Il federalismo demaniale è l’ennesima bufala centralista per scaricare i costi di manutenzione del patrimonio statale dismesso agli Enti Locali del Veneto
È di questi giorni la notizia che il governo di ITA ha approvato il primo decreto di attuazione della legge delega sul federalismo fiscale.
I grandi creativi al governo hanno ovviamente aggiornato il dizionario politico per l’occasione coniando il nuovo termine di federalismo demaniale.
Di cosa si tratta in realtà?
In poche parole lo stato cederebbe i propri patrimoni demaniali agli enti locali (comuni e regioni), purché questi ultimi si impegnino a valorizzarli.
In termini pratici grazie all’ennesima grande riforma propinataci dalla lega di governo, lo stato si scarica di costi di manutenzione enormi, per riversarli appunto a comuni veneti e regione Veneto, che così facendo dovranno quindi impegnarsi ad assumersi tali costi di “valorizzazione”.
Ogni patrimonio infatti se non viene manutenuto va in deperimento, perde di valore. ITA è così mal messa che non poteva più farsi carico di tale attività, al punto che il degrado degli immobili sottoutilizzati o abbandonati – villa storiche, caserme, spiagge – era sotto gli occhi di tutti.
Andiamo però a vedere cosa succederà in conseguenza di tale riforma.
Gli Enti Locali veneti come noto sono alla canna del gas, al punto che molti comuni non hanno nemmeno i soldi per acquistare il sale, come ha dimostrato ad esempio la paralisi del traffico nel comune di Treviso con la nevicata avvenuta prima dello scorso Natale.
Ma i comuni dove potranno mai trovare i soldi per “valorizzare” il demanio dismesso e fatiscente, dato che i sindaci sono ormai diventati dei curatori fallimentari?
Beh, semplice. Speculando.
E così distruggendo ancor più il già gravemente compromesso equilibrio urbanistico veneto.
Non ci sorprenderemmo se tale manovra fosse in realtà stata suggerita dal ministero del tesoro, già creatore nel recente passato di “gioielli” quale la Patrimonio dello Stato Spa.
Grazie a tale leggina, ITA potrà sicuramente annunciare al mondo finanziario altri mirabolanti tagli della spesa pubblica, che altro non sono in realtà che un’applicazione “creativa” del gioco delle tre carte.
In tale scenario ci sorprende oggi che il grande candidato alla presidenza del Veneto per conto dei partiti italiani parli di creazione di una nuova “officina politica” in Veneto grazie a tale provvedimento. A noi pare in realtà più uno scenario da vecchia fabbrica fumosa del tardo ‘800 londinese, con conseguenti silicosi e schifezze. Tutto il contrario di quanto auspichiamo tutti per il nostro futuro. Altro che green economy!
Lasciateci allora dire che se questi sono gli effetti catastrofici dello pseudo-federalismo leghista, l’indipendenza del Veneto è sempre più l’unica e concreta soluzione anche per la salvaguardia del nostro patrimonio culturale, naturalistico e storico veneto.
Gianluca Busato
Segretario PNV
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Beh faccio l’esempio della base militare nel Venda, nei Colli Euganei, è da anni che Provincia e Regione cercano di convincere il min. della difesa a darlo a loro per recuperarlo. Penso invece che sia una buona cosa questa che i beni demaniali diventino proprietà della regione. Ancora migliore sarebbe se gli fosse concesso di venderli a privati per fare cassa. Se fosse così sarebbe ottimo, sempre meglio che restino in mano a enti pubblici.
@ Sandro: in linea di principio hai ragione, in uno stato liberale.
Il problema che non è questa l’applicazione concreta che avverrà in ITA.
Vedremo comunque cosa ne uscirà alla fine, dato che il provvedimento passerà per il parlamento, per ora i primi risultati sembrano in salsa iri: http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Economia%20e%20Lavoro/2008/07/prato-gestira-federalismo-demaniale.shtml