Ad Arzignano, Giovedì 25 Febbraio alle ore 20.45 presso il ristorante-bar “l’Oca Nera”, abbiamo organizzato un incontro pubblico informativo sul pnv e sul suo progetto.
Saremo presenti io, Claudio Ghiotto, e Riccardo Zanconato, coordinatore del pnv-vicenza. Oltre a dare informazioni sul pnv, saremo a disposizione per rispondere a domande e dialogare in un dibattito aperto al pubblico di carattere informale, in un locale dove sarà anche possibile ordinare una birra o bere un thé (vista l’ora).
E’ quindi un’occasione per tutti quelli che abitano nella zona per venire a conoscerci di persona.
L’Oca Nera è facilmente raggiungibile, si trova vicino alle piscine comunali e dispone di un comodo parcheggio.
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L’occasione mi costringe a parlare anche di quell’incontro pubblico che inizialmente avevamo idea di fare nella sala civica di Arzignano, e che è saltato per una richiesta da parte dell’ufficio preposto del comune che ci sembrava impropria in quanto interpretava una disposizione legislativa (parte dell’art. 18 del TULPS) che, essendo in contraddizione con l’art. 17 della Costituzione, è stata abolita con una sentenza della Corte costituzionale, la n.27 del 1958.
Con riferimento a questa vicenda, peraltro, ringrazio il consigliere Giorgio Roncolato che ha sollevato la questione in consiglio comunale di Arzignano. Un ringraziamento che purtroppo devo fare un po’ con la bocca amara visto il suo commento in cui è scivolato su una illazione del tutto infondata sulle nostre fonti di finanziamento.
Ancor più inopportuna se pensiamo che i partiti con la carega a Roma sono riusciti ad intascare fior di milioni di euro come “rimborso elettorale”. Qui le definizioni diventano arbitrarie, poiché un rimborso è letteralmente ed unicamente la restituzione di una somma a fronte di una spesa condotta per il soggetto sottoposto al rimborso. Non è infatti possibile configurare un rimborso quando non vi sia questa relazione, perché altrimenti essa assume la forma di donazione (quando vi è il consenso del cedente) o di appropriazione indebita (un reato penale, quando non vi è il consenso del cedente).
Ebbene il rimborso ai partiti è indebito per le seguenti ragioni: 1) essi non hanno conferito alcunché allo stato, pertanto la definizione di “rimborso” non è sostenibile; 2) essendo il rimborso fittizio si ha in realtà un “finanziamento”, tuttavia questo è stato abrogato da un referendum votato a larga maggioranza dai cittadini.
Si tratta di una violazione che supera la semplice dimensione della decenza, in quanto essa viola le condizioni di pari opportunità e di parità tra cittadini e categorie di cittadini, in contrasto peraltro con la Costituzione.
Per avere la dimensione di questa indecenza basta leggere questo estratto, fornito dalla Corte dei Conti: “Per le politiche 2008, il Pdl riceverà 206 milioni, a fronte di spese per 53 milioni, mentre al Pd spettano 180 milioni, per spese pari a 18 milioni. La Lega Nord, che prenderà 41 milioni dopo averne spesi 2,9.” (qui uno dei tanti articoli sul tema.
Da dove arrivano i soldi per i numerosi grandi manifesti che vedete nelle strade per non dire di tutti quelli che hanno tappezzato le nostre città? E che dire di tutta la restante pubblicità? Si tratta di costi non banali.
Che pagate voi.
Ecco, il pnv non si ciba da quella mangiatoia, ed anzi propone un referendum per rifondare uno Stato Veneto indipendente, anche da quello schifo che è la partitocrazia italiana.
Claudio G.
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bravo Claudio! ben detto.