Sull’emergenza rifiuti in Campania si è scritto molto, e tutti, pur lontani dai luoghi in cui accade, sono arrivati alla rapida conclusione che l’emergenza era funzionale al mantenimento di un sistema che assorbiva danaro pubblico per scopi personali. Ora lo dice anche la magistratura. E’ di oggi la notizia che la Procura di Napoli a mezzo dei pm Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo, ha messo sotto accusa “l’emergenza rifiuti” indicandola nei termini che tutti noi, comuni e lontani cittadini di buon senso avevamo capito da subito quando i fatti di cronaca avevano mostrato la situazione di Napoli.
Bene, qualcuno dirà, finalmente la giustizia comincia a muoversi. Male io dico, perchè questa è la dimostrazione che da quelle parti si vive sull’emergenza dell’emergenza. Come una corsa a staffetta il testimone dell’emergenza passa di mano in mano. Non possiamo infatti fare a meno di chiederci dove fossero i magistrati campani in questi 14 -Q U A T T O R D I C I- anni di disastri ambientali, rifiuti accatastati e di furto alle nostre tasche. Ma è così, è il sistema, che scivola da un’emergenza ad un’altra. Qualche persona ingenua potrebbe vedere in questo la incapacità congenita di gestire con un minimo di capacità la cosa pubblica. Dico ingenua perchè, e in questo mi annovero anch’io, non siamo proprio in grado di capacitarci di certe situazioni.
No cari amici, questi personaggi non sono affatto incapaci. Sanno benissimo come fare i loro loschi affari agendo politicamente piuttosto che tecnicamente. Il loro compito sarebbe amministrare (azione tecnica) mentre la loro opera è malversare e manipolare i fatti affinchè il vero business non venga smantellato. Si tratta di organizzazione criminale, e il fatto che la magistratura si svegli solo ora, che metta sotto accusa Bassolino e i commissari, personaggi non più utili allo scopo evidentemente, dimostra quanto potente tale organizzazione sia.
Ma se la magistratura è la rappresentanza dello stato …lascio a voi trarre le conclusioni.
Ci saranno le elezioni politiche ad aprile, a prescindere dalle decisioni che assumerà il PNV, occorre riflettere su questi fatti e sulle conclusioni alle quali conducono, per chiederci se sia morale da parte nostra, come semplici cittadini, accettare di sottostare all’insulto di votare come burattini per giustificare questo stato. Perchè anche noi, come i rifiuti campani, siamo funzionali al riconoscimento e leggittimazione di questo stato e del suo parlamento che ha agito e non mancherà di agire proprio contro di noi! E questa mano, questo insulto a noi stessi, questo inchino ad essere funzionali alla loro leggittimazione, la diamo usando matita e scheda elettorale.
Claudio G.
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