PER UNA VENETIA DEMOCRATICA E SOLIDALE.
“Con la Venetia si può!”
Se state leggendo queste parole è molto probabile che abbiate già capito che la strada dell’indipendenza del Veneto è l’unica speranza non solo per noi che nel Veneto viviamo e lavoriamo, ma per le regioni e le nazioni che ci circondano.
E’ una svolta necessaria al bene di tutti.
Il futuro della democrazia è internazionale. Ma gli egoismi miopi delle grandi nazioni europee intralciano questo cammino.
L’unico modo per creare una vera e forte Europa è attraverso realtà politiche che rappresentino davvero le culture e le tradizioni dei popoli che la componogono.
Ora la domanda che si pone è: come amministrare la Venetia indipendente una volta che avremo raggiunto questo necessario obiettivo?
La Venetia ha una tradizione istituzionale come Repubblica che si espande nei secoli. Qui è radicato un forte senso dello Stato, cresciuto attraverso il rispettoso sodalizio tra il popolo Veneto e la Serenissima.
Dallo Stato Italiano questa fedeltà è stata quasi sempre sfruttata e tradita. Ciò non toglie che le infrastrutture mentali dell’appartenenza a una Nazione e a uno Stato – la Venetia – nel quale val la pena rispecchiarsi, qui esistono ancora e sono forti. Non è giusto demonizzare il concetto di patto sociale solo perché finora è stato tradito dall’Italia. Altrove funziona: può funzionare anche qui.
Immaginate solo per un attimo di essere liberi cittadini di una nazione come la Venetia. Ascoltate per un attimo il vostro cuore e percepite il senso di responsabilità maggiore che provate nel confronto delle vostre città, delle vostre strade, piazze, campagne e montagne. Già questa sensazione è andato crescendo negli ultimi anni, ma immaginate di essere cittadini della libera e indipendente Venetia e capirete subito che forte patto di amore si può creare tra noi e il senso d’appartenenza a una Nazione e a uno Stato nei quali riconoscersi. E non a scapito di altre nazioni, ben lungi, ma proprio in rapporto a sé stessi e alla comunità alla quale si appartiene.
I veneti detengono primati di volontariato e solidarietà universali (aiuti ai terremotati, ai paesi colpiti da fame e guerre, ai malati bisognosi di sangue e via elencando: il nostro amore è grande). Immaginate, però, di poter convogliare queste pulsioni già innate e poterle concentrare in maniera intelligente e coordinata per il bene comune della nostra terra: quanto migliorerebbe la nostra qualità della vita!
Con la Venetia si può!
Noi di Venetia Democratica crediamo che questa sia la strada per ricostruire – nell’ambito della grande famiglia europea – la nostra nazione, così antica e così forte, nonostante gli ultimi 200 anni di colonizzazioni francese, austriaca e italiana.
Perché guardiamo al modello scandinavo? Pensate alla Danimarca, alla Svezia, ma meglio ancora alla Norvegia, che con i suoi quattro milioni e mezzo di abitanti ci assomiglia anche demograficamente. I norvegesi hanno una società con un altissimo standard di vita e dove la distribuzione del reddito è tra le più eque del mondo. Lassù ci sono pochissime disparità socio-economiche nonostante la presenza di grandi ricchezze.
Protestanti, puritani,campioni di sci, ex vichinghi cacciatori di balene: l’economia di questa monarchia parlamentare è ricca grazie al petrolio. Cosa c’entrano allora con la Venetia? Il nostro petrolio si chiama “voglia di lavorare”, e a differenza dell’“oro nero”, questa voglia è una fonte quasi inesauribile alla quale attingiamo dentro noi stessi e dentro il nostro orgoglio da secoli e secoli.
Ma poi, oltre a l’innato senso di meritocrazia che ci spinge a migliorarci costantemente come individui, abbiamo, in comune con i cugini scandinavi, anche un fortissimo senso di comunità e di solidarietà che fa sì che possiamo credere in una democrazia equa che può permettersi di aiutare i più deboli, una volta istituito un sistema di Stato nel quale riconoscersi, da rispettare e dal quale si è rispettati.
Perché è proprio questo è il punto cruciale che ci differenzia da altre proposte politiche dentro una Venetia libera e indipendente: noi crediamo fortemente che all’interno di uno Stato nel quale poter aver fiducia e nel quale l’onestà sia data per scontata sia giusto per la felicità collettiva che chi riesce meglio di altri a consolidare il proprio progetto di felicità aiuti a vivere meno peggio anche chi non è riuscito ad ottenere lo stesso risultato dalla vita.
Crediamo che i forti debbano aiutare i deboli, che questo significhi “umanità”, e che rafforzare la comunità a fronte di un piccolo sacrificio personale sia ciò che rende noi essere umani più “alti” e in un certo senso diversi da tanti animali predatori.
Per questo crediamo che con un’amministrazione onesta ed efficiente come quella della Venetia sia più credibile poter finalmente avere:
- ospedali pubblici che curino in maniera efficiente e civile i propri pazienti,
- scuole pubbliche che formino cittadini di qualità, intelligenti ed equilibrati,
- trasporti pubblici puliti e puntuali a basso prezzo quando non gratuiti,
- reti viarie sempre pubbliche – autostradali e statali ma anche provinciali e comunali – che siano sicure e sempre gratuite.
Con la Venetia si può!
Noi di Venetia Democratica vogliamo riuscire a guardare oltre e anche se la parola “pubblico” è stata tradita in questo territorio per più di un secolo e mezzo, vogliamo credere nella possibilità di una gestione saggia e felice di uno Stato veneto che in pochi anni possa raggiungere il benessere collettivo e gli standard di vita serena – se non serenissima – che tutti ci meritiamo. Crediamo che nella Venetia si possa avverare un sogno che si è avverato altrove e cioè quello di una Repubblica dove la democrazia sociale funziona e rende più felici i suoi abitanti.
Vogliamo una Venetia più buona, più elegante, più gentile, più educata, più giusta. E sappiamo che l’otterremo. Perché sappiamo e crediamo che:
Con la Venetia si può!
COMITATO PROMOTORE
“VENETIA DEMOCRATICA”
Partito Nasional Veneto (PNV)
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Interessante, ma per quanto riguarda la Lingua Veneta non ho letto una parola… Credo che qualsiasi progetto per un futuro governo del Veneto indipendente non possa prescindere da questo aspetto fondamentale!
Interesante, ma sora ła Łengoa Veneta no go leto gnanca na paroła… Mi credo che ogni progeto de futuro governo del Veneto independente no’l posa mancare de sta question fondamentałe.
Viva San Marco
Mi darìa par scontà, nonostante ‘sto testo in taglian, ke ne la Venetia se parlarà e se scriverà in lingua veneta.
Ma no sarà certo proibio parlare altre lingue come l’inglese, il tedesco, lo spagnolo, el francese e anka, par ki ke vole, el taliàn ke ne costringeva a parlare e a studiare prima de rivare a la libertà…
Secondo me il bilinguismo sarebbe l’unica strada ragionevole da intraprendere…
Mi dirìa ke inevitabilmente e giustamente la lingua uficiae la ga da esare la nostra lingua, el veneto.
E dopo, libertà de parlare e scrivere koel ke se vole (ladino, cimbro par esenpio). Ma legi, testi, cartei, giornai, tv, radio, siti: se parla e se scrive in veneto, come ke giera ko gerimo liberi, prima ke rivase a far da paroni i austriaci e i tagliani
… e come ke xè ancora adeso, tra l’altro, nel 75 per cento de le fameje e de le case venete, secondo tute le statistike uficiai tagliane…vedi istat.
(se deso parlemo e scrivemo tagliàn, xe parkè se inevitabile, ma xè una costrisiòn, poco da fare)
[…] ora ci sono due candidati. Uno è Michele Milanetto che si presenta con Venetia Democratica, che è essenzialmente l’embrione di quello che nella futura Venetia libera potrà essere un […]
[…] e volentiera pioveghemo: Bondì a tutti. gò leto el programa de Ghiotto e Milanetto. I xè programi generici e astratti. Non so se i sàpia che el Veneto gà on saco de problemi, a […]