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I Dakota manifestano e la polizia arresta


St. Paul, MN, May 10, 2008 — La fila di carri per il centocinquantenario serpeggiava attraverso la capitale dello stato (Minneapolis, NdT) per la celebrazione di domani della nascita dello stato del Minnesota, quando ha avuto un’inaspettata battuta di arresto questa mattina, entrando a Fort Snelling, quando un gruppo di persone Dakota si erano adunate sulla strada per fare chiarezza su alcuni aspetti della loro storia.“Questo è un luogo di Genocidio, i nostri antenati furono obbligati a marciare qui nel 1862 e internati in un campo di concentramento per un intero inverno. Così molta della nostra gente è morta qui, donne e bambini, cosi come molta della nostra storia è ignorata e non divulgata. Noi siamo qui per raccontare la verità su questa storia ed annullare le celebrazioni del 150enario” ha detto Chris Mato Nunpa, Ph.D.. “tutto quello che vi chiediamo è che ci ascoltiate”, ha detto Ben Yahola , in mezzo ai protestanti che sorreggevano cartelli con scritto “Noi non siamo invisibili”, “1862” , “Luogo del Genocidio Dakota” e “Mia nonna è morta qui”. I viaggiatori sui carri stavano a guardare in disparte mentre i portavoce Dakota parlavano loro ed a una folla di altri, c’era gente che protestava, spettatori e presto molti poliziotti della città di Minneapolis. I poliziotti stavano ritti in piedi, altri erano seduti su cavalli, per circa 15 minuti prima che la tensione aumentasse.
Due cavalli irrequieti furono guidati dagli ufficiali che li montavano in mezzo ai protestanti, mettendo in pericolo tutti quelli che trovavano sulla loro strada, inclusi molti bambini piccoli.
Insicuro di quello che doveva fare, uno dei due ha chiesto appoggio via radio. Come i rinforzi sono arrivati, uno dei due ha detto” penso che possiamo scendere per picchiare un po’” . Il SUV dello sceriffo nel frattempo tentava di aprire un varco attraverso la folla dei manifestanti per permettere l’accesso alla colonna dei carri. Poi, due bambini e due donne si sono distese dinnanzi al SUV. Per venti minuti mentre i manifestanti pregavano suonando i loro tamburi, e gli speakers mandavano i loro racconti circa le passate atrocità, gli ufficiali di polizia si erano riuniti per discutere per cosa era meglio fare per rimuovere il blocco. I Dakota protestavano urlando la storia delle atrocità contro di loro commesse, inclusi il furto della terra, la pulizia etnica, le ricompense sugli scalpi Dakota (più di 200 dollari), la più grande impiccagione di massa della storia degli stati uniti, gli orrori del campo di concentramento di Fort Snelling e le brutalità della guerra del 1862. Poi sono iniziati gli arresti.

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