Emmòbbasta! Con un share senza precedenti imperversano nelle menti degli italiani i “burini” del Grande Fratello e i Cesaroni che, secondo i produttori rappresentano gli italiani medi. Non sono d’accordo, è un revisionismo storico in corsa!” Fatta l’Italia bisogna fare gli Italiani” si diceva un tempo… poi però si pensò di affidare il compito all’esercito, alla scuola e infine alla Televisione. Ecco il risultato, con la scusa che a casa mia si parlava l’Italiano, ho imparato a parlare correttamente in lingua veneta all’incirca a vent’anni, mentre nella mia testa rimbombavano battute caciarone di Bombolo e Tomas Milian, a teatro da teen ager non riuscivo a capire Goldoni.
Certo che i Cesaroni possono ricalcare gli italiani medi se non addirittura mediocri, ma è pur vero che questa televisione liquamosa, spesso indica e suggerisce comportamenti educando all’idiozia: (vedi i lucchetti dell’amore). Cui prodest? Si cerca di spacciare per moda quello che riesce facile a chi ha i mezzi ma poche idee, che ha standard bassi e preferisce amalgamare tutto in una piattezza demagogica. Se mi, ti e Tony avessimo un centro di produzioni televisive a Villatora o a Villaguattera, e girassimo una serie di telefilms al bar Sport, con la signora Maria che serve nervetti e sponciotti ai tosi, credete che gli Italiani si sentirebbero rappresentati? Certo che nò! Per questo ci vorrebbero almeno trent’anni come ha fatto il centro produzione RAI prima e Mediaset poi. E non mi dicano che i Cesaroni rappresentano tutti gli Italiani, meno che meno i Veneti.
Pier Paolo Bottin
Pedagogista e formatore
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