142 anni fa si celebrava un rito truccato che legava il Popolo Veneto a uno stato ottocentesco mai esistito prima e nato dalle ideologie nazionaliste massimaliste di quell’epoca.
Lasciamo agli storici spiegare quali oscenità furono fatte passare per pronunciamento democratico nella più totale mancanza di rispetto almeno del buongusto.
640.700 sì, 69 no recitavano le cronache del già manipolato regime informativo italico dell’epoca e che sancirono una pagina da dimenticare nella gloriosa storia veneta, una pagina di falsità e di furto del nostro orgoglio che fu quindi duramente soffocato dal colonialismo culturale che tentò di cancellare la nostra cultura prima e di denigrarla poi con l’osceno neorealismo italiano, fino a offenderla oggi tacciandola di razzismo ed egoismo ad ogni piè sospinto, salvo derubarci tutta, o quasi la ricchezza che produciamo con il nostro ingegno e il nostro spirito di sacrificio, spaccandoci la schiena e la testa, lavorando sempre di più per ricevere sempre meno.
E oggi? Cosa resta oggi di quell’inganno storico?
Facciamo un esperimento. Domani provate a chiedere a tutti i Veneti che incontrerete cosa pensino dell’Italia “unita”. Provate a chiedere loro di mettere sulla bilancia il Veneto schiavo nello stato italiano e il Veneto indipendente. Provate ad immaginare cosa vi risponderà il 90% dei Veneti cui chiederete questa semplice cosa. Noi non abbiamo dubbi.
Dopo 142 anni, l’esperimento storico italico è definitivamente fallito e il disastro è sotto gli occhi di tutti.
Così come è ancor più evidente che quando nelle riunioni pubbliche del PNV abbiamo modo e tempo di spiegare cosa possa essere il Veneto indipendente, vediamo tanti occhi lucidi di genuina commozione.
Venite ad ascoltare cosa potrà essere il nostro fiero Stato Veneto indipendente, scoprirete allora che non servirà più nemmeno fare raffronti con la tristezza dell’oggi, ne uscirete come uomini nuovi, come Veneti fieri di avere riscoperto la grandezza della vostra identità storica.
E allora diciamolo tutto d’un fiato cosa sarà il Veneto indipendente, pregustiamolo già.
Dopo 142 anni di inganni e falsità, oramai ci manca poco per vivere la nostra nuova dimensione politica di uomini veneti liberi e felici.
E con l’indipendenza, solo per fare qualche veloce esempio, avremo finalmente una giustizia snella e veloce, la libertà, la meritocrazia, la felicità, senso civico, uno stato leggero, poche tasse raccolte e gestite localmente, controllo delle frontiere, sicurezza, pensioni sicure, libertà di pensiero, libertà economica, ospedali curati e responsabilizzati, stato sociale proporzionale all’economia veneta e non pari all’assistenzialismo italiano, aumento dei commerci, il rinascimento culturale, poche leggi essenziali e certe, rappresentanti veneti nel mondo, banche controllate, salari più alti, scuole più sane ed efficienti, informazione libera e garantita, una sana ed etica gestione dello stato, un futuro di speranza per i giovani, un ambiente tutelato e valorizzato, nessun potere ai partiti e ai sindacati corrotti, la difesa della nostra lingua veneta, capacità e velocità di decisione, la riscoperta della nostra storia millenaria, una dimensione di stato perfetta per la globalizzazione, la tutela della pace, una politica energetica ecosostenibile, il risparmio energetico, una nuova classe dirigente veneta.
E ci volevano 142 anni per capirlo?
Buona indipendenza a tutti!
Gianluca Busato
Segretario PNV
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