Il treno delle primarie è partito e nessuno ormai potrà bloccarlo. Non è stata una scelta facile, in particolar modo per un partito indipendentista che solitamente si scontra con i pregiudizi che lo vorrebbero un’organizzazione verticistica e chiusa.
Il modello scelto dal PNV invece è un altro, è quello del confronto con la realtà veneta e con tutte le sue componenti di pensiero, anche quelle tradizionalmente più avverse al nostro ideale.
È stata una scelta che ancora non è passata al vaglio del Minor Consejo, chiamato a breve a pronunciarsi sul tema, ma è espressione della volontà del presidente e del segretario del PNV.
Solo se sapremo parlare la lingua dei nostri interlocutori, potremo far passare i vantaggi dell’indipendenza veneta e costruire il consenso necessario alla sua attuazione pacifica e legale.
Tutti noi abbiamo idee e tutte le nostre idee sono legittime e possono essere oggetto di confronto politico – purchè non ledano i valori umani condivisi.
Sulla base di ciò, è chiaro che non possiamo pensare di creare un’organizzazione verticistica, chiusa al confronto, beatamente forte delle proprie convinzioni di fronte allo specchio delle logiche di partito, di parte e quindi minoritarie per definizione.
Bisogna avere il coraggio di mettersi in gioco, di abbandonare le posizioni di arroccamento.
Solo così sconfiggeremo il pensiero croccante e predigerito degli stomachevoli partiti italiani e dei loro eserciti della disinformazione.
Costoro vorrebbero far credere alla gente che vivere nello stato italiano è una cosa bella e buona, contro ogni evidenza, contro ogni dato, contro ogni sentire.
Alzano simboli e scuse – dalle bandiere, all’inno, allo sport, alle forze armate – per cercare di dare dignità e valore a un’entità assolutamente morente e in crisi strutturale da almeno vent’anni, ma in realtà mai compiuta nella sua peraltro breve esistenza.
Questo declino inarrestabile coinvolge tutte le fasi della vita e noi Veneti ne siamo investiti in pieno.
Guardiamo alla giustizia, all’economia, alla sanità, alla sicurezza, al lavoro, all’istruzione, all’innovazione, alle infrastrutture, all’agricoltura e a ogni ambito delle nostre attività e aspirazioni quotidiane.
È una caporetto continua e devastante della nostra dignità di cittadini Veneti.
Ci meritiamo di meglio, ma dobbiamo saperlo conquistare e costruire.
Ognuno di noi deve mettersi in gioco: aiutate i comitati promotori che stanno organizzando le primarie per le prossime elezioni regionali, date il vostro supporto per la migliore definizione possibile dei programmi, oppure mettetevi a disposizione del PNV per preparare la fase organizzativa e i passaggi operativi molto difficili che ci aspettano, dalla raccolta delle firme per presentarsi alle elezioni, alla diffusione delle nostre idee, dall’opera di volontariato, alla raccolta fondi, passando per la costruzione della rete attiva di militanza che costituisce il primo scheletro della Venetia indipendente.
C’è bisogno di ogni Veneto per bene e ognuno di noi deve dare il proprio contribuito unico e insostituibile per la libertà.
Gianluca Busato
Segretario PNV
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BELLO quel NOZOMI 700 dal GIAPPONE un treno che se il VENETO fosse uno stato indipendente lo avremmo avuto anche noi !!
It’s good to see someone thinnkig it through.