Un anno fa veniva pubblicato “Le ragioni dell’indipendenza”, destinato a diventare il manifesto politico degli indipendentisti veneti del 2007-2008.
Esso di fatto ha presentato e spiegato al pubblico una nuova proposta originale in occasione delle elezioni politiche italiane, cui non si sono presentati gli indipendentisti veneti.
La stagione politica che lasciamo alle spalle se vogliamo è uno spartiacque per noi veneti.
È infatti emersa con forza la situazione di insoddisfazione a ogni livello di gran parte del Popolo Veneto. Essa non trova ancora una applicazione e una definizione di per sé, ma ne è evidente la manifestazione in ogni dove.
Abbiamo quindi scelto di pubblicare un altro punto di vista originale, sempre nel nome dell’indipendenza.
Esso si articola in alcuni capitoli:
1. la spiegazione, se mai ve ne fosse di bisogno, del perché l’Italia non riesce più a dare soluzione alle esigenze del Veneto e anzi si è trasformata in una vera e propria palla al piede.
2. la difficoltà in cui versa l’attuale classe dirigente veneta
3. la spiegazione del percorso necessario per ottenere l’indipendenza
4. la presentazione di una nuova fase di conversazione nazionale veneta
5. la petizione on line per indire un referendum per l’indipendenza
6. una sintesi delle ragioni dell’indipendenza
7. cosa significherà in concreto l’indipendenza del Veneto e, infine,
8. le implicazioni del Veneto indipendente in Europa e per l’Europa
In linea generale, oggi traspare l’esistenza di un enorme vuoto politico in Veneto.
Sembra paradossale, proprio nel momento in cui tutti i partiti declinano in chiave veneta i propri programmi e addirittura i propri nomi, ciò appare sempre più uno sforzo vano di dare interpretazione al reale desiderio di libertà dei veneti.
Ecco perché è diventato importante dare vita a un nuovo partito indipendentista veneto.
Un partito che si pone come obiettivo di indire un referendum per l’indipendenza del Veneto, un partito di difesa dell’interesse nazionale veneto, ormai messo sempre più in pericolo da un’Italia in grave crisi sistemica, che, come ogni entità parassita, ha l’esigenza di divorare le nostre risorse e la nostra identità per poter continuare la propria esistenza nel malaffare.
Oggi, semplicemente, la Causa Veneta è sconosciuta alla stragrande maggioranza dei veneti, così come lo è la nostra straordinaria storia di Popolo Veneto. Possiamo ben dire che essa sia stata nascosta e svilita proprio per evitare che potessimo prendere coscienza di quale è stato il nostro ruolo per mille e più anni nel mondo.
Noi veneti abbiamo mille primati nel mondo, ma oggi non abbiamo il primato politico.
Siamo gran lavoratori, grandi studiosi, gran volontari, filantropi, umili e pazienti.
Sono molteplici le testimonianze del passato e del presente della grandezza del Popolo veneto.
Un Popolo fiero, che da quattromila anni ha contribuito a far superare i più grandi traguardi a tutta l’umanità.
I Veneti oggi si apprestano a rientrare di diritto tra i grandi Popoli della civiltà umana.
Popolo dalle origini antichissime, che ha saputo creare modelli organizzativi originali e unici al mondo.
La grandezza dei Veneti risiede nelle loro capacità innate di saper far fronte ai rischi e alle minacce ambientali e congiunturali creando nuove pratiche e condizioni che ci hanno permesso di essere pionieri dell’evoluzione dell’uomo.
Ai Veneti il destino sembra aver riservato il compito di dare spesso indicazioni di nuovi percorsi da seguire.
Nelle Terre di San Marco fu sviluppato – un esempio per tutti – lo sperimentalismo che ha creato la scienza e la tecnologia moderna. Qui, perché altrove l’oscurantismo del potere costituito lasciava solo dire a denti stretti “eppur si muove” ai geni foresti che da noi hanno trovato asilo.
Nei secoli i Veneti hanno creato nuove ingegnerie, nuovi movimenti artistici, nuove scienze, nuove matematiche, nuove politiche, nuove logistiche, nuove economie, nuove urbanistiche.
Dall’ingegneria genetica, all’ingegneria elettronica, dalla pittura all’architettura, dall’editoria all’industria, i Veneti hanno più volte scoperto la via da seguire.
L’arte della diplomazia trova Veneti tra i più grandi interpreti della storia dell’uomo. Gli uomini Veneti hanno saputo ora comandare, ora tacere, ora combattere, ora trattare.
Mai una parola in più, mai un parola in meno.
Veneti, ora è il momento di rialzarci, di riprenderci lo scettro del comando, di ridare la giusta direzione di marcia, perché in molti hanno perso il senno e non accettano più i nostri suggerimenti da dietro le quinte.
Riappropriamoci della nostra potestà. Ritiriamo la delega che saggiamente per due secoli abbiamo dovuto esercitare.
Veneti, questo è il momento di riprendere il cammino e di indicare la strada maestra. La strada veneta verso il nostro futuro di felicità.
La nostra lunga tradizione contadina, che non abbiamo dimenticato, ci ricorda che un albero dalle radici profonde sa sopravvivere anche in tempi difficili. Perchè proprio quelle radici gli consentono di trovare cibo e acqua e lo tengono ancorato al terreno nelle tempeste.
Il tiglio, sin dall’antichità albero sacro per i Veneti, rappresenta simbolicamente il popolo veneto. Pensate che tracce di insediamenti venetici, confermate da reperti archeologici, risalgono al X secolo avanti Cristo, ossia a 3000 anni fa. Noi Popolo Veneto abbiamo almeno 3000 anni di storia!
La Serenissima è sorta nel IX secolo dopo Cristo e ha durato 1000 anni.
Ora finalmente sta soffiando un vento nuovo che possiamo chiamare orgoglio veneto. L’orgoglio di appartenere al popolo veneto va crescendo e diffondendosi e sta facendo rifiorire quest’albero millenario. Sbocciano nuovi germogli .
Le radici profonde che danno sostegno e alimento all’albero, sono la carta di identità del nostro Popolo, la garanzia del nostro futuro. Quel solido futuro che ora stiamo costruendo insieme, noi stessi, con le nostre mani e la nostra volontà.
Oggi è evidente alla gran parte dei veneti che così non si può più continuare, che questo andazzo ha le gambe corte e che sta distruggendo velocemente quanto abbiamo saputo costruire in decenni di duro lavoro.
È nostro compito ora trasformare questo grave rischio in una stupenda opportunità che proprio in questi istanti si concretizza con una forza potenziale unica come mai è successo nell’ultimo secolo e mezzo.
L’opportunità possiamo coglierla solo aderendo al Partito Nazionale Veneto, rendendolo la forza politica di riferimento in Veneto e ottenendo il mandato dai veneti per indire il referendum per l’indipendenza.
Il modo migliore di farlo è comunicare i vantaggi del Veneto indipendente, che da soli renderanno coscienti i veneti di quanto a portata di mano sia la libertà.
Prima basta sognarla, quindi volerla.
E libertà sarà!
Gianluca Busato
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