Quanta rabbia, quale senso di ingiustizia si prova a vivere in un’Italia che ha saputo corrompere tutto, anche il nostro meritato ambire ad avere ciò che ci spetta per quello che valiamo. Ognuno di noi trova una grande gioia nel vedersi riconoscere il frutto del proprio lavoro, la meritata ricompensa per il proprio sforzo e quanto soffre nel vedere invece che siamo oppressi da un sistema di una impenetrabile casta feudale che tutto domina e tutto vuole, anche ciò che non gli spetta, per esempio un lavoro, o un premio, o una promozione, quando per esempio noi valiamo di più.
Il Veneto indipendente saprà ricreare uno spirito di meritocrazia, dove ognuno sarà scelto per i propri meriti e per le proprie capacità e non in virtù della conoscenza di questo, o di quel politico.
Ciò sarà possibile grazie al ridimensionamento della sfera del politico, dello stato e al venir meno della deprecabile malattia del corporativismo che ci è stata inoculata dal fascismo italiano, cancellando la tradizione veneta delle arti e dei mestieri, sostituendola con il dominio dei professionisti e degli albi autoreferenziali.
Il Veneto indipendente non permetterà, per fare un esempio, che un giornalista debba essere riconosciuto come tale in virtù di una tessera di appartenenza ad un organizzazione di parte. Un giornalista sarà tale se saprà scrivere bene e fare al meglio il proprio mestiere.
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