Disgusta leggere le parole di tal don Floriano Abrahamowicz. Noi Veneti non ci meritiamo questi esempi di intolleranza e odio. Non ci appartengono. Non vogliamo che simili persone possano operare a proprio piacimento, magari con il benestare di leader politici che vanno alle loro messe ad allegerirsi lo spirito, non qui, non nel Veneto Serenissimo che da sempre è Terra di tolleranza.
Queste parole squalificano il senso stesso della religione. Ci chiediamo in quale crisi profonda si trovi chi ha riabilitato simili sgorbi della storia che ci ritornano tra i piedi con puntualità imbarazzante.
Noi Veneti rifiutiamo l’atteggiamento di sarcasmo e sottovalutazione che emerge pure da ambienti che fanno l’occhiolino a questo prete maledetto.
Don Abrahamowicz, sappia che Lei è persona sgradita in Veneto, se ne vada, non offenda ulteriormente tutta l’umanità con le sue parole e non discrediti la Terra di San Marco con il suo operare mefistofelico.
Chiediamo a ogni Veneto per bene di fare il deserto attorno a costui.
Pnv
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Don Floriano, uno dei pochi veri preti cattolici, non si tocca: chi siete voi per imporgli di abbandonare il Veneto? Anche noi suoi fedeli siamo veneti e siamo orgogliosi di lui, della sua fede, della sua dottrina e della sua pietà. Vengono persone da tutto il Triveneto per assistere alle sue Messe. Vergognatevi di parlare così di una persona che non conoscete. Anche qualora gli ebrei e i loro servi vaticani lo cacciassero, dirà Messa a casa mia o di qualcun altro di noi, e vedremo proprio chi oserà cacciarlo.
Non so poi se vi accorgete della comicità: gli attribuite “intolleranza e odio” (bestemmie: insegna l’amore soprannaturale) e poi ne dimostrate voi dicendo che se ne vada.
Andatevene noi piuttosto.
Gent.mo Sig. Damiani, chi è causa del suo mal pianga sé stesso