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Il fine non dovrebbe essere l’indipendenza?

Penso che ogni associazione culturale o politico-culturale cosiddetta “venetista” sia oro puro per il raggiungimento del fine indipendentista in quanto ogni associazione aiuta a diffondere la conoscenza della Venetia, della sua storia e della sua cultura. Raixe Venete, per esempio, è un’associazione culturale fantastica che fa un’opera divulgatrice importantisssima.Raixe Venete è un’associazione culturale che non fa politica e che cerca di unire i Veneti, al di là delle divisioni politiche.

I Veneti invece è un’associazione politico-culturale che, secondo lo statuto, si prefigge lo scopo del ritorno della piena e formale sovranità del Popolo Veneto. Non si presenta direttamente alle elezioni ma, da quello che ho capito, appoggia di volta in volta candidati che ritiene degni di essere appoggiati.

E proprio qui sta il punto.

Infatti, come potete vedere dalla locandina qui a fianco, il 17 maggio a Padova ci sarà un convegno che si annuncia molto interessante e che probabilmente andrò a seguire (anche perché voglio stringere la mano a Facco). L’unica cosa che, leggendo la locandina, mi rende un po’ perplesso è il fatto che, a rigor di logica, il rappresentante politico che dovrebbe rappresentare la spinta verso l’indipendenza della Venetia in questo convegno sarà Antonio Guadagnini.

Guadagnini è il vicesindaco di Crespano e il leader di quel movimento che vuole lasciare ai comuni il 20% dell’Irpef. Tuttavia, come dice Gianluca Busato, questa proposta:

  1. essa inciderebbe di un ulteriore 1% di indebitamento sul PIL e non si capisce come politicamente gli sgangherati politici veneti possano ottenere tale risultato nel parlamento italiota ben controllato da chi sappiamo;
  2. essa vedrebbe una diminuzione di trasferimenti verso tutti quei comuni non veneti che hanno un’IRPEF non corrispondente all’attuale quota di trasferimento statale e non si capisce quindi perché i loro rappresentanti politici in parlamento possano votare a favore di tale provvedimento che li danneggerebbe;
  3. essa è un’autentica elemosina rispetto a ciò che ci spetta e ad un prezzo politico elevatissimo che ci renderebbe ancor più schiavi di Roma: essa darebbe in tal modo una sonora rappresentazione della propria potenza imperiale nei confronti dei sudditi Veneti che si presentano tremanti al suo cospetto col cappello in mano;
  4. non si capisce quali esponenti politici veneti godano di una sufficiente autonomia dalle proprie segreterie politiche, per condurre con successo tale battaglia nel parlamento, visto che sono tutti stati “nominati” proprio dalle segreterie dei partiti italiani.

Alla luce di ciò, dobbiamo ribadire con forza che ogni minuto e ogni sforzo dedicati a sterili e inconcludenti campagne autonomiste e federaliste sono tempo e risorse sprecate in imprese che hanno più volte dato dimostrazione di essere un vicolo cieco negli ultimi decenni.

Posso sbagliarmi, ma credo che né Guadagnini né il suo partito italiano, l’UDC, siano favorevoli e auspichino l’indipendenza della Venetia. Quindi la mia perplessità che giro anche a voi è questa: perchè il movimento Veneti spinge per politiche e politici che con l’indipendenza della Venetia non c’entrano molto? Il fine del movimento Veneti (come scritto ovunque nel loro sito, nel loro gruppo su Facebook e dai loro rappresentanti) non era l’indipendenza della Venetia?

La mia è una perplessità assolutamente priva di rancore, malizia, secondi fini, etc etc; voglio solo capire bene qual’è la politica di un movimento importante e sarei grato a chiunque chiarisse il mio dubbio.

Luca Vnt

http://www.venetialibertarian.org/?p=292

udc
Emanuele Filiberto – “compagno” di partito di Antonio Guadagnini:
“CON UDC, IO PER VALORI ITALIA”

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