Ieri è avvenuto un fatto storico, ripreso da tutti i giornali del mondo. In tutte le tv via satellite che ricevo se ne parlava: Al Jazeera, euronews, BBC, SFinfo, DW-TV, Slo3 (la tv slovena), RTCG (la tv del Montenegro), ZDF, RTBF, Telemonde5, per curiosità le ho guardate tutte, e tutte riportavano la notizia con le immagini della cerimonia. Tutte meno le tv italiane! Mi sono dovuto bere i telegiornali italiani (che solitamente non guardo mai) con le loro pseudonotizie noiose per doverlo verificare. Nulla. Anche le notizie da Theeran erano ridotte all’osso rispetto quello che si vedeva sugli altri canali. Solo oggi leggo sui giornali online la notizia.
Un fatto storico.
Ieri si è svolta a Nuuk, capitale della Groenlandia, una cerimonia storica, che rappresenta l’ultimo passo prima dell’indipendenza formale della più grande isola del mondo. Nelle mani di Josef Motzfeldt, primo ministro e presidente del parlamento groenlandese, è stato consegnato dalla regina MargretheII che per l’occasione vestiva gli abiti tradizionali inuit (molto belli), il documento che consegna l’autoregolamentazione.
Un accordo complesso che prevede il mantenimento degli aiuti da parte della Danimarca, ma consegna piena autonomia al parlamento groenlandese sullo sfruttamento delle risorse di cui è ricco il territorio (petrolio, oro, diamanti, uranio), sulla politica fiscale ed economica, e una larga parte della politica estera, ma sopratutto con il nuovo statuto viene dichiarato, al pari di quello che già esiste in Veneto, che i groenlandesi sono un popolo, e che quindi (come riportato da diversi giornali del mondo) sarà da ora riconosciuto come tale nelle sedi internazionali e potrà far valere il suo diritto di autodeterminazione. Una quasi-indipendenza, quella consegnata ora, che la Danimarca cerca di limitare per timore che siano gli USA a voler fagocitare la Groenlandia, ritenuta da molti in Danimarca ancora incapace di sostenere la sua indipendenza. Con una popolazione di soli 57000 abitanti, soffre di tassi di alcoolismo e suicidi molto alto, tasso che il primo ministro confida di poter ridurre grazie alla ridefinizione delle leggi grazie a questa estesa autonomia. Non è un percorso facile, anche perché, come precisa in un articolo la Pravda, i groenlandesi dipendono ancora dalla Danimarca per il personale più qualificato, che presenta drammatiche differenze con la popolazione locale fatta in prevalenza di cacciatori-pescatori.
Claudio G.
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Spesso le rivoluzioni avvengono in quelle che sono (o sono credute essere) le periferie del mondo. Ma il mondo globale non conosce periferie. E il desiderio di libertà vive, talora desto, talora addormentato, a tutte le latitudini. Grazie, amici lontani. Piyungnartok!