I contribuenti veneti stanno già pagando la loro considerevole quota per la spesa nelle ambasciate italiane – spesso costituita da voci ingiustificate. Con l’indipendenza noi utilizzeremo tale quota per creare la nostra rappresentanza all’estero.
Sicuramente un governo veneto indipendente non seguirà l’esempio italiano nello sperpero di denaro pubblico per il mantenimento delle proprie ambasciate nel mondo.
Al contrario, tale governo veneto utilizzerà la quota finanziaria che ci spetta dell’attuale patrimonio di ambasciate italiane per aprire un numero minore di rappresentanze, condividendo uffici e risorse con quelli di altri stati membri europei in alcuni paesi ove sia possibile. Noi crediamo che in tal modo la Venetia possa rappresentare in modo molto più efficente la propria cultura e industria nel mondo, rispetto all’attuale sottorappresentazione e malarappresentazione degli affari veneti da parte dell’Italia.
Il PNV ritiene inoltre che l’attuale consiglio regionale veneto, anche prima che sia dichiarata formalmente l’indipendenza, debba allestire “ambasciate commerciali” per promuovere l’industria e le esportazioni venete nel mondo e tale sforzo debba quindi sfociare in presenze diplomatiche su larga scala.
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