Prende vita il progetto politico ideato dal “Partito per il Veneto Indipendente”. Dopo l’approvazione in Consiglio Comunale, che ha dichiarato ammissibile la richiesta del comitato referendario, i cittadini jesolani si troveranno concretamente di fronte alla possibilità di diventare indipendenti.E’ stata infatti ufficilamelmente resa nota, alla presenza di Fabrizio Dal Col, leader del movimento, e del Sindaco Francesco Calzavara, la data delle votazioni.
Jesolo(Ve). Autodeterminare un popolo attraverso strumenti legali e normativi, senza la necessità del coinvolgimento bicamerale nazionale. La massima ambizione di autodeterminare la Regione comincia a dare i primi frutti. Procedendo per gradi, il movimento indipendentista , dopo la raccolta firme, circa quattromila e cinquecento, e la regolarità di procedura stabilita dal consiglio comunale jesolano, che ha visto tutti favorevoli tranne l’astensione della Lega, passa ora in rassegna le volontà collettive di indipendenza, attraverso l’indizione di un Referendum per l’autodeterminazione comunale, ufficialmente il primo step verso la scalata “regionale”. La data del voto è stata resa nota in una conferenza stampa appositamente convocata oggi in Municipio a Jesolo : si voterà il 26 e 27 Settembre 2009, con gli stessi orari previsti per le recenti consultazioni europee e amministrative, ossia il Sabato dalle ore 15 alle 22 e Domenica dalle ore 7.00 alle ore 22.00. La cifra erogata dal Comune sarà di circa trentamila euro, sufficiente a garantire l’allestimento di tutti i seggi jesolani. “Vogliamo che il diritto internazionale – spiega Fabrizio Dal Col- venga recepito in toto dall’attuale assetto politico, andando ad indire un Referedum consultivo che per legge è la massima espressione della democrazia. Ci appelliamo al patto internazionale dei diritti civili e politici sancito a New York nel 1966 e ratificato dall’Italia, secondo cui ogni popolo ha il diritto di scegliere come governare le proprie ricchezze. Con il Referendum che avrà luogo a Jesolo proveremo a muovere la politica dal basso, ossia dai movimenti locali per arrivare ai vertici nazionali, con la massima consapevolezza di assicurare numerosi risultati concreti, come per esempio l’autonomia finanziaria, a seguito ovviamente di benefici socio-legislativi e, appunto, economici”. Non solo Jesolo, attualmente, sta percorrendo la strada dell’indipendenza : ad oggi, infatti, sono sei i comuni che seguono lo stesso iter, tra cui San Stino di Livenza e San Michele. La località balneare jesolana si conferma dunque quel laboratorio politico che da sempre pone in fermento nuove iniziative a tutti i livelli; basti ricordare che quello attuale è il primo caso nazionale di consultazione consultiva in merito all’autodeterminazione. Per il superamento del referendum si dovrà ovviamente raggiungere il quorum, ossia il cinquanta per cento più uno degli aventi diritto, stimati a Jesolo intorno agli ottomila e cinquecento elettori. Poi la parola spetterà all’Organizzazione delle Nazioni Unite, che come giudice supremo decreterà l’ufficialità e la corretta ottemperanza normativa. La località balneare rappresenta quindi l’inizio del lungo percorso indipendentista, una sorta di “vaglio di legittimità”che decreterà l’effettiva possibilità di un radicale cambiamento politico. D’ora in avanti l’ultima parola spetterà ai cittadini jesolani, unici veri “giudici” che nel loro esercizio della sovranità sceglieranno il loro futuro e quello dei loro figli.
Fonte: http://www.ilpiave.it/modules.php?name=News&file=article&sid=6957
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E SE SARà NECESSARIO IL NOSTRO AIUTO PER SORVEGLIARE LE VOTAZIONI SAREMO PRESENTI.
Questi signori hanno “Le Palle” , i soldi , il consenso, la visione, la bravura , tutto.
E se ne fregano giustamente degli italiani dei loro partiti e dei loro interessi.
Jesolo par mi sfonda !
mi giustamente fasso el tifo par loro. W S Marco
W la independensa!
Oh butei spieghime meio cosa l’e sta votasion che mi no l’e che ghe n’abia capio tanto… Se i vinse Jesolo sa diventela na nasion?