Nella precedente puntata ho analizzato il potenziale di produzione elettrico installato nella regione del Veneto e la produzione effettiva.
Come candidato del PNV alla presidenza del Veneto passo ora a descrivere il mio pensiero sulla energia nucleare.
Se dobbiamo avere delle idee che ci guidano nella vita io voglio rifiutare la fredda prevalenza del calcolo elettorale. il “benaltrismo” fine a se stesso, l’incertezza dettata da logiche di alleanza, il gioco del dico non dico.
In questo campo a mio avviso deve assolutamente prevalere la chiarezza sia verso le persone da rappresentare che la sicurezza della collettività nel suo complesso ; tutto ciò deve prevalere sopra ogni e qualsiasi interesse.
Ecco quindi perché dico di NO.
In quanto tecnico ed imprenditore industriale sono fortemente affascinato da questo tipo di tecnologia che trovo stupefacente.
Sarà certamente la forma di produzione del nostro futuro tra 100 o 200 anni.
Ma allo stato attuale delle nostre conoscenze tecniche sono contrario ad un suo utilizzo sulla nostra terra. Per ora.
Sappiamo bene che le centrali moderne a confinamento del nocciolo nulla hanno a che fare con Chernobyl. ma anche se attualmente il rischio di incidenti è molto basso. dobbiamo moltiplicare questo numero seppur piccolissimo per un coefficiente di “conseguenza” che possa misurare gli effetti sulla nostra civiltà, che certamente ne risulterebbe cancellata.
Come ingegnere so bene che la progettazione di una costruzione antisismica fornisce solo risultati in termini di probabilità. E’ molto probabile che la tua costruzione resisterà ad un forte terremoto se ben progettata e realizzata. Ma non se ne può avere la certezza assoluta.
Ed infatti negli ultimi 50 anni al mondo contiamo almeno una decina di incidenti di cui un paio almeno gravi ed uno decisamente molto grave.
Se avessimo una centrale a Fusina, in caso di esplosione non controllata, dovremmo fare sulla mappa un cerchio di raggio 200 km ed evacuare tutti gli abitanti di quest’area per decine e decine di anni.
Una situazione assolutamente intollerabile.
Se la tecnica fornisce degli strumenti la politica deve avere il coraggio di valutarne l’applicabilità.
Ne consegue che aprioristicamente si devono ricercare delle alternative. costi quel che costi, perché io e penso anche voi, insomma nessuno di noi è disposto ad accettare una eventualità di questo tipo.
E si dovrebbe anche istituire una authority europea ed internazionale di controllo, essendo altrettanto non ammissibile la presenze di centrali all’estero ma con potenziali conseguenze gravi anche sul nostro territorio.
E questo senza nemmeno scendere in altre disquisizioni. Peraltro negative e che scoraggiano ulteriormente l’applicazione attuale del nucleare.
Il problema delle scorie non è stato definitivamente e certamente risolto, se non dal punto di vista tecnico dal punto di vista economico.
Nessuno è in grado di affermare con certezza quanto ci costerà trattare smaltire e gestire per centinaia di anni le scorie di questo fastidiosissimo isotopo dell’Uranio che è il 235 ed io un contratto con i costi in bianco non lo firmo, io firmo solo certezze o per lo meno costi ragionevolmente prefissati entro un range abbastanza affidabile.
I costi di costruzione di una centrale nucleare sono molto elevati e si possono benissimo utilizzare le risorse per ammodernare le centrali esistenti, rendendole molto più efficienti e meno inquinanti, fino al 75% in meno e da subito. Entro pochi anni.
Nessuno è in grado di dire quanto tempo serve a smantellare una centrale nucleare a fine ciclo, ed i relativi costi, ci sono studi francesi che stimano servano 100 anni.
Non è vero che il nucleare non emette CO2, si devono considerare le emissioni per l’estrazione e l’arricchimento dell’Uranio e lo smantellamento delle centrali.
Uno studio inglese stima che una volta fatte tutte le somme, le emissioni globali calcolate siano non trascurabili.
A questo punto è chiaro che il rischio non vale la pena di essere corso.
Si devono fare le cose semplici e non complicate. Le cose semplici funzionano sempre, non si guastano e non creano grandi problemi di gestione. La tecnologia è in divenire, tra 10 o 20 anni avremo a disposizione altre evoluzioni nella produzione, quale per esempio il sequestro di CO2.
Dobbiamo stare “leggeri” investire nella innovazione degli impianti attuali e non farci prendere la mano da logiche affariste che vedono nel nucleare l’opportunità di un nuovo “New deal” e di lavori
pubblici che possono benissimo essere indirizzati altrove, su altre preziose infrastrutture o sulle stesse centrali esistenti con analogo se non superiore beneficio per la collettività.
Le alternative ci sono eccome, convincenti e nella nostra immediata disponibilità.
Alla prossima puntata spiegherò quali, numeri compresi.
Gianluca Panto (PNV)
candidato presidente del Veneto
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Condivido. Forse in passato ho espresso lo stesso concetto in modo più rude, ma coincide.
I punti critici sono:
1) densità della popolazione (nel caso di problemi dovuti ad incidenti);
2) sismicità medio-elevata del territorio meno abitato a nord;
3) rischio di allagamenti (già avvenuti in passato) del territorio meno abitato a sud e verso il mare;
4) costi elevati con dubbi sul ritorno di investimento;
5) rischio costi e rarità combustibile, concentrato in territori in cui è poco abbondante (Canada) o abbondante ma teatro di conflitti o di forti tensioni territoriali; il costo si è circa duplicato negli ultimi 5 anni;
6) tempi molto lunghi per la realizzazione creano incertezze molto grandi sulla proiezione dei costi, al punto da stravolgerli;
7) necessità di concentrazione del controllo rappresentando una tipologia economica potenzialmente dannosa;
8) necessità di sorveglianza elevata;
9) costi molto alti e incerti per lo smaltimento, tempi altrettanto lunghi (che creano incertezza sul costo), costo procrastinato alle generazioni future inducendo un comportamento di hazardo morale;
10) non è chiara la tecnica di smaltimento delle scorie, ad oggi si valuta solo lo stoccaggio nelle profondità, e non si ha alcuna idea di cosa accada a lungo termine;
11) la tecnologia deve essere completamente importata.
A parità di costi di realizzazione è possibile costruire generatori marini oppure eolici di pari potenza, con il vantaggio che essi sono vantaggiosi in quanto non c’è costo per il combustibile, c’è solo un costo di manutenzione che possono fare benissimo le nostre imprese, la stessa realizzazione è alla portata delle nostre imprese.
Non so però se la quantità energetica generabile da queste fonti possa essere sufficiente, non so se ci dovremmo coprire di pale eoliche o vedere biscioni d’acciaio in mare.
Per questo occorrerebbe fare i conti, cosa possibilissima con un po’ di tempo a disposizione, non è scienza missilistica.
Ci sono anche i mininucleari, di fabbricazione giapponese, autoestinguenti, che possono essere interrati diminuendo il rischio in caso di incidente.
D’altra parte, parlando di Giappone, mi faccio autocritica sul punto 2, visto che in Giappone di centrali nucleari ne hanno e non saprei di terra più sismica del Giappone!
Ed anche al punto 1, visto che l’Olanda è densamente popolata come il Veneto ed ha centrali nucleari.
Ci sono anche nuove soluzioni in fase di sviluppo, come quelli al torio, di cui non so molto però.
Ma alla fine se hai bisogno di energia, e non puoi star lì a filosofeggiare troppo, sono meglio le soluzioni pratiche, rapide, certe ed economiche, come appunto il perfezionamento dei sistemi esistenti, e lo sfruttamento di risorse disponibili e poco sfruttate, come l’idroelettrico di bassa caduta o lo sviluppo di eolico da raffiche.
ZAIA è STATO SBUGIARDATO AMEZZO STAMPA DA SCAJOLA RELATIVAMENTE AL NUCLEARE E ALLE CENTRALI IN VENETO.
DICE SCAJOLA ” I CANDIDATI GOVERNATORI DEL PDL CHE CHIUDONO LE PORTE AL NUCLEARE SBAGLIANO” E ATTACCA ZAIA ” UN POLITICO,A TUTTI I LIVELLI, DEVE AVERE IL CORAGGIO DI SOSTENERE LE POSIZIONI CORRETTE ANCHE IN CAMPAGNA ELETTORALE E DEVE DIRE LA VERITA AI CITTADINI ”
NE DEDUCIAMO:
** ZAIA CANDIDATO DEL PDL E NON DELLA LEGA !
** ZAIA VIENE SMENTITO DAI PROPRI ALLEATI
** ZAIA E’ UN BUGIARDO !
MORALE: UN CANDIDATO INAFFIDABILE !
Panto chiarissimo ed inequivocabile !