Il cavaliere in svendita Berlusconi addirittura a distanza di nove ore si smentisce con un dietrofront che sembrava ispirato dalla sua comparsa al bagaglino (ore 9: “«Borsa staccata dalla realtà, i mercati si riprenderanno», ore 18 “La crisi avrà conseguenze sull’economia reale”).
Ciò che sta impressionando in lorsignori è l’incapacità di gestire un processo transitorio complesso che mette a dura prova la tenuta del sistema finanziario globale.
Ignorando completamente le analogie con altri sistemi (ad esempio, idraulico, elettrico, biologico), la finanza sembra preda di alcune fenomeni per lei nuovi perlomeno nelle forme di questi giorni e quindi ha reagito in modo assolutamente sorprendente per coloro che credevano di poter gestire appunto un sistema complesso e multivariabile, dimostrando a tutti, cosa più grave, proprio la loro sorpresa e quindi inadeguatezza. Nella speranza che non facciano ancor più danni di quanti non ne abbiano fatti nell’ultimo mese, a partire dalla nazionalizzazione di Fannie Mae e Freddie Mac che ha fatto scatenare la tempesta perfetta in corso.
Sembra tra l’altro sempre più evidente che la tempesta sia aggravata dalle speculazioni dei lupi che stanno cercando di papparsi dei bocconcini prelibati a costo di saldo.
Il risultato è oggi la disidratazione del credito, con diverse banche che stanno pressando le imprese a rientrare delle loro esposizioni debitorie in breve tempo.
Tradotto: non ci sono soldi in giro, perché le banche li tengono al sicuro sotto il materasso. E lo fanno per non essere azzannate nella notte buia mentre attraversano il bosco infestato dagli spiriti maligni dei capitalisti globali alla Warren Buffet e venire pappate in pochi istanti.
Senonché appunto, per ciò che interessa noi veneti, emerge ancor più una situazione evidente. Ciò aggrava ancor più l’andamento della nostra economia veneta già in debito di ossigeno e ci chiediamo dove e come lo stato italiano parassita e affamato delle nostre risorse andrà a prendersi il maltolto, dato che l’anno prossimo diminuiranno drasticamente le entrate fiscali da reddito di impresa.
Il 2009 sarà forse l’anno del dragone per questa maledetta sciagura che ci opprime e che si chiama stato italiano?
Forse sì, ma sarà anche l’occasione, finalmente, per trasformare in realtà il sogno della nostra indipendenza politica e di tornare finalmente all’età dell’oro per il Popolo Veneto.
Non dimentichiamoci infatti che se oggi fossimo già in grado di decidere da noi il nostro destino, i risparmi dei cittadini e delle imprese venete sarebbero garantiti al 100%, grazie alle nostre efficienti e sane banche locali e per effetto di controlli seri nel territorio e di licenziamenti dei manager incapaci, politicizzati e strapagati di oggi.
Gianluca Busato
segretario Pnv
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