Oggi sono infastidita e preoccupata. Di chi e cosa? Dell’italia.
E chi mi conosce penserà “ma questa non è un novità”. E’ vero. Ma oggi leggendo qua e là alcuni pezzi su i giornali on-line emerge nuovamente un’immagine particolarmente putrida di questo stato.
Ad esempio nuove notizie sulla situazione finanziaria di enti colpevoli di cattiva gestione e che saranno sempre salvati. Giantonio Stella fa un quadro tristissimo del comune di Palermo: ha un buco di almeno 200 milioni, gestione corrotta e insana, il 72% del bilancio va in stipendi dei (tenetevi forti) 21.895 dipendenti. Il governo Berlusconi, con il decreto mille proroghe, ha regalato 80 milioni di euro all’azienda della nettezza urbana di Palermo. Per provare tutto il mio sgomento potete leggere l’articolo per intero qui.
E poi oggi a Montecitorio arriva anche l’orario fisso delle votazioni in Aula, con tanto di pausa-ricreazione. Le votazioni inizieranno il martedì alle 14 fino alle 20.30, con un’ora di pausa dalle 17 alle 18. Il mercoledì si comincerà alle 9 fino 21 e le ore di pausa saranno due, la mattina dalle 11 alle 12 e il pomeriggio dalle 18 alle 19. Il giovedì l’Assemblea sarà impegnata nel voto dalle 9 alle 14.30 con un’ora di pausa, dalle 11.30 alle 12.30. TOTALE 21,5 ore la settimana.
Su qualcosa che è in decomposizione ognuno prova un po’ di raccapriccio.
Al raccapriccio io aggiungo la mia preoccupazione è che questo “marcio” continuerà a propagarsi fino nelle nostre amministrazioni, nei nostri enti, nelle nostre aziende, nella nostre scuole, nelle nostre menti e nei nostri cuori. E’ un grave problema culturale. Per fortuna ancora oggi molti di noi si scandalizzano nel leggere queste notizie. Ma quando ci ribelleremo a questa cultura, a questa modalità di gestione? Perché continuare a subire la mal gestione, gli sprechi, la corruzione?
Anche il Veneto non è certamente immune da questi fenomeni. Ma facendo parte di uno stato ridotto così le cose non potranno che peggiorare.
Oggi stiamo vivendo un grave periodo di crisi economica e se ci aggiungiamo anche la crisi culturale e di valori il quadro italiano è tristissimo. Triste soprattutto per chi non vede strade nuove davanti. Io penso tutti i giorni al Veneto Indipendente: allontana lo squallore italiano e mi aiuta a pensare alla rinascita culturale, sociale ed economica dei Veneti e di tutti i popoli che conquistano la libertà.
Alessia Bellon
PNV
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