L’Italia ha fortemente minato le basi di efficienza e solidità del settore pubblico in Venetia, corrompendone addirittura i meccanismi morali. Al contrario, la grande tradizione dell’amministrazione pubblica veneta, eredità naturale del buongoverno della Serenissima, daranno sicuramente grandi prospettive all’intero comparto pubblico veneto.
L’indipendenza ci offre l’opportunità di assumere il controllo dei servizi pubblici della Venetia e inoltre ci assicura nuovi lavori governativi che attualmente paghiamo perché siano condotti a Roma, in modo assai poco efficiente ed efficace. Questi lavori pubblici – e i benefici economici che vi sono associati – grazie all’indipendenza torneranno ad essere svolti in Venetia.
Inoltre, molti lavori oggi inesistenti in Venetia, diventeranno reali, grazie alla riacquistata dignità di capitale di Venezia. Dall’apertura di nuove ambasciate e uffici dell’Unione Europea e organismi internazionali che proprio nella magnifica cornice di Venezia troverebbero una sede adatta al lustro di una delle più belle capitali del mondo.
Nuovi lavori saranno creati nel settore radiotelevisivo pubblico, oggi del tutto assente in Venetia, in quanto appannaggio totale del sistema radiotelevisivo pubblico italiano.
Tali lavori potranno trovare naturale approdo, ad esempio, a Padova, in virtù della propria fortunata posizione geografica e delle potenzialità quale snodo tecnologico e di servizi per tutta la Venetia.
Anche il settore radiotelevisivo privato troverà nuova grande linfa, dato lo sganciamento dal monopolio privato rappresentato attualmente dal polo radiotelevisivo milanese, che non costituirebbe più una barriera economica all’ingresso di nuovi attori nel settore e conseguente incremento di posti lavoro ora insesistenti.
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