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Per una tazza di Thé

Per gli amici lettori del blog del Partito Nasional Veneto, scrivo questo articolo affinché possano disporre di una vista molto più equilibrata ed informata di quella che è disponibile nei media ufficiali italiani, per esempio il TG1, nei riguardi di un fenomeno che stà da un po’ di tempo investendo l’America e che trova parziali specularità in quello che è avvenuto in Europa, ed in particolare nell’Italia.

La notizia prende spunto dal primo congresso nazionale dei Movimenti del Tea Party che si stà tenendo a Nashville, Tennessee, USA, in cui oggi ha avuto spazio la ex compare de corsa [running mate] per i Repubblicani, Sarah Palin, ex discusso governatore dell’Alaska, dove la platea le ha riservato una ovazione.

Cosa sono i Movimenti del Tea Party?

I Tea Party (con un gioco di parole “partito del thé” ma anche “festa del thé”) prende il suo nome dal ricordo del Boston tea party che innescò la rivolta del thé la quale sfociò nella rivoluzione americana che portò all’indipendenza degli Stati Uniti d’America dalla Gran Bretagna, nel 1776.
Questo punto è fondamentale per capire gli elementi che caratterizzano anche le ragioni politiche dei Tea Party, fenomeno che -è bene chiarire- molti stessi americani ancora non hanno bene inquadrato.
Tutto nasce con delle proteste nel Gennaio 2009, che si sono ripetute in varie città fino a che un redattore della CNBC, criticando il piano di rifinanziamenti del governo, ha concluso affermando che cià poteva levare un “Chicago Tea Party”, che poi in effetti si tenne il 27 Febbraio.
I movimenti si caratterizzano infatti dal nascere dal basso, dalla gente, in contrapposizione con le politiche organizzate dei grandi partiti, in particolare i Repubblicani e i Democratici, che sono in effetti una sorta di “casta” come si direbbe in Italia. Questo è anche il motivo dell’uso del plurale della parola “movimenti”, ed io ne faccio uso a dispetto dell’apparente unificazione che si ha oggi con il primo congresso nazionale.
Partecipanti ed attivisti, infatti, sono per la gran parte persone che mai prima d’ora si erano impegnate attivamente in politica, ed anzi spesso ne erano rimasti emarginati. Una delle principali spinte coesive è proprio la mancanza di rappresentatività percepita dalla gente.

Le ragioni politiche

I Tea Party nascono dal sentimento di repulsione da parte della gente allo scandalo emerso con il crac finanziario, dove le misure di salvataggio e recupero non hanno simmetricamente visto condannati i grandi manager, ed anzi i bonus si sono rinnovati. Con i soldi dei cittadini insomma l’amministrazione ha salvato i ricchi che si sono arricchiti usando il metodo della truffa, che spesso è legata a doppio filo con la politica. Ragione per cui i Tea Party non si riconoscono né tra i Repubblicani né tra i Democratici.
A rinfocolare gli animi il piano di sanità pubblica obbligatoria pensato da Barack Hussein Obama, che è stato visto come un tentativo di portare il socialismo in america.
Quando si parla di conservatorismo in America, ci si riferisce ai valori tradizionali dell’America: la libertà, l’individualità, la Costituzione, la carta dei diritti civili.
I Tea Party possono quindi essere visti come una forma di forte conservatorismo ben evidenziato dalla simbologia usata: la Campana della Libertà, le théiere, il thé (e la loro versione moderna in bustine di thé [tea bags], le strisce bianche-rosse degli stati ribelli, la serpe nella bandiera di Gadsden; e i movimenti nascono fondamentalmente guidati dalla contestazione del pagamento delle tasse (ragione che essa stessa fu causa del Boston Tea Party, duecento anni fa).

Se dunque le ragioni fondamentali sono quelle di una riduzione del peso del governo, una riduzione delle tasse, la restituzione della moneta (spesso intesa come convertibilità in oro), il rispetto della costituzione, ed in particolare di taluni emendamenti (il 2, 10, 16 e 17), ed in parte distinguendosi come movimento affine alle idee libertarie; d’altra parte i movimenti cresciuti in fretta sono molto presto diventati un punto di confluenza di altre idee spesso estranee a quelle originali, ma tutte legate al senso di disagio.
E’ così che nel movimento sono entrati personaggi che ad esempio vorrebbero contrastare l’immigrazione (essenzialmente vista come anti-mexicana e anti-islamica), ed altri che invocano un’America dai “valori giudaico-cristiani”.
Come si può leggere in questo articolo molti hanno realizzato che il movimento è all’interno fortemente diviso come posizioni ideologiche, tuttavia possiamo noi osservare una indiscutibile comunanza di interessi tenuti assieme dal collante dei principi costituzionali e della libertà, e forse Sarah Palin potrà essere quella donna che raccoglierà questa massa di persone senza rappresentanza [leaderless] mettendone assieme i pezzi di questi sentimenti.

I Tea Party dopotutto nascono dalla gente e per la gente, e nascono con l’aperta intenzione di cercare un rappresentante, dargli forza ed eleggerlo.

Non manca quindi miele per orsi. Ciò è avvenuto in Texas, dove l’estate scorsa il governatore in persona ha minacciato Waschington di starsene al suo posto, poiché lo stato gode del diritto a secedere se le sue prerogative non sono rispettate.
Il governatore ha cavalcato i Tea Party, organizzandone uno proprio per l’occasione.

Ora io penso più di uno di voi si sarà guardato intorno ed avrà percepito una certa vicinanza di sensazioni con le ragioni che muovono le persone che hanno costituito i movimenti del Tea Party dall’altra parte della pozza atlantica. Anche qui come là egemonie partitiche controllano il corso della politica, ostacolando un ricambio con altre idee. Anche qui come là c’è il soffocamento da tasse e da ingerenza dello stato, sia a livello locale che europeo. Anche qui come là si percepisce il fastidio della finanza per i furbi. Anche qui come là si percepisce come soluzione il ritorno a casa, al non interventismo, specie di matrice militare.

E’ credo per questo che sia di un certo interesse osservare l’evoluzione e alla fine cosa sortità il movimento del Tea Party.

Claudio G.

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