Alitalia non deve essere salvata con intervento pubblico. No a prestiti-ponte e a cordate italiche dei figli famosi che continuino a mantenere in vita cadaveri industriali a nostre spese.
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Treviso, 20 marzo 2008
È spaventosa la battaglia partitocratrica in corso su Alitalia. È vergognoso l’intervento del candidato premier Berlusconi che ripropone il capitalismo nepotista da operetta dopato con un prestito-ponte di stato finanziato con il furto dei soldi dei contribuenti e in particolare con il saccheggio delle risorse prodotte dal lavoro dei cittadini veneti.
Noi veneti siamo ormai stretti in una morsa terribile tra il potere romano e il salotto cattivo della finanza milanese da una parte e tra una condizione di inferiorità istituzionale e una classe politica regionale incapace di slegarsi dal controllo delle segreterie centrali dei propri partiti dall’altra.
Berlusconi e Veltroni sono nemici del Veneto, Bossi sfrutta elettoralmente il Veneto per farsi gli affaracci suoi. Galan e tutti i suoi compari di merende in regione sono nani politici.
A rimetterci siamo solo noi.
Non ci sono alternative alla costruzione di un forte Partito Nazionale Veneto che spazzi via questi dilettanti incapaci di difendere il nostro interesse, incapaci di salire di posizione nella classifica del peso politico.
Come si spiega che tra i primi 10 più ricchi residenti della repubblica multinazionale italiana 6 siano veneti e che per trovare il nostro primo politico di peso piuttosto che cercarlo tra i viventi (!) facciamo prima a tornare indietro nel tempo di trenta-quarant’anni per trovare, ad esempio, un Bisaglia qualsiasi?
Come possiamo accettare tutto ciò passivamente? Come possiamo guardare alla distruzione del nostro tessuto economico, culturale e sociale ad opera di una casta maledetta, incapace e rapace di ogni nostra volontà di lavorare e di fare del bene? Come pensiamo di delegare le decisioni sul nostro destino a chi ha dimostrato di non essere assolutamente interessato alla nostra amata Nazione Veneta?
La questione Alitalia è solo l’ultimo drammatico esempio di come noi veneti dobbiamo fare in fretta: in ogni comune del Veneto nasca un nucleo del PNV, cominciamo subito l’opera di rafforzamento del nuovo soggetto politico indipendentista, per il nostro bene, per il nostro futuro, prima che sia troppo tardi, prima di essere svenduti da qualche politicante locale per una misera poltrona e relativa pensione da nullafacente.
In questo periodo storico le scelte devono essere fatte molto in fretta per non essere risucchiati velocemente dal maelstrom della povertà. Oggi la nostra unica scelta si chiama indipendenza, il diritto di decidere noi stessi del nostro futuro!
Gianluca Busato
Partito Nazionale Veneto
Web: www.pnveneto.org
E-mail: info@pnveneto.org
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