Per quanto riguarda i ripetuti interventi dell’ENI e anche di Confindustria in merito all’estrazione di gas nel Golfo di Venezia, la posizione del governatore Galan si rivela assolutamente lacunosa e come spesso gli accade di tipo “zerbinico” nei confronti dell’Italia.
Il problema non è solo nelle questioni di sicurezza, che pure risultano delle PRE-condizioni oggettive di fattibilità. Resta infatti troppo forte ancora il ricordo di ripetute e gravi gestioni approssimative e spesso condite da processi di “lubrificazione” nelle valutazioni delle commissioni tecniche delle istituzioni italiane, prima su tutte la ferita ancora aperta della strage del Vajont.
Il vero nocciolo del problema sta nella titolarità esclusiva della proprietà della risorsa del gas naturale nel Golfo di Venezia, che non è nelle mani dell’ENI né del Governo italiano.
Parliamo pertanto in termini economici, di business, gli unici che lorsignori comprendono.
Il Popolo Veneto è per l’appunto l’unico ed esclusivo titolare del gas presente nel Golfo di Venezia.
Il Popolo Veneto quindi è l’unico titolato a pronunciarsi sulle modalità di gestione di tale risorsa e a decidere l’eventuale destinazione dei proventi associati, con referendum e per tramite delle proprie istituzioni.
Su tale punto, se del caso e se la consueta commissione tecnica accondiscendente darà il via libera all’ENI, il Partito Nazionale Veneto non transige ed organizzerà le opportune azioni giuridiche e soprattutto politiche a tutela del patrimonio e delle risorse venete.
Gianluca Busato
segretario PNV
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