Riportiamo un lancio di Apcom che dimostra la determinazione del Lehendakari (primo ministro basco) Ibarretxe, nell’intraprendere il percorso verso l’autodeterminazione del Popolo Basco.
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SPAGNA/ NUOVA PROPOSTA DI IBARRETXE SU AUTODETERMINAZIONE BASCHI
Ma la vice di Zapatero ha anticipato un “no chiaro e netto”
Madrid, 9 mag. (Apcom) – Ancora tensioni in vista fra il governo centrale di Madrid e quello regionale dei Paesi Baschi: il presidente regionale Juan José Ibarretxe, del Partido nacionalista vasco (Pnv), ha reso nota oggi una nuova “offerta” al premier spagnolo Josè Luis Zapatero per l’autodeterminazione del popolo basco, ma l’esecutivo spagnolo ha ribadito il suo ‘no’ “chiaro e netto” all’iniziativa, giudicata anticostituzionale.
Il documento di Ibarretxe, diffuso in vista di un incontro con Zapatero il prossimo 20 maggio, riprende alcuni punti delle proposte fatte dal ‘governatore’ lo scorso autunno, fra cui la previsione di consultazioni popolari per sancire “l’identità nazionale del popolo basco” e l’esistenza del popolo-nazione basco “Euskal Herria”, sui territori delle regioni spagnole dei Paesi Baschi e Navarra e dello Stato francese. Secondo Ibarretxe il primo referendum consultivo – a cui ne seguirebbe un altro con valore legale nel 2011 – dovrebbe essere convocato congiuntamente dal governo regionale e da quello centrale per il prossimo 25 ottobre, per raggiungere un “accordo di normalizzazione politica”. La proposta comprende anche il diritto di autodeterminazione e la “fine della violenza attraverso il dialogo”, previa una “chiara volontà dell’Eta di mettervi fine”. Fra le altre richieste, figura la creazione di un “Organo istituzionale comune” fra Paesi Baschi e Navarra, le due regioni spagnole storicamente rivendicate dai nazionalisti baschi.
La vice di Zapatero, Maria Teresa Fernandez de la Vega, oggi ha subito rinviato al mittente le proposte di Ibarretxe: “Se alla fine vuole tornare a tirare fuori dal cassetto il suo piano, il presidente (Zapatero) gli ripeterà quello che gli ha già detto: un no chiaro e netto”. De la Vega ha ribadito la posizione di rifiuto del governo centrale a consultazioni non previste dalla costituzione spagnola. Dopo il fallimento del negoziato con la banda nella scorsa legislatura e il ritorno dell’Eta alla violenza, il governo di Zapatero ha recuperato il pugno di ferro con l’Eta e le formazioni politiche considerate contigue ai terroristi come Anv (Accion nacionalista vasca). Il premier spagnolo ha sempre respinto categoricamente le successive proposte di Ibarretxe, tutte volte a una trasformazione dei Paesi Baschi in un’entità che negozi su un piede di parità con lo Stato spagnolo, e ha proposto invece una riforma dello Statuto di autonomia basco per potenziare alcune competenze regionali.
Il Partido nacionalista vasco è uscito indebolito dalle elezioni generali dello scorso 9 marzo, in cui invece il partito socialista si è fortemente rafforzato nella regione basca: per questo Ibarretxe potrebbe anticipare all’autunno le elezioni regionali previste per l’aprile del 2009, se lo stallo con Madrid continuerà nei prossimi mesi. Intanto oggi i terroristi dell’Eta, in un comunicato hanno respinto qualsiasi riforma dello statuto di autonomia dei Paesi Baschi, definendo il Psoe come “neofascista” e il Pnv come “totalmente corrotto”. Dopo aver ucciso l’ex consigliere comunale socialista Isaias Carrasco due giorni prima delle elezioni di marzo, l’Eta ha compiuto diversi attentati senza vitime, in particolare contro sedi locali del partito socialista.
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