Autonomia e federalismo sono assurdità di politici in via di estinzione
Molti si chiedono perché noi vogliamo l’indipendenza del Veneto e perché non ci “accontentiamo” del federalismo e dell’autonomia all’interno dell’attuale ITA.
In primo luogo, perché tali sogni dei partiti italionofili sono assurdi, data l’impossibilità “tecnica” di avere tali riforme istituzionali. Il voto del 18 dicembre in Consiglio Regionale ne è la testimonianza.
L’impossibilità è dettata da un lato della coperta finanziaria corta del terzo peggiore debito pubblico del mondo, che non permette al Veneto alcuna forma di autonomia fiscale e dall’altro della gestione del potere clientelare-mafioso congenita allo stato italiano e alla sua classe politica e dirigente che è stata “allevata” secondo la stessa cultura di malaffare e tangentara, come dimostra la cronaca nera politico-giudiziaria di tutti i giorni.
Ma ciò che più conta è che noi Veneti ci meritiamo decisamente di meglio.
Ci meritiamo di meglio che continuare ad essere una colonia derubata con lo zuccherino del prossimo governatore leghista senza arte né parte, ma tanto decantato dai giornalisti prezzolati al soldo di ITA. Non ci interessano le storie da fotoromanzo del governatore con le scarpe sporche di terra. Solo l’indipendenza oggi può ricreare la speranza che l’inferno fiscale di ITA ha distrutto in molti Veneti ridotti sul lastrico.
Ci meritiamo di meglio, perché non possiamo creare la Venetia cui aspiriamo, senza i pieni poteri che derivano dall’indipendenza. La Venetia è un grande paese e un grande posto in cui vivere, ma potrebbe essere molto meglio se noi avessimo i poteri di apportare cambiamenti concreti.
Come individui, noi reputiamo la nostra indipendenza un fatto normale. Per tutti noi è assodato il fatto di fare le nostre scelte in modo naturale, di decidere come risparmiare e spendere i nostri soldi e come assumerci le nostre responsabilità nel corso della nostra vita.
Perché dovremmo aspirare a meno per il nostro Paese? Perché dovremmo barattare la nostra felicità per l’ennesima presa in giro di chi in vent’anni non ha saputo portare alcun vantaggio concreto al Veneto. Nessun risultato, zero di zero. Solo furti quotidiani delle nostre risorse, censura e ignoranza. Tanta ignoranza.
Come nazione, noi accettiamo l’indipendenza di altri Paesi come una cosa normale. Non riteniamo cosa strana che i popoli di Austria e Svizzera portino avanti i loro interessi. Non ci aspetteremo che i popoli di Svezia e Danimarca chiedano ad altre nazioni di prendere decisioni per conto loro, perché loro non si sentono in grado di farlo. Perché dovrebbe essere diverso per il Popolo Veneto?
Non c’è proprio alcuna ragione perché noi non possiamo avere un vero parlamento nostro, con i pieni poteri che gli derivano dall’indipendenza.
L’indipendenza è una cosa normale ed auspicabile. Altri piccoli Paesi europei come l’Austria, la Norvegia, la Danimarca hanno molto più successo della Venetia sia in termini di crescita economica sia in termini di qualità della vita.
L’indipendenza dà a quelle nazioni i poteri di gestire al meglio i loro Paesi. Anche la Venetia potrebbe averli.
Basterà votare PNV alle prossime elezioni regionali e il candidato presidente del Veneto che ci guiderà verso la libertà.
Partito Nasional Veneto
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Zaia? Quello che ha detto che il veneto non è una lingua, ma solo un dialetto?
E vanti coi servi de roma!
Aveva detto che la lingua veneta è un dialetto perché “non possiede una grammatica propria”.
Una capra del genere non poteva essere che leghista.
Pensare che a mi Zaia el me piasea parché el se dava da fare par i agricoltori e e el me parea onesto. El sarà anca bravo a curare i intaresi dela agricoltura e el sarà anca onesto ma come veneto el me pare un poco indrio. Come se fa a dire ste monade. La nostra l’è senpre sta ‘na lengua, fin dai tenpi antichi. Cuei che dise diverso no i sa gnente de la nostra storia e del nostro caratere.
Co tuto rispeto pai nostri bravi agricoltori , ca li conta no pì del 2% del peso economego , Xaia e conpagni gà asà pa strada el popolo dele partite IVA.
El popolo del tersiario e del secondario, coeli ca li esporta pi de tuti e li costruise valor a son de distreti .
(In Venetia ghe xè anca el quaternario = tersiario avansà)
Comersanti, artizani, profesionisti.
Industriai grandi o picenini.
No ghe xè tenpo pa spetar ste fufigne.
La risposta xè inte na parola sola : Independensa !
Basta co sta rottura del Ministro con la zappa e le scarpe sporche di terra.( Ma con l’abito firmato)
Il radicchio in Piazza dei Signori, i cavalli.
Il settore primario a lui tanto caro ,sta poco sopra il 2% del PIL in Veneto.
In piazza voglio una esposizione di macchinari industriali ,manufatti in calcestruzzo, coppi ,scarpe, occhiali,cucine, mobili, elementi inox, microprocessori e software .
Con Zaia ci vogliono mandare tutti a mungere le vacche.
Mandatelo lui a zappare se gli piace tanto ,o a spalare la neve visto lo stato delle sue strade provinciali !
Pur condividendo la critica a Zaia non capisco e francamente non concordo con i commenti che dileggiano gli agricoltori e l’agricoltura solo perchè ininfluente per il PIL veneto.
Vorrei ricordare che l’agricoltura non è solo un “fatto economico”, ma anche culturale, turistico, ambientale e paesaggistico. Non sono un iperprotezionista dei nostri prodotti, ma sono convinto che l’agricoltura sia qualcosa di più alto di come lo descrivete. Probabilmente certi commenti viene da qualche veneto di città che non sa nemmeno quante gambe ha una gallina, che non si rende conto che cosa ci stà dietro un buon salume o un buon piatto di verdure e che poi viene in campagna con lo stesso spirito di quando và allo zoo o al museo …
Aiaai, tu monti un odio verso gli agricoltori che ti sei inventato tu e non corrisponde al vero.
Noi invece siamo la forza del 98% del PIL industrial-terziario che spazzerà via questi zoticoni pro-Zaia privi di retroterra culturale che vorrebbero risolvere i problemi con l’equazione ben costruita del paladino della soppressa.
Ti piaccio i campi ? Nessuno te li toglie non siamo certo in competizione con gli agricoltori , anzi siamo molto piu’ ambientalisti del tuo Zaia, che tra poco ci porterà le centrali nucleri ( sei informato, lo sai vero ?)
Se non lo sai l’agricoltura del futuro nasce da idee che arrivano dal terziario avanzato,dall’innovazione , i cui fondi sono inesistenti .
Non serve quindi a nulla farsi fotografare sulle colline del prosecco.Le colline sono nostre non di Zaia.
La Zaia strategy si basa tutta sul buonismo di facciata, figurativismo rilassante ..
Un bel campo arato fornisce una immagine di pulizia mediatica che un capannone non può dare . Ecco perchè Zaia usa questa immagine, capite ?
Non gli importa nulla di fabbriche tartassate di tasse ,artigiani taglieggiati dai finanzieri,banche strozzine, operai e impiegati disoccupati, professionisti poveri , studenti senza futuro .
Ma certo per capire questo ci vuole un piccolo sforzo aggiuntivo e non tutti ci arrivano. I nostri elettori si, e ci basta, bontà loro.
Sono intelligenti e colti e non sono una minoranza.
W l’innovazione, le H-Farm, le new-fabrica, i super-motori, la green-energy, la bioedilizia ,la tecnologia.
Ma sapete leggere i commenti?? Mi par di no, da dove hai capito che sono un supporter di zaia?