Gli interessi nazionali veneti hanno bisogno di un sistema informativo e di sicurezza che risponda a Venezia e non a Roma
Il caso dell’allarme bomba di ieri a Palazzo Balbi, in Regione Veneto ha dimostrato come la massima istituzione oggi esistente per noi Veneti sia debolissima e priva di un servizio informativo e di sicurezza adeguato alla tutela dei propri interessi. Se infatti fosse esistito un servizio segreto veneto, l’informazione che ha messo in ridicolo il Veneto non avrebbe avuto la rilevanza di cui invece ha goduto. Non è infatti ammissibile che 4 pacchi regalo vengano confusi per bombe, è da inetti.
E non possiamo (o meglio, non vogliamo) nemmeno pensare che i destinatari dei regali abbiano appositamente creato il caso per restare a galla mediaticamente per qualche ora inventando una bufala e prendendosi gioco dei cittadini veneti.
Ai nostri confini esistono Popoli di pochi milioni di abitanti che possono godere della tutela dei propri interessi nazionali e della propria sicurezza grazie a un sistema di intelligence nazionale. Due milioni di sloveni ad esempio, così come 4 milioni e mezzo di croati, sono protetti ciascuno da due servizi segreti, 8 milioni di austriaci da 3 enti di sicurezza, 7 milioni e mezzo di svizzeri da 4 agenzie informative e così via.
Perché allora 5 milioni di veneti non possono avere i propri servizi di intelligence, che rispondano esclusivamente a Venezia e non a Roma?
La risposta è semplice: ciò avviene perché il Veneto è oggi sotto dominio coloniale italiano. Per poter avere finalmente la tutela dei propri interessi nazionali e della propria sicurezza e per difendersi dal terrorismo, il Veneto ha bisogno della propria indipendenza.
Nell’odierna società dell’informazione ciò è ancor più indispensabile per difenderci anche dagli effetti nefasti dello spionaggio industriale, ad esempio, delle molte attività economiche cinesi che sono presenti nelle nostre zone industriali. Come noto, ad esempio, la Cina ha sempre dato grande importanza alla propria attività informativa, così come ha fatto il Giappone nei decenni passati. E la Cina non ha caso favorisce l’insediamento economico proprio nel cuore produttivo veneto, per favorire il trasferimento di know-how a proprio vantaggio. Intendiamoci, tali processi non sono eludibili oggi, ma è del tutto normale che i Veneti si dotino di organizzazioni snelle ed efficienti che ne monitorino l’andamento.
Continuare a vivere quindi sotto il dominio dello stato italiano e dei suoi partiti significa rinunciare alla nostra sicurezza, alla salvaguardia delle nostre attività economiche, alla difesa delle nostre reti logistiche e di trasporto, alla tutela del nostro interesse generale veneto.
Ecco perché ai Veneti conviene votare il PARTITO NASIONAL VENETO alle prossime elezioni regionali di fine marzo. Perché solo il PNV chiederà l’autorizzazione al Popolo Veneto per indire un referendum per l’indipendenza del Veneto, che sarà tenuto sotto monitoraggio e nel rispetto delle norme e del diritto internazionale. E solo il PNV permetterà in breve tempo ai Veneti di dotarsi di un moderno servizio di intelligence a tutela del proprio interesse e sicurezza nazionale.
Ufficio stampa
Partito Nasional Veneto
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