La rivolta è iniziata a Napoli due giorni fa: rifiuti sparsi per tutte le strade, impossibile il passaggio per veicoli, persone, ambulanze, attacchi ai vigili del fuoco, disordini per le strade, distruzioni di mezzi e incendio di cassonetti tra le barricate di rifiuti e scontri con la polizia. E’ la rivoluzione.
Il governo interviene, invierà l’esercito per ripulire la città, ma i rifiuti dove saranno portati? Si parla di nuove discariche ipotizzando tempi impossibili per aree ben condotte, figuriamoci in Campania. Si parla di inceneritori da completare: ancora un anno per uno che è già al 92% di completamento (non ho mai capito come si fa a calcolare queste percentuali!) come possono metterne in piedi altri due in due anni?
Ma non sono importanti questi tempi, e neppure che si raggiunga o meno il traguardo di eliminare il problema (o almeno mitigarlo il più possibile).
No ciò che a noi interessa è che guesta prima battaglia ha portato al successo dei ladri. Bassolino è al suo posto, e pure tutto il resto dello establishment. I soldi sono stati sottratti. Ci sono 25 netturbini contro 1 di Milano, un call center con ben 34 persone (non sapevo che i rifiuti si portassero via con il telefono), e danari di emergenze accumulati in 15 anni. Ed ora, arrivano altri soldi e in più il costo dell’esercito (di cui dubitiamo l’efficienza).
Non c’è che dire, è il successo su tutta la linea della criminalità politica organizzata, che ha usato la (giusta) rabbia dei cittadini per estorcere alto danaro.
Qualcuno si chiederà, e allora che si doveva fare?
Io la risposta ce l’ho: lasciare che i napoletani sfogassero la loro giusta rabbia contro i responsabili (che loro conoscono bene), limitandosi ad intervenire solo nel caso che la gente arrivasse ad ucciderli.
Claudio G.
P.s. Partecipa al sondaggio! Fino al 14 Gennaio puoi telefonare al numero seguente per dire la tua sull’indipendenza della Venetia.
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