Mi è arrivato un SMS in cui si dice che è in corso una perquisizione nella sede del pnv di Treviso.
La cosa ha un connotato molto grave, perché interferisce con il libero esercizio delle attività democratiche.
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PORCA ITALIA !!!!!
A go publicà sta nota so el me profilo FaceBook:
crivo questo messaggio sul mio profilo facebook, perché desidero condividere la mia idea con tutti i mei amici.
Un giorno, Voltaire ha scritto una frase che è rimasta famosa… Frase ripresa da moltissime persone dopo di lui, anche e soprattuto da tantissimi uomini politici (fra i più famosi ci fu anche Kennedy): “Non condivido quello che dici, ma darò la vita affinché tu lo possa dire.”
Si tratta di una frase che inneggia alla libertà di ciascun individuo di pensarla come vuole, di esprimere la propria idea, la propria opinione, senza aver paura di subire ritorsioni dagli altri.
Si tratta di un punto fondamentale in tutte le democrazie civili del mondo. La libertà di pensiero e di parola.
Nella penisola italica, in questi giorni, si sta chiudendo la campagna di presentazione delle liste elettorali, non solo riguardanti le Elezioni Europee, ma anche per le Elezioni Amministrative (Provinciali a Comunali).
In Veneto, da poco più di un anno (se non erro) vi è un giovane partito politico : Partìo Nasional Vèneto – Partito Nazionale Veneto (www.pnveneto.org).
Questo Partito ha come scopo l’Indipendenza del Veneto dal resto dell’Italia, non solo autonomia (stile Regioni a Statuto Straordinario) o federalismo politico o fiscale (stile proposte leghiste degli ultimi tempi), ma questo partito propone proprio la separazione dall’Italia per rendere il Triveneto (e in particolare il Veneto) uno Stato indipendente.
Questo Partito, spinge sull’Indipendenza non tanto e non solo per motivi economici e di autodeterminazione fiscale, ma soprattutto in nome della salvaguardia della Lingua (non dialetto) veneta, della cultura, delle tradizioni e delle specificità del Popolo Vèneto (Il Popolo Vèneto con quello Sardo sono gli unici due Popoli della penisola italica ad essere riconosciuti in quanto POPOLI pure dalle Leggi dello Stato Italiano).
Il Partito Nazionale Veneto, promuove la sua azione con mezzi pacifici e non violenti (stile Gandhi), e riconosce nella non violenza e nell’azione pacifica il solo strumento utile e percorribile per raggiungere il risultato.
Il Partito Nazionale Veneto, promuove un’Indipendenza che i suoi milianti definiscono “inclusiva”, cioè loro considerano veneto non chi è nato in Veneto o che ha almeno un genitore veneto, ma chi pensa che cultura, storia, tradizione, Lingua venete siano da proteggere e salvaguardare e che condividono l’idea che il percorso comune seguito negli ultimi 150 anni con il resto dell’Italia sia ormai da definire fallimentare, tanto da giustificarne il divorzio e la conseguente indipendenza.
Il Partito Nazionale Veneto, nel suo statuto, dichiara esplicitamente che sono respinte qualsiasi tipo di discriminazioni sia di tipo razziale, religioso, linguistico, ecc.
Quindi sì alla protezione della Lingua veneta, ma nessuna preclusione verso l’Italiano o altre Lingue, così come accade in Lussemburgo, Svizzera, Belgio, Spagna, ecc; nessun pregiudizio o preclusione rispetto al colore della pelle, all’origine, alla religione professata da chiunque voglia essere parte integrante del loro progetto.
In Italia, dal 2006 NON E’ PIU’ REATO esprimere la propria idea di indipendenza e separatismo. Prima del 2006, l’attivarsi a tale scopo, anche e solo pacificamente, veniva considerato un reato punibile con la galera (praticamente veniva perseguito un reato d’opinione, tra l’altro contro quello che è scritto nella Costituzione).
Dal 2006 il reato non esiste più NON GRAZIE alla politica italiana o a qualche suo politico lungimirante e illuminato… No. L’Italia E’ STATA OBBLIGATA dall’Unione Europea.
Infatti, tra i punti che la Turchia deve rispettare per poter essere accolta nell’Unione Europea, c’è anche il rispetto delle minoranze (nella fattispecie quella Kurda), il non perseguirle, e di riconoscere a tali minoranze la libertà di esprimere il proprio pensiero e di attivarsi pacificamente (che nel contesto turco-kurdo significa che i kurdi dovrebbero avere il diritto di dire quello che pensano e di promuovere pacificamente la loro indipendenza).
Relativamente a questi punti, la Turchia rimproverò all’Unione Europea che ci sono Stati Europei (l’Italia) che applicano Leggi simili a quelle turche (e quindi arrivando pure alla pena della detenzione) sugli stessi argomenti (indipendentistmo, ricerca dell’autoderminazione, ecc.)… Ed ecco allora che l’Italia si è vista costretta a cambiare la Legge.
Tanto per capirci, se questo cambiamento forzato sulle leggi italiane fosse avvenuto prima del 9 Maggio 1997, le persone componenti il commando dei Serenissimi che liberò il campanile di piazza San Marco, sarebbero state processate solo per reati minori e risibili (occupazione di luogo pubblico con il Tanko, scasso del portone del campanile, occupazione abusiva di luogo pubblico… insomma, al massimo qualche mese di carcere con la condizionale) e non si sarebbero fatti anni e anni di carcere a regime duro, che in Italia non vengono fatti fare nemmeno ad efferati assassini o a veri criminali… comuni, mafiosi o politici.
I Serenissimi, in quell’occasione, pagarono pure il biglietto del battello per farsi trasportare (con il loro Tanko “lancia acqua”) fino a Piazza San Marco.
E invece, quelle persone (che alcuni potrebbero considerare dei pazzi e altri dei sognatori) si sono viste incarcerare… Uno di loro, che non partecipò direttamente all’azione, Bepin Segato, è morto in carcere.
Fra le cose ridicole, ci fu una pena accessoria che sembra una stupidaggine, ma che invece fa capire chi avesse ragione: i Serenissimi non possono recarsi all’Archivio di Stato di Venezia e non possono consultare i documenti storici lì contenuti (praticamente tutto quello che è possibile sapere della Repubblica di Venezia fino alla sua annessione finale al Regno d’Italia).
Questo mi ha colpito molto, perché se i Serenissimi fossero stati solo e soltanto dei sognatori e/o degli imbecilli, magari poco conoscitori dei fatti che hanno portato all’unire la Repubblica di Venezia al Regno d’Italia, e quindi furoviati da una falsa conoscenza dei fatti storici (loro sostengono la nullità e la totale falsità dei risultati del plebiscito del 22 e 23 ottobre 1866), una pena esemplare sarebbe stata esattamente il contrario… Farli frequentare l’Archivio Storico per apprendere come veramente erano andate le cose…. E invece no.
Chiusa la parentesi.
Stamattina, 14 Maggio 2009, la sede trevisana del Partito Nazionale Veneto sta subendo una perquisizione delle forze di polizia italiane… La tempistica è eccezionale, visto che solo pochi giorni fa il Partito Nazionale Veneto è riuscito a recuperare le firme necessarie per presentare la propria lista alle Provinciali di Padova e Venezia.
Ci sono criminali e assassini di destra e di sinistra che vengono lasciati liberi o che sono diventati Deputati o funzionari pubblici, mentre dei pacifici e non violenti cittadini veneti devono vedersi arrivare le forze dell’ordine.
Forse, il fatto di essere ormai da un bel po’ di tempo in Lussemburgo, mi rende ormai un bel po’ refrattario al Paese delle Banane, mi sento come uno che ha sviluppato degli strani anticorpi che quando accadono fatti come quelli raccontati in queste note iniziano ad urlargli da dentro il corpo: “Civiltà!!! Rispetto!!! Democrazia!!! Libertà!!!”
Io non so se chi legge abbia o no simpatie indipendentiste (non è importante), ma a tutti coloro che mi leggono vorrei ricordare che in Italia si è tornati indietro di molti secoli, a prima di Voltaire e della sua famosa frase: “Non condivido quello che dici, ma darò la vita affinché tu lo possa dire.”