Tutti sappiamo cos’è un referendum e come funziona. Sappiamo bene anche che spesso i referendum sono stati aggirati e di fatto ignorati dai politici, specie quando si vuole togliere privilegi a loro o ai loro amici che li pagano. In Italia i referendum sono una cosa complicata, richiedono un numero considerevole di firme per poter essere presentati, e poi la corte costituzionale può bloccarli. Inoltre sembra che ogni volta che si fa un referendum sia una catastrofe.
Diciamolo, la sovranità ai cittadini è puramente aleatoria, in Italia.
Non è così in Svizzera, dove non solo vige l’istituto del referendum, ma anche quello della legge di iniziativa popolare. Si miei cari lettori, i cittadini concorrono attivamente a determinare le leggi che li governano. E da quelle parti la sovranità popolare è decisamente una cosa molto più seria.
Non ci sono corti nè altre invenzioni che possano impedire quello che dovrebbe essere un diritto di tutti gli uomini: poter decidere il proprio autogoverno.
Nella democrazia diretta, l’istituto delle leggi di iniziativa popolare, sono un fatto che coinvolge un’esperienza a noi sconosciuta, su come i cittadini possono promuovere iniziative che servono al loro paese, e dove la stessa costituzione può essere modificata su istanza di questo tipo, come vedrete nel filmato del servizio che ho realizzato.
Già, perchè il primo Giugno 2008 in Svizzera, e in canton Ticino, è tempo di votazioni.
Nel canton Ticino ci saranno 6 quesiti di iniziativa popolare, che sostanzialmente determinano una buona fetta della politica annuale del cantone e della confederazione. Come si vota, quali i modi di esprimersi, quali i quesiti, e soprattutto come si pone ai cittadini la gestione di se stessi, il vero autogoverno, sono l’oggetto dei questo reportage, per capire, toccando con mano, come funziona la democrazia diretta e lasciare a voi l’esercizio di pensare come attuereste qui, nel nostro Veneto, uno strumento di questo tipo; dove il governo sono tecnici che devono elaborare le leggi come volute dai cittadini, dove il popolo è sovrano e mette in discussione la propaganda di governo, dove i cittadini impongono una riduzione delle tasse, e dove un comune può assumere decisioni che non possono essere messe in discussione neppure dalla corte federale.
Buona visione.
Claudio Ghiotto
visita la pagina con il video: Svizzera, viaggio nella democrazia diretta
If you liked my post, feel free to subscribe to my rss feeds
Complimenti per l’ iniziativa di presentare la “democrazia diretta” nel mio Paese,la Svizzera. La democrazia diretta è costituita dai due diritti fondamentali del cittadino: referendum (cioè intervento popolare su argomenti già accettati dai parlamenti) e iniziativa popolare (intervento del popolo con proposte di nuove leggi o disposizioni anche costituzionali). Questi due diritti riguardano:
– la Confederazione (cioè lo stato federale svizzero)
– i 26 Cantoni (che sono veri stati sovrani non assolutamente paragonabili alle regioni italiane)
– i circa 2800 comuni svizzeri
Questa “democrazia diretta” sommata a quella “rappresentativa” costituisce la “democrazia semidiretta” tipica della Svizzera.
Non credo ci si debba illudere pero’ sull’ adozione di questo sistema in altri Stati, qui è un sistema che deriva da secoli di storia che si fa “dal basso”, che deriva dalla mancanza storica di sovrani, deriva dal quel modo di pensare e di vivere comune (difficile da spiegare a stranieri) che si chiama “svizzeritudine”.
La “democrazia diretta” in Svizzera costituisce in ogni caso la regola dell’ attività politica e non l’ eccezione, è sicuramente “frenante” ma, sul medio/lungo termine dà risultati positivi grazie a una tradizionale pianificazione che tocca molti settori della realtà svizzera.
Serenissima Repubblica Confederata della Venetia! Un sogno (POSSIBILE!) da realizzare. VENETI SVEJEVE! BASTA ITALIA!
Mario, io non sarei tanto sicuro e assolutista (mi riferisco alla tua frase “Non credo ci si debba illudere pero’ sull’ adozione di questo sistema in altri Stati”), il mondo è soggetto a cambiamenti, anche forti, e spesso inaspettati. La Svizzera a me sembra mostri i segni di un logoramento perché la concordanza sta pericolosamente sgretolandosi e gli attacchi da paesi circostanti molto forti (vedi l’ingerenza sul segreto bancario). D’altra parte abbiamo altri esempi storici. La stessa Venezia (lo Stato Veneto) è vissuto con prosperità per 1100 anni, senza sovrani, perché il sistema era formato da olgarchie elettive. In questo i Veneti ancora oggi portano nella propria mentalità questo retaggio storico, di individualismo e indipendenza. Eppure dopo 140 di annessione all’Italia è normale che si perda l’orientamento. Così è per tutti i popoli, perché è un fatto specifico dell’essere umano. Altri esempi storici ce lo dimostrano. La Scozia ha vissuto per secoli come entità indipendente costitiuta da Clans molto autonomi, ma poi assorbiti e scomparsi nel sistema inglese. Per non parlare dell’Islanda, che visse per circa 300 anni con un sistema completamente anarchico (che a quanto pare funzionò abbastanza bene).
Insomma, mai dire mai.
Grazie per l’intervento.