La recente iniziativa che vedrebbe nella futura concezione di federalismo fiscale l’introduzione di un contributo obbligatorio da parte delle Province autonome (di Trento e Bolzano) ai Comuni confinanti del Veronese, Vicentino e Bellunese; è una forma offensiva di assistenzialismo paradossale.
Offensiva perché si propone di rubare il danaro dalle Province autonome, paradossale perché si chiede di contribuire a Comuni che per conto loro versano a Roma cifre superiori a quelle che i corrispondenti Comuni nelle stesse province autonome introitano. Questa proposta è degna di un infame ladro che dopo avere rubato poi invita il vicino ad aiutare il derubato. Infatti i Comuni dell’alto Vicentino in media approssimata versano 100 e ricevono 1,4; se questo non è un furto ditemi voi che cos’è!
L’agitazione di diversi sindaci (che chiedono il 20%) è più che comprensibile, ma sarebbe molto grave ed umiliante una forma di assistenzialismo al derubato, oltre che foriera di distorsioni sulla gestione, giacché si sgancia il merito della buona gestione con l’aiuto indeterminato; senza contare che ci si rende complici di un furto ai danni delle province autonome.
Sarà da vedere quanto maturerà in questi sindaci la coscienza dell’essere protagonisti di una sistematica spoliazione delle risorse ai danni dei loro cittadini (spoliazione realizzata in spregio ai diritti dell’uomo e dei popoli, in cui si dice chiaramente che “nessun popolo può essere privato delle sue risorse“). La reazione dunque è più che giusta, ma ancora insufficiente, poiché non è con l’elemosina dopo essere stati taglieggiati che si risolve la questione, e di una mancata reazione essi sono responsabili nei confronti dei cittadini che li hanno votati.
La giusta cosa da fare è una lega di sindaci secessionisti (dall’Italia), che è l’unica giusta risposta a questo stato di cose.
Claudio G.
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