Cari soci e amici del Pnv,
in questi giorni è partita una massiccia azione di screditamento del Partito Nasional Veneto e un tentativo di confonderci con i partiti autonomisti.
Emergono indiscrezioni e attacchi, da parte di chi teme fortemente che in Veneto nasca un’alternativa di voto nel nome dell’indipendenza, un clima di zizzania e di veleni infusi ad arte nel tessuto sociale della pubblica opinione veneta più sensibile ai nostri temi.
È bene pertanto che si sappia che il Pnv non intende confondere la propria azione con quella degli ondivaghi vecchi partiti autonomisti che tanto danno hanno fatto alla nostra Causa.
Non abbiamo nulla contro di loro in quanto portatori di impegno civico apprezzabile, anzi con la loro base militante condividiamo spesso speranze e visioni e possiamo ben dire anche un senso di fratellanza veneta.
Il problema sta solo ed esclusivamente nella loro classe dirigente, che ha condotto per anni azioni politiche fallimentari nel nome dell’autonomia (o meglio della richiesta di carità a Roma con il “cappello in mano”), alternando tradimenti dell’ideale con alleanze disastrose e contronatura con i partiti italiani.
Come potremo noi spiegare all’elettorato che oggi noi consegnamo a lorsignori tutte le speranze di indipendenza che emergono con sempre maggiore forza?
La realtà è che costoro hanno capito che il vento tira da questa parte e cercano di assicurare tutti del fatto che la loro conversione dell’ultima ora è genuina e che sono stati folgorati dall’ideale indipendentista sulla via di Damasco.
Non solo, pretendono anche di fare i direttori d’orchestra.
È quindi del tutto evidente che, permanendo tale classe dirigente, resta un ostacolo insormontabile alla conclusione di qualsiasi accordo di fusione elettorale, come bene ha posto in evidenza Claudio Ghiotto l’altro giorno.
Ricordiamo poi che questi partiti anche nel recente passato elettorale hanno già dimostrato di essere ben avanti sul viale del tramonto. Per fare un esempio, nelle ultime elezioni comunali di Vicenza, la coalizione dei principali partiti autonomisti non è riuscita a superare la straordinaria cifra elettorale dello 0,7%.
Come indipendentisti abbiamo la responsabilità storica di tutelare che non venga tradita questa unica speranza di libertà che ci è rimasta. Se dovessero essere necessari sei mesi, o un anno in più affinché riusciamo ad organizzarci per presentarci alle elezioni con maggiore forza, ciò costituirà una scelta naturale, piuttosto che avallare l’ennesimo inganno opportunista e il tradimento del nostro ideale.
Vi chiedo in questo particolare momento comprensione di ciò, resistendo alla campagna in corso, architettata ad arte, affinché il Pnv si adegui al “compromesso storico” con gli autonomisti veneti. Se avete dubbi di sorta, pensate che persino la lega nord sui vari forum internet fa il tifo affinché gli indipendentisti si uniscano subito sotto un unico simbolo elettorale!
Costoro in realtà temono la nostra potenza di comunicazione, il fatto che, per esempio, in un paio di mesi e con il solo passaparola, abbiamo portato 4.258 persone ad aderire alla Causa per l’indipendenza del Veneto.
Ora rafforziamo il Pnv: iscrivetevi in massa, date forza all’unico partito politico che con coerenza ha ridato voce al nostro ideale, rendendolo sempre più vicino alla sua realizzazione. Impegnatevi nei vostri comuni e nelle vostre provincie, date subito la vostra disponibilità per un impegno civico per le prossime elezioni del 6-7 giugno 2009, per il bene delle nostre comunità, per la nostra libertà nel nome dell’indipendenza.
Treviso, 25 gennaio 2009
Gianluca Busato
Segretario Pnv
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desidero votare per la Vostra iniziativa.
Desidero rivotare per la Vostra iniziativa. Ho provveduto già ieri sera . Vedete se vi è arrivata la mia adesione e quella di mia moglie Spechar Franca.
Cordiali saluti.
Luigi CASSINO.