L’iniziativa del sindaco-filosofo rivela la sua sudditanza culturale verso chi ci disprezza
Monta la polemica strumentale tra il sindaco di Venezia e i primi cittadini di Roma e Firenze su quale sia la città più sporca, sulla base di reportage fotografici. Sinceramente siamo rimasti delusi dal barbuto filosofo – non che avessimo troppe aspettative sulla sua caratura a dirla tutta – che invece di puntare a migliorare la condizione della capitale dei Veneti, si mette a paragone con le città italiane.
Chiariamo: mettersi in gioco e sapersi confrontare è assolutamente una gran cosa e dimostra apertura mentale, ma per il sindaco di Venezia ostaggio dei pregiudizi trikolori sarebbe stato senz’altro più proficuo andare a vedere come sono gestite Vienna, Monaco di Baviera, Berna, solo per citarne alcune.
Oppure, come abbiamo fatto noi nelle vacanze di Pasqua, andare a visitare uno Stato che da pochi anni ha conquistato la propria indipendenza e vedere come le loro città siano in poco tempo diventate gioielli in quanto ad ordine e pulizia.
Per testimoniarlo, pubblichiamo un veloce reportage fotografico di Lubiana, orgogliosa capitale della Slovenia indipendente e felice.
Facciamo allora un gioco e pensiamo quanto oggi Venezia potrebbe essere bella e pulita – e non una semplice Disneyland decadente, ostaggio del turismificio d’assalto, magari con la chicca del Nuovo Hotel All’Arsenale e distrutta dal moto ondoso degli inutili hotel galleggianti a 20 piani – come Capitale della Venetia indipendente e felice.
Gianluca Busato
Segretario Pnv
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