Oggi il tonfo delle borse mondiali e dell’euro sono solo una parte della storia legata al debito insolubile della Grecia. I dati numerici parlano chiaro. La Grecia ha un debito che non potrà essere pagato, ma questo in realtà non è il vero problema. Un paese può convivere con un grosso debito, basta che paghi gli interessi, che è quello a cui sono interessati gli investitori. Il problema però è proprio questo, la Grecia presenta condizioni tali che forse non riuscirà nemmeno ad onorare gli interessi. Le dimostrazioni poplari scadute a livello di guerriglia urbana che si sono scatenate in Grecia nelle ore passate, non aiutano certo a farsi un’idea migliore.
Il problema della Grecia, che è in diversa misura un problema dell’intera Europa, è il suo attaccamento a scorie da sistema dirigista (e corrotto). Le richieste fatte da EU e FMI al governo greco sono state di tagliare ovunque vi sia spesa pubblica, che in Grecia assume dimensioni particolari. In grecia i dipendenti pubblici godono di privilegi esagerati, stando ai dati disponibili su varie fonti, che pesano gravemente sul bilancio.
Da ADN-Kronos leggo che il regista Costa-Gravas ha rilasciato, un po’ indignato, la seguente dichiarazione:
“E’ un dramma nazionale per i più poveri, che si dissanguano pur essendo impotenti di fronte alla crisi. Com’è possibile – si chiede Costa-Gavras – che gli europei accusino i greci di essere bugiardi, vaghi e corrotti? Si dice che la Grecia stia costando caro all’Europa, eppure gli interessi sul credito ricevuto sono molto alti”.
Ecco, appunto, gli interessi sono molto alti, ma occorre vedere se sarà possibile per la Grecia sostenerli.
Pur non negando le responsabilità dei governi greci nel disastro finanziario nazionale, Costa-Gravas punta il dito soprattutto contro chi era tenuto a vigilare: “l’Europa non ha fatto niente perché le regole venissero rispettate”.
Ecco, questa è l’essenza del pensiero di quella parte della popolazione europea gravemente affetta dalla sindrome post-sovietica.
Spiego in breve. Tale sindrome (di mia invenzione) sarebbe il risultato che resta addosso alle popolazioni che hanno vissuto per decenni in un contesto dirigista, come quello dei paesi dell’ex blocco sovietico. Incapaci di poter elaborare una propria sovranità si attendono che ci sia un qualche protettore che si interessi a loro.
Queste persone vivono una immaturità che non permette loro di capire ed affrontare il mondo prendendolo per le corna. Si aspettano che ci sia un governo, un santo, al limite gli alieni …o l’Unione Europea, che vigili, che intervenga.
Non capiscono che il paese è il loro e che loro dovrebbero gestirselo. Non capiscono che chi ne è al di fuori non ha alcun interesse a salvare loro il culo se non c’è un tornaconto. Una normale regola naturale che una gazzella nella savana conosce ma che un Greco, come il regista Costa-Gavras, sembra non sapere e non capire.
L’ingenuità dei Greci su questi temi li porta a contestare i tagli alla spesa pubblica che toccherà centinaia di migliaia di privilegiati.
Questa è la lezione greca. Ora muoviamo la camera girandola di 90 gradi, e vediamo che la penisola italiana, oggi indicata come il possibile prossimo contagiato, in effetti è solo una versione meno esasperata della Grecia. Meno esasperata solo perché fa media la parte del nord che ha livelli da Europa continentale, mentre la parte sud è pari alla Grecia.
I 10000 dipendenti pubblici per manutenere un lago che si è prosciugato ormai da dodici anni che ha la Grecia sono molto simili ai 20000 forestali calabresi per un territorio che di foreste ne ha meno del Veneto che di forestali ne ha 250.
I privilegi per le figlie di dipendenti pubblici che se non sposate dopo i 30 anni possono ricevere una pensione hanno un sapore molto italiano, e così via con moltissime simmetrie realizzate per il sostegno di una classe dirigista che in un paese civile competitivo non potrebbe altrimenti sopravvivere.
Claudio G.
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New blog post: Fuoco Greco https://www.pnveneto.org/2010/05/fuoco-greco/
Post scriptum: immancabilmente in un articolo come questo in un portale come questo, offerto da un partito indipendentista, sarebbe dovua comparire alla fine la frase che avrebbe completato ad arte l’articolo dicendo: “solo con un Veneto indipendente…”
Io a questo punto non l’aggiungo, mi pare che i Veneti questa cosa non la capiscano.
Non so se il fuoco greco (che ricordo è un fuoco che arde con l’acqua) possa appiccarsi anche alla vicina penisola, ma se anche fosse non mi pare che i Veneti dimostrino una coscienza di sovranità: non escluderei l’ipotesi che anche qui qualcuno se ne esca per dire: l’EU non ha vigilato.
Analisi lucidissima. Poi la libertà arriva da sola, per dir così, senza che tutti la capiscano, e neanche forse la maggioranza la capisca. Sono processi storici, della Storia di Hegel, dello Spirito…Per cui noi continuiamo a scrivere in ogni caso: gutta cavat lapidem, e scava anche la fossa a ITA (su cui metteremo appunto quella lapide).