Questo è il terzo post che affronta alcuni problemi meno noti del Veneto.
Da questo intervento abbiamo inserito tra i lettori della nostra mailing list “amici del PNV” anche il governatore del Veneto Giancarlo Galan e il ministro in pectore Luca Zaia, in qualità l’uno della più alta carica istituzionale veneta e l’altro di prossimo ambasciatore veneto nel governo dello stato occupante, augurandoci che leggano le e-mail.
Avremmo inserito volentieri anche Massimo Cacciari, in qualità di primo cittadino della nostra capitale, ma non abbiamo trovato la sua mail. Se qualcuno tra i lettori fosse così gentile da farcela avere, lo inseriremo dai prossimi interventi.
Gli spunti precedenti nel tema dell’arretratezza tecnologica veneta erano “Pochi ricercatori in Veneto = perdità di competitività” e “Il Veneto sta perdendo la partita dell’innovazione”.
Ripetiamo che l’intento di queste righe è di porre in evidenza che se è pur vero che lo stato multinazionale italiano arretrato e centralista ci impedisce di decidere il nostro futuro e di fare le politiche più opportune per la nazione veneta, è altrettanto vero che altri gap stanno emergendo a livello locale, ad esempio sul fronte delle nuove tecnologie. Ciò ci pone in ulteriore condizione di difficoltà competitiva nei confronti di nazioni più flessibili e capaci nel gestire il cambiamento.
Il dato che riportiamo oggi (sempre da Eurostat) è il numero di lavoratori competenti assunti nella scienza e nella tecnologia rispetto all’occupazione totale. Dalla figura sotto riportata emerge chiaramente che il Veneto è in posizioni di svantaggio rispetto alla Lombardia e alla Liguria e al cuore dell’Europa, comprese Svizzera, Germania, Benelux, Scandinavia, o, ad esempio, il distretto di Praga, capitale della ora indipendente e libera Repubblica Ceca.
Senza risorse umane compenti in scienza e tecnologia non può esserci una crescita sana e di qualità. Il potenziale non ci manca di certo né la tradizione storica nel settore.
L’indipendenza veneta ci permetterebbe di cambiare le scelte sulla Ricerca & Sviluppo, grazie anche al cambio di classe dirigente che ne conseguirà, più attenta e preparata sulle tematiche che riguardano le moderne società dell’informazione.
If you liked my post, feel free to subscribe to my rss feeds