Molti sono contrari all’indipendenza della Venetia per il fatto che questo, ai loro occhi, porterebbe alla nascita di uno Stato troppo piccolo per poter sopravvivere.
Questo tipo di ragionamenti disvela alcune formae mentis purtroppo ancora molto presenti tra le persone. Innanzittutto, non siamo più nell’era degli imperi e del protezionismo, nel quale il mercato disponibile per una azienda era soprattutto lo Stato all’interno della quale l’azienda si trovava: più uno Stato era grande, più c’era mercato. Oggi nel nostro mondo globalizzato un’azienda della Slovenia e un’azienda della Russia o dell’Italia hanno le stesse possibilità di commerciare con tutto il resto del mondo, l’unica differenza è l’efficienza dei contenitori che le racchiudono; e il contenitore italiano…insomma…stendiamo il famoso velo.
Con l’indipendenza della Venetia, non si alzerebbe nessun muro attorno ai confini che impedisca lo scambio commerciale, non ci sarebbe nessun embargo che porti la popolazione a morire di fame e non ci sarebbe nessun problema di approvvigionamento. Mi stupisce molto che parecchia gente ragioni ancora oggi in termini autarchicie che abbia paura di rimanere senza roba. Non si capisce allora come facciano a sopravvivere Stati veramente minuscoli come il Lussemburgo o il Liechtenstein: forse i loro abitanti sono poveri che mendicano un tozzo di pane o qualche patata ai confini dello Stato?
Inoltre, il fatto dato per scontato che la Venetia sia troppo piccola per essere uno Stato indipendente avendo pochi abitanti, è del tutto falso. Più o meno metà degli Stati sono sotto gli otto milioni di abitanti e la Venetia con i suoi (almeno) cinque milioni di abitanti non sarebbe uno Stato piccolo, ma uno Stato normale.
If you liked my post, feel free to subscribe to my rss feeds
New blog post: Debunking “unità nazzzionale” (05): troppo piccoli http://bit.ly/Ulwpq