La nostra libertà passa attraverso la conquista del consenso popolare dei Veneti e il rafforzamento del Pnv
Negli ultimi tempi si è animato il dibattito attorno al tema dell’indipendenza della Venetia. Venetia che gli italiani hanno ribattezzato e confinato all’attuale Veneto, unica regione dello stato più indebitato del mondo civile ad essere stata definita con un aggettivo, in spregio alla nostra gloriosa storia e probabilmente per paura che essa ritorni a farsi beffe del più fallimentare e ridicolo tra gli esperimenti massonici di ingegneria politica del diciannovesimo e ventesimo secolo.
A favorire la discussione è stato il successo del Partito Nasional Veneto, che è cresciuto con forza sorprendente e ha saputo riempire un vuoto nel panorama politico veneto, tra lo scetticismo di molti esponenti della vecchia ed incapace classe dirigente veneta, serva dei politici italiani maestri del gioco delle tre carte.
Ecco che ora si susseguono svariati tentativi di fermarci, oppure di mettere il giogo all’organizzazione che ha fatto dell’indipendenza veneta il proprio esclusivo obiettivo.
I tentativi più disperati sono quelli dei poveri autonomisti e federalisti che dopo anni di livori ed invidie consumate su un disegno politico fallimentare, ora vorrebbero che ci fermassimo per “non dividere i Veneti”. In realtà vogliamo ricordare loro che i Veneti sono già divisi, da tempo.
E che probabilmente si uniranno solo quando troveranno tra le alternative da votare una proposta che sia seria, di alto livello, portata avanti da persone affidabili e preparate e, soprattutto, che dia loro una prospettiva perseguibile nel loro esclusivo interesse.
Il Pnv ha tutte queste caratteristiche, grazie alle scelte iniziali di creare una teoria e un programma politico di qualità assoluta, nel nome dell’indipendenza, unica concreta alternativa al marciume politico italiano che ha saputo colonizzare anche il nostro Veneto.
La strada per l’Indipendenza Veneta è dunque già tracciata e a nulla valgono i tentativi di sbarrarla con iniziative politicamente incosistenti.
La nostra libertà passa infatti solo attraverso la conquista del consenso popolare dei Veneti e il rafforzamento del Pnv, che è l’organizzazione politica che ha come propria missione l’ottenimento di un mandato popolare per l’indizione del referendum per l’indipendenza del Veneto, secondo uno schema classico di perseguimento della nostra sovranità e di ottenimento del necessario riconoscimento degli altri stati, che potrà esserci solo se sapremo costruire una classe dirigente che si porrà come legittimo interlocutore della comunità internazionale.
Tale mandato sarà richiesto in occasione delle prossime elezioni regionali.
Oggi questo percorso può sembrare irrealistico ad alcuni, ma ricordiamoci che ci stiamo avvicinando a una probabile – e ancora più evidente in questi giorni dopo che i politici italiani non ne nascondono più l’eventualità – bancarotta finanziaria dell’Italia.
E il consenso attorno a tale disegno sta crescendo con ritmi impressionanti e che stanno mettendo in seria difficoltà i partiti italiani in Veneto: pensiamo che in soli quindici-venti giorni, nell’assordante e più totale silenzio dei mezzi di informazione, il Pnv ha ottenuto già 3.052 adesioni al progetto indipendentista, solo col passaparola su internet.
Di conseguenza, chi si pone in termini politici seri, rispettosi e prevede un percorso politico come quello da noi individuato, può essere un valido interlocutore del Pnv, altri nani e ballerine saranno invece travolti dalla forza degli eventi politici.
Eventi che si consumeranno nel segno della nostra indipendenza, com’è giusto che sia per una tra le più gloriose civiltà dell’umanità, qual è la millenaria Civiltà Veneta.
Gianluca Busato
Segretario Pnv
If you liked my post, feel free to subscribe to my rss feeds
[…] le loro esortazioni a “non dividere”, come sottolinea giustamente Gianluca Busato nel suo post di oggi, sono inconsistenti. Certamente è nostro dovere cercare di fare in modo di non abbandonare quei […]