headermask image

header image

Nelle mani degli irlandesi

Oggi in Irlanda si vota per l’approvazione o meno del recepimento del trattato di Lisbona che istutuirebbe una unione politica dell’Europa in una forma decisa solo dagli alti vertici della politica europea, capi di stato, re e regine. Questa è la situazione, l’Europa è ancora rimasta nel medio evo e la libertà delle persone un mito. Oggi infatti gli irlandesi votano anche per noi, per i tedeschi, per gli spagnoli, per i catalani, per gli sloveni, per gli austriaci, per i lettoni, per i polacchi, per i cechi, per i lituani, per gli ungheresi, per i greci, per i ciprioti, per i portoghesi… …tutti esautorati del primo diritto che dovrebbe essere garantito nelle vere democrazie: che il popolo sia sovrano, invece gli irlandesi voteranno anche per i francesi e gli olandesi ai quali non solo è stato espropriato questo diritto ma anche sono stati sostanzialmente insultati nelle loro decisioni con una manovra di aggiramento degna della migliore operetta politica all’italiana.

I vertici politici hanno il brutto vizio di considerare il popolo idiota, incapace di decidere del “bene” di se stesso, e dunque considerno opportuno esautorarlo dei propri diritti fondamentali.

La Comunità Europea aveva costituito un grande motore che aveva impresso una propulsione al miglioramento dei diritti civili e del benessere economico, nelle sue origini. Scaturita dal disastro della guerra più distruttiva che la memoria d’uomo ricordi, era iniziata su basi ben diverse di come si è evoluta nel tempo. Questa lungaggine ha segnato a morte il suo stesso destino, trasformandosi in un drago ingoiatutto, nel simbolo del centralismo e del dirigismo assoluto, al punto che oggi impone un trattato che due referendum avevano bocciato e che speriamo gli irlandesi affossino per l’ennesima volta. Un dirigismo che ignora la volontà del popolo, ignora le specificità locali, e mira ad un appiattimento globale, tacitando quel parlamento europeo, luogo in cui la voce si disperde nelle vaste volte del palazzo poichè alla fine è la Commissione (il nome è tutto un programma) a decidere.

Perchè sono contro questo trattato? Perchè esso non nasce dal popolo. Esso presenta un’ipotesi in cui i diritti dei cittadini ci sono ma sono sempre sottoposti da una grande mano. Un trattato poi, non una costituzione. Ed il fatto che esso sia passato sopra la testa della gente la dice lunga. Un contratto, amici miei, un patto di 231 pagine che assomiglia di più a un groviglio per azzeccagarbugli che per persone normali le quali vorrebbero conoscere con semplicità e immediatezza quali sono gli elementi che regolano la convivenza civile. Un trattato per burocrati, non per i camionisti nè per i pescatori.

Loro, camionisti e pescatori, stanno cominciando a mettere a ferro e fuoco l’Europa dei dirigismi, e da Brussel arriva la risposta …ehm, con calma, a Ottobre.
Claudio G.

If you liked my post, feel free to subscribe to my rss feeds