, me par che ghe sie chi fa laori democraticamente al’italiana co tuti coe£i che no fa polemiche, altrimenti ban, altrimenti fora.
Ciao italiani
Signori del VSG. La difesa fatta con il commento non sostiene il vostro comunicato: l’invito ad una “Nomina e Proclamazione del nuovo Governo di unita’ patriottica” ha in se una carica di arroganza che semplicemente non sorprende in quanto coerente con i vostri comunicati pubblicati nel passato.
Fino a quando non viene confermato che il governo della Regione Veneto, della Regione Friuli, della Provincia autonoma di Trento e delle provincie di Brescia, Bergamo e Mantova, non sono illeggittime o decadute (ipotesi che potrebbe scaturire se viene ufficializzata l’illeggittimità del plebiscito del 1866), esse sono le uniche che costituiscono la rappresentazione della volontà popolare in quanto elette democraticamente; per quanto ci possa non piacere (e non si creda che a me piacciano!)
Potremmo discutere sul fatto che le elezioni siano pilotate in una forma di democrazia di partiti dominanti accomunati dall’interesse di posizione di potere in una sorta di oligarchia, e che in conseguenza di ciò appaiono legalmente e regolarmente eletti ma in realtà si trovano in tale posizione in virtù della loro posizione dominante e dell’approvazione di leggi illiberali e discriminanti a discapito di nuovi partiti di rinnovamento; e su tali argomentazioni chiederci quale leggittimità possa avere un governo eletto in queste condizioni.
Ma anche se fosse, ciò non costituirebbe alcun diritto di arrogare una qualsiasi autorità ad un altro governo comunque non eletto.
Pertanto è il substrato che stona, è quella frase “…unici eredi e continuatori…” che appare sempre nei vostri comunicati (tanto quanto l’affermazione del signor Emanuele Filiberto quando si dice nominato dal padre quale “principe di Venezia”) ad essere inaccettabile perchè illeggittime, che come co-erede della Serenissima Repubblica io contesto, contestazione alla quale invito ad unirsi chiunque sia co-erede in quanto legato di nativi della Venetia all’epoca della sua cessazione.
Per concludere ben vengano persone che si danno da fare per condurre ad un nuovo corso la nostra patria, ben vengano le iniziative e le proposte, ben venga l’individualità quando essa è positiva e produce nuove risorse, ben vengano anche le differenze e le varie correnti che non sono un frazionamento ma un valore in rappresentanza di un pluralismo senza il quale avremmo solo che da temere.
Potremmo raggiungere anche l’ipotesi che gli attuali governi leggittimati sui territori della Venetia siano da deleggittimare (ma ciò sempre non può prescindere da una consultazione popolare), potremmo accogliere tante altre iniziative quali le raccolte di firme e l’iscrizione in anagrafi, certo alla fine ci serve un punto di coesione, e di sintesi, ma altrettanto certo è che tale punto non si può trovarse se un gruppo pretende di fare proclami, sopra la testa di tutti.
Serenamente, Claudio G.
Io non sono il VSG e non parlo per loro conto, ma di fronte a questi atteggiamenti mi sono sentito in dovere di prenderne le difese.
Caro Claudio, se mi permetti, hai un un pò di casino in testa. Bergamo, Brescia, Gorizia, Trieste e Trento nel 1866 non facevano parte del Veneto, quindi non possono cadere i governi che comprendono quei territori, visto che non centrano nulla con la questione e cmq non credo che un governo regionale possa fare quello che vuole e in quanto organo dello Stato italiano starà sempre al servizio del medesimo. Per quanto riguarda la democraticità, oltre al fatto che presentandoti alle elezioni ti inserisci (se arrivi a prendere una poltrona) e riconosci lo Stato italiano, e chi ti assicura che non ci siano brogli dopo tutto quello che ci capita di vedere direttamente e tramite i media??? Oltrettutto è sleale mettere a decidere un popolo quando prima di tutto non sa di essere tale e in più è ridotto talmente male sia a livello etico-morale che intelettuale a dover pregare per vedere il disegno di legge per un pò di autonomia (tanto per dirne una)!!! Suvvià, dobbiamo essere concreti e dare la capacità al popolo di capire chi è e di conoscere i propri diritti e questo non lo fai se aspetti che la maggioranza legga quello che gli proponi xk così non arriverai mai all’indipendenza e la lega è l’esempio lampante del fallimento indipendentista attraverso il partito.
Per quanto concerne il discorso sulla leggitimità di dichiarsi governo della VSR (e quindi non di un qualsivoglia organo dell’italia come neanche di un altro Stato), ognuno può criticare il fatto che sia stato eletto senza la consultazione del popolo (come è capitato ad altri governi di unità patriottica nel corso della storia), ma ogni suo componente ha avuto il coraggio di prendersi un incarico e di portarlo avanti. Negli anni il VSG ha lavorato, per chi bene e per chi male, e ha fatto tot cose (tra cui la presa di piazza San Marco del 1997 che da quel che vedo tutti gli indipendentisti ammirano). Per la frase “unici eredi ecc ecc” credo che intendano affermare che sono il vero governo Veneto, cioè quello che ha ereditato cultura, valori ecc dalla VSR e non il governo regionale dello Stato italiano. Cmq non capisco una cosa, Venetia e VSR sono due cose diverse, quindi a livello pratico il VSG e pnv/vim stanno percorrendo strade diverse, quindi come mai ve la prendete tanto? Mi spiego meglio, se il VSG è l’unico erede e continuatore ecc ecc della VSR, voi potete prendere l’eredità della Venetia, visto che voi volete arrivare ad essa.
Per quanto riguarda la deligittimazione dei governi provinciali/regionali sui territori della Venetia, come puoi farlo se partecipi al loro stesso gioco??? Sarebbe una contraddizione non da poco.
Ricordo che anche il ViM (Veneti in Movimento) e il pnv si proclamano come organismi al centro del processo indipendentista che tanto non dista dal rappresentare un popolo senza la sua consultazione.
Credevo tu fossi del VSG.
Parto dalla fine. Dichiararsi al centro di una iniziativa popolare non ti pare sia ben diverso rispetto a *dichiararsi governo* di quel popolo?
Mi sembra tu faccia confusione tra l’essere parte di un sistema politico e il raggiungere il consenso della popolazione attraverso diversi mezzi (non violenti, si intende, se no che consenso è?)
L’azione fatta dai ragazzi del campanile forse non ha riscosso il successo che speravano proprio perchè non erano riusciti a trasmettere il senso della loro azione e sopratutto un’idea di cosa sarebbe accaduto dopo alla popolazione.
Personalmente mi sentirei a disagio nel sapere che un gruppo di “golpisti” cerca di fare la presa del mio paese senza capire da che parte stanno e che intenzioni hanno (e anche allora non sarei tranquillo).
Sono ovviamente consapevole della situazione di potere che esiste, e l’ho scritto nella precedente risposta.
Avendolo scritto ho sottolineato il fatto che, si, occorre parlarne ma da qui ad arrivare a considerare un governo ne passa. Ed è proprio questo il punto che contesto. Non posso accettare un “governo in esilio”, quantomeno fintanto che esso è supportato da un centinaio di adepti (ce ne sono così tanti?), lo capisci?
Ma comunque tu cosa proporresti? Di stabilire arbitrariamente un “governo autoproclamato” e iniziare una rivoluzione? E con cosa? Con i gavettoni?
Guardiamo alla storia recente e vediamo che queste iniziative a scarsa condivisione fanno sempre una brutta fine: o la brutta fine la fanno gli organizzatori o la fa il popolo che li subisce. No, grazie. Preferisco di gran lunga una condivisione ampia, il più ampia possibile, e poi se ne riparla giacchè in quel momento scaturscono mezzi molto più opportuni e meno cruenti …e poi non è moralmente giusto, metti ipotesi che la maggioranza dei Venèti vuole restare come è adesso, ti sembra giusto forzarli a diventare una cosa diversa? Se non amo le maggioranze che schiacciano le minoranze, tantomeno sopporto quelle sparute minoranze che pretendono di soverchiare tutti.
Caro Claudio, sono d’accordo che la diversità sussista, ma a parte che se vogliamo essere precisi, il movimento “Veneti” (parlando della causa Veneta a livello internazionale) la ha rappresentata, sebbene parli di “Venetia” (che non coincide con la Nazione Veneta) SENZA IL CONSENSO DI TUTTE LE ORGANIZZAZIONI INDIPENDENTISTE o dichiarate tali (e tra l’altro usando in situazioni di rappresentanza estera simboli marciani per far nascere la “Venetia”, un’entità “storica” mai esistita nei termini in cui l’avete proposta – al pari degli italiani che inventarono le “tre venezie” –, regione neanche geografica, politicamente artificiale ed autoreferenzialmente tracciata dai ViM, accampando ragioni pretestuose). Di fatto, quindi, I Veneti si sono fatti portavoce senza il consenso di tutti, né di altri all’infuori di loro medesimi, e non mi pare disti molto dal rappresentare la causa e gli INTERESSI del Popolo Veneto, nonostante il Popolo Veneto mai si fosse espresso, né abbia potuto esprimersi in tal senso. Per quanto riguarda il consenso popolare e il sistema politico ti ripeto che è sleale mettere a decidere un popolo dopo 150 anni di lavaggio del cervello che a causa di questo non si riconosce più come tale, è vittima di discriminazioni e pregiudizi di ogni genere e come se non bastasse c’è anche una sottocultura che fa “autodiscriminare” i Veneti. Non per niente i risultati che hanno portato le elezioni da 30 anni a questa parte sono stati deludenti a dir poco, e sono sotto gli occhi di tutti.
L’azione della liberazione del Campanile di piazza San Marco è avvenuta senza fare del male a nessuno, quindi non capisco come potresti non sentirti tranquillo…
Tornando all’oggetto del contendere, ti ripeto, nella storia ci sono svariati esempi di governi (a partire dal governo di Daniele Manin) che con o senza il consenso hanno lottato per la liberazione della loro Patria, tuttavia il fatto che la rivendicazione di essere un “governo” comporti un onere politico non indifferente e molta responsabilità non lo nego, ma a mio parere la legittimazione si conquista proponendo valide alternative al sistema in atto. Pertanto, SE ci sono Patrioti che vogliono realmente e in buona fede essere parte attiva del processo indipendentista, che PROVINO quantomeno ad aprire un dialogo e a valutare se le politiche siano sbagliate, da rivedere, da ri-discutere, da chiarire, o se vadano bene così. Forse c’è chi preferisce ignorare o giudicare frettolosamente senza avere le conoscenze minime per valutare il lavoro politico svolto in oltre 20 anni, ma ricordo a questi signori che così facendo non fanno certo il bene alla causa e mi viene da pensare male di costoro.
Io non propongo di certo la rivoluzione “con i gavettoni”, ma neanche il partitino di turno che, tra l’altro, sono stato stupito dalla lungimiranza (data forse dall’esperienza?) del VSG che subito dopo la prima presentazione a Vicenza dei ViM ha mandato un comunicato dove dicevano apertamente che puntavate al partito e guarda un po’ cos’è nato dal movimento “Veneti”… il partito nazionale veneto, che sarebbe il fulcro delle politiche che vi eravate prefissati. Ad ogni modo, riguardo a cosa propongo, come già detto sicuramente di non creare partiti prima di tutto, di diffondere la causa Veneta ovunque sfruttando le debolezze dello Stato italiano, ridare coscienza ai Veneti ricordando i diritti che abbiamo in quanto Popolo dalle millenarie tradizioni e puntare sui fatti accaduti nel 1866. Queste iniziative hanno fatto una brutta fine? Esempi?
Per la condivisione quanto più ampia possibile mi trovi d’accordo, ma il tutto deve avere dei principi base e fattibilità! Per esempio, la strada che il pnv vuole percorrere è fallimentare sin dal principio e sono sicuro che non è la strada adeguata. La strada internazionale che vede la questione del 1866 come punto fondamentale, invece, la vedo come una buona possibilità di poter arrivare concretamente all’indipendenza, sia come “piede di porco” per forzare definitivamente la situazione italiana, che come mero appiglio giuridico qualora i sostenitori della causa veneta non vogliano assumersi l’enorme responsabilità di costituire ex novo un’entità statale e preferiscano ricostituire qualcosa che è stato illegittimamente tolto prima (per far meglio intendere il principio di base per cui dico ciò, vorrei citare il “rasoio di Occam”: “entia non sunt moltiplicanda praeter necessitatem”. Tuttavia, se il 1886 sarà un semplice appiglio giuridico o l’arma fondamentale, lo sapremo “solo vivendo” il frangente storico in cui ciò avverrà.
Replico solo per un paio di precisazioni. Per il resto non credo ci sia nulla da aggiungere.
1. Parlando dei “ragazzi del campanile” penso di essermi spiegato male. Ciò che intendevo dire è che l’azione poco preparata ha condotto a risultati inattesi. Con questo non voglio diminuire la portata, e neppure la nobiltà dell’iniziativa che di certo ha contribuito a risvegliare i sentimenti di tutti.
Ma è un fatto. Ed è altrettanto un fatto, quindi, che la gente percepisca la cosa nel modo in cui ho descritto.
2. Mi risulta che nelle cosidette relazioni internazionali (mi sembra limitate al Sen. Bofill, Catalano) sono state tutte condotte a nome del movimento, che certo si batte per una causa veneta, ma comunque precisando che si trattava di un movimento.
Mi pare che invece tu non voglia capire che esprimersi come “governo” è ben altra cosa. Ma quello che c’era da dire è stato detto.
Il governo di D. Manin era stato fondato sulla base di una rivolta popolare dei Veneziani grazie all’esistenza di rivolte che erano sorte a Vienna e da li si erano sparse nell’Impero.
Quando vedrò la gente per le piazze con i forconi, allora sarò disposto a credere ad un’iniziativa come quella del VSG.
Ciò che tu ritieni scontato, per me non lo è, ciò che tu credi valido per me è un tentativo di affermazione monarchica ammantata da pensiero liberal-socialista.
ERRATA: ….sono state tutte condotte a nome del movimento I Veneti, che certo…