Per tutelare i nostri interessi sportivi, creiamo la Federazione Veneta Rugby, staccata da quella italiana
Oggi si è compiuto l’ennesimo affronto razzista italiano verso il Veneto.
La F.I.R. (Federazione italiana Rugby) ha oggi infatti deciso di non far partecipare alcuna squadra veneta alla Celtic League, uno dei massimi tornei internazionali per club a cui partecipano squadre Gallesi, Scozzesi, Irlandesi e, dal 2010, italiane. Per chi non lo sapesse, per dare una idea del prestigio di questo campionato, gli ultimi due vincitori della Heineken Cup (la Champions League del rugby) vi partecipano, i nazionali di Galles e Irlanda – gli ultimi due vincitori del 6 Nazioni – vi giocano in massa, così come alcuni dei migliori giocatori di Sudafrica, Nuova Zelanda e Australia.
Il rugby per noi Veneti è uno sport nazionale e la federazione italiana lo sa bene e ne ha paura. Teme che i nostri successi sportivi possano far decollare lo spirito di attaccamento alla nostra bandiera e far decollare un sentimento di patriottismo veneto molto pericoloso per lo stato italico.
Nessuno però immaginava che tale timore si spingesse al punto di cercare di cancellare la nostra tradizione rugbystica e sportiva dalle competizioni internazionali, che ci spettano per il valore e la gloria che abbiamo dimostrato con la nostra passione e la nostra bravura.
La scelta delle due maxisquadre era stata delegata alla F.I.R., che avrebbe dovuto operare una scelta obiettiva in termini di capacità finanziarie, competitività e territorio. Quasi per scontata – quindi – era data la partecipazione di una franchigia o supersquadra Veneta, come la candidata Benetton Treviso, che avrebbe goduto dell’appoggio delle altre importanti realtà Venete e della selezione dei Dogi, la selezione della Serenissima. Il Treviso, peraltro, aveva già provveduto a compare sul mercato parte dei giocatori Veneti della nazionale italiana (una buona percentuale sul totale degli azzurri).
E’ noto poi a tutti come il cuore del rugby italiano sia senza dubbio il Veneto. Nella stagione appena conclusa, su 10 partecipanti al massimo campionato italiano, 4 club erano Veneti: nessuno di questi è stato retrocesso ed il vincitore finale è stata la Benetton Treviso.
Senza contare la storia del Veneto in questo sport: il Rovigo, il Treviso e il Petrarca Padova che messi assieme hanno forse vinto più scudetti delle altre squadre messe assieme.
In soldoni, il Veneto è stato escluso dal rugby di vertice e relegato ad un campionato semi dilettantistico; noi che siamo la punta di diamante del movimento rugbystico italiano e che da oggi è meno unito rispetto a ieri.
Nell’Elite del rugby internazionale, invece, sono state ammesse la squadra di Viadana e Roma, che non avendo garanzie economiche autonome sufficienti attingeranno a mani piene dai finanziamenti federali: a quei soldi cioè che da anni la federazione avrebbe dovuto investire nel movimento, nella base, in tutte quelle piccole società che faticano a portare a termine l’attività sportiva e pagano di tasca loro, grazie eventualmente agli sponsor radicati nel territorio, il reclutamento e la formazione dei giovani. Quei soldi guadagnati grazie all’ingresso nel 6 Nazioni, a cui in gran parte hanno contribuito atleti Veneti del calibro dei fratelli Francescato, di Troncon, di Bettarello, e Pivetta e molti altri, seppur in anni e nazionali diverse.
Questo sopruso – avvenuto con il contributo decisivo della lega nord lombarda che ha accoltellato alla schiena la candidata veneta – merita una reazione di tutto il mondo sportivo veneto e in particolare del movimento rugbystico veneto.
Creiamo immediatamente le basi per dare vita ad un’organizzazione rugbystica esclusivamente veneta e separata dalla F.I.R. che ha dimostrato di ledere scientificamente i nostri interessi sportivi.
Reagiamo ai truffatori e ai furfanti dello sport italiano che intendono distruggere il movimento rugbystico veneto.
Partito Nasional Veneto
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Fir : federazione italiana ridicoli !