Riportemo un bel’intervento de Davide Guiotto, presidente del’asociasion Veneto Nostro – Raixe Venete, a propoxito de na scandaloxa discriminasion dela nostra bandiera inte le scole venete gestìe dai taliani.
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Sostegno ai giovani che in questi giorni hanno appeso la Bandiera Veneta in classe e che ora sono minacciati di sospensione
In questi ultimi giorni è scoppiata una nuova polemica all’interno di molte scuole del Veneto in cui parecchi studenti hanno appeso, ciascuno nella propria classe, la Bandiera Veneta.
Da una parte stiamo assistendo ad una presa di coscienza forte di molti giovani che dimostrano il loro attaccamento e il loro amore nei confronti della loro Identità Veneta, a dimostrazione che sentono ancora viva dentro di loro la Storia Veneta, un legame forte con il nostro passato che continua a vivere e che molto ha da insegnare.
Dall’altra parte, a seguito dell’esposizione delle Bandiere nelle classi, abbiamo assistito alla reazione scomposta e offesiva di alcuni docenti che sono arrivati perfino a minacciare i giovani di sospensione.
Abbiamo appreso che in alcuni casi c’è stato qualche insegnante che avrebbe visto nella nostra bandiera un simbolo politico, che l’avrebbe strappata dal muro gettandola con disprezzo a terra, che l’avrebbe apostrofata come “una bandiera che offende i meridionali” o che avrebbe detto “con quella Bandiera mi pulisco le scarpe”….
Come si possono definire simili comportamenti se non atti di vero e proprio razzismo?
Come si può definire la censura applicata alla nostra storia e l’atteggiamento di chi tratta la cultura veneta come una cultura dei serie B, se non come comportamenti razzisti verso noi veneti?
Forse per la prima volta siamo di fronte ad uno scontro; i nodi stanno arrivando al pettine. Dal tristemente famoso 1866, anno di annessione del Veneto all’Italia, per “fare gli italiani” si è cercato in tutti i modi di far sparire le realtà “regionali”, o meglio Nazionali, proprie di ogni songolo Popolo della penisola – tutte da valorizzare e da rispettare – imponendo ovunque una stessa cultura “ufficiale”.
Ma la identità dei Popoli non si può tener nascosta a lungo e, sebbene censurata, prima o dopo ritorna a farsi sentire con tutta la sua forza, perché è dentro di noi e nessuno la può sradicare.
Nelle scuole italiane, all’interno delle classi, si possono trovare poster di tutti i tipi alle pareti: forse la Bandiera Veneta ha meno diritto di venir appesa rispetto al poster di qualche cantante o di qualche attore?
Forse non abbiamo il diritto di esporre la nostra Bandiera in ogni occasione?
Forse non abbiamo il diritto di pretendere rispetto per quello che siamo? Per i nostri simboli? Per la nostra Identità? Per tutti quei veneti che ci hanno preceduto e che hanno costruito una delle civiltà più evolute, rispettate e prospere del mondo?
Non possiamo più accettare che la nostra identità venga trattata con disprezzo come fosse una cosa da evitare e rifiutare.
La Bandiera Veneta non è una bandiera di partito ma di un Popolo e di una Nazione da più di mille anni e i docenti questo ben lo sanno o magari dovrebbero saperlo…
Quello che probabilmente a molti dà più fastidio è vedere che dopo 140 anni di scuola italiana hanno fallito. Non hanno cancellato i veneti. Non sono riusciti a farci dimenticare chi siamo.
Desideriamo esprimere quindi la nostra piena solidarietà verso tutti quei giovani veneti che – sapendo di rischiare anche qualche triste conseguenza all’interno della loro scuola – hanno appeso con fierezza il simbolo che più di tutti rappresenta la nostra Identità.
A questi giovani diciamo di non mollare, di non farsi intimorire e, anzi, di convincere altri loro amici, in altre classi e in altre scuole, a seguire il loro stesso esempio.
La nostra Associazione Culturale apartitica è a fianco di tutti questi studenti e siamo disponibili ad intervenire in supporto a queste iniziative.
E come disse Beowulf, l’eroe epico che strappa le braccia all’Orco che appestava la Danimarca:
“Il nemico più scaltro non è colui che ti porta via tutto, ma colui che lentamente ti abitua a non avere più nulla”.
Per l’Associazione Veneto Nostro – Raixe Venete
il Presidente
Davide Guiotto
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Una presa di posizione pacata ma ferma verso un tema importante quale la difesa e la salvaguardia dei simboli della nostra identita’ veneta.
Anche gli italiani dovrebbero capire che le specificita’ , in un mondo globalizzante, sono una ricchezza .
Voler cancellare ed omologare i Veneti, alla lunga, danneggia anche il paese nel suo complesso.
Certo, le specificità delle regioni (o meglio Nazioni) che formano l’Italia sono la sua forza, non una debolezza da combattere. La storia dovrebbe insegnare questo: fino all’avvento dell’iiluminismo, con la restaurazione e con il risorgimento italiano poi, i popoli degli stati italiani si sono sempre distinti in Europa per essere all’avanguardia nelle arti, nella tecnica, nella scienza. Le differenze culturali e la separazione amministrativa, con regole differenti da stato a stato, ha agevolato lo sviluppo culturale su forme e piani diversi, ma sempre a livelli di eccellenza. Una volta invece giunta l’unità e l’omologazione delle diverse culture della penisola, i popoli d’Italia hanni progressivamente perso terreno in tutti i campi rispetto agli stati europei. L’Italia in Europa è diventata la cenerentola che conosciamo ora.
Ecco perchè è fondamentale che le diverse realtà italiane tornino autonome. L’unità resta, a mio parere, necessaria in alcuni ambiti: ad esempio la difesa. Il punto debole degli stati italiani ante-unità era proprio il fatto di essere sempre stati in balia dei più potenti eserciti delle grandi Nazioni europee; quindi accordi tra gli stati italiani per una convergenza sulla politica militare appaiono necessari, ma d’altronde questo già avviene a livello internazionale con la Nato e l’ONU.
Saluti a tutti,
Viva San Marco!
nomi e cognomi dei “giovani”, dei “prof” e delle scuole please
Come mai così interessato dall’estero a questa vicenda, Alf, visto che sembri scrivere dal Molise?
Questa vicenda era gia avvenuta l’anno scorso, se mi ricordo bene…
Aveva fatto anche la “Una” di un numero di RAIXE VENETE… 😉
Ma non posso capire che i Veneti con la loro lingua, storia, cultura e bandiera fanno tanto paura a Roma…
Si puo che sia la prova di un sentimento di culpabilità (come lo fu per l’URSS con i paesi baltici)…
Il 7 marzo manifestero a Bruxelles con il Movimento VENETI per la Marcia dei 10.000… Vivo in Belgio, sono figlio ddi una mamma Veneta e mi sono sempre sentito anch’io parte del Popolo Veneto…
Mi scuso per il mio italiano che non è sempre academico… Ma non lo parlo ogni giorno…
Oi è vecchia ‘sta battuta, e chi ha detto che son del Molise (tra l’altro bellissima e “sottovalutata” regione)? forse non ti va tanto bene il Traceroute giane io sono di Mestre. Chiedevo, vista la gravità della situazione, solo alcune delucidazioni ed è strano che nessuno ne abbia parlato al di fuori di Raixe Venete.
ok grazie Lebrun, potrebbe essere giusta la tua ipotesi sui sensi di colpa io opterei più per l’ignoranza con cui questa società sta sempre più facendo a gara, in primis ci metterei proprio i professori 😀 Poi sarebbe bello capire gli antefatti sulla decisione di appendere le bandiere in classe io che sappia 30 anni fa nelle scuole non si poteva attaccare niente. Ricordo solo una volta per scherzo sapendo del prof comunista riuscimmo a trovare e ad appendere in aula un manifesto con il famoso slogan Decidi DC, col prof in questione che preso un grosso sasso continuava a lanciarlo sui nostri zaini menando pedate a borse, sedie e tavoli destra e a manca. Finì tutto in una grossa risata generale. Altri tempi
😉 E vero… Altri tempi… Anche qui in Belgio…
Ma la cultura Veneta non fu mai una cultura di odio ne di ingiustizia… La bandiera Veneta non è politica… E la bandiera della Regione, in più di essere la bandiera dello Stato antico dei Veneti…
Per il resto ho aggiunto PIASER che è il cognome della mamma perchè voglio proclamare a tutti, anche in Belgio, che sono anch’io VENETO ! 😉