Riportiamo di seguito un contributo del prof. Nerio De Carlo che non riflette la posizione ufficiale del PNV in materia, ma che auspichiamo contribuisca ad alimentare il dibattito sui Veneti Antichi.
Nel Museo civico di Oderzo è conservato un antico reperto contrassegnato come *Od7. Si tratta di un sasso di porfido alpino, presumibilmente portato dalle correnti dei corsi d’acqua, inciso su entrambe le facce. L’iscrizione recita:”kaialoiso / pazros pompetexuaios”. Esso viene presentato come “Ciottolo confinario venetico. Questi ciottoli del Piave venivano posti ai confini per segnare le proprietà”.
La funzione confinaria del ciottolone è alquanto improbabile. Esso sarebbe stato, infatti, facilmente spostabile e ne sarebbe conseguita incertezza sul limiti dei campi. I Veneti Antichi, primi Slavi della storia, erano forse ingenui per natura, non essendo ancora venuti a contatto con popoli con i quali bisognava tenere gli occhi ben aperti, ma non al punto da usare distintivi asportabili o mobili!
Anche la composizione minerale del ciottolone è discutibile. Se fosse trachite, come si dice, risulterebbe strano un rinvenimento a distanza di oltre cento chilometri dalla zona di estrazione. Come è noto la trachite proviene soltanto dai Colli Euganei e avrebbe richiesto una propedeutica levigatura.
Quasi nessuno, specialmente tra gli esponenti della cultura locale, ha dimostrato finora particolare interesse per una credibile interpretazione di quelle parole misteriose.
Nell’opera “I Veneti Antichi” di G. Fogolari e A.L. Prosdocimi si allude a probabili influenze linguistiche celtiche. L’informazione sarebbe tuttavia incongrua. Il ciottolose risale al VI secolo a.C., mentre i Celti giunsero in certe località del Norico solo nel III secolo a.C., non esplicarono alcuna colonizzazione e non lasciarono iscrizioni. Lo storico Jordanes scrisse nel 551 d.C. che in principio gli Slavi si chiamavano Veneti e che soltanto a partire dal V secolo si frazionarono in tre gruppi: Veneti, Slavi e Anti. Questi ultimi erano un popolo profondamente slavizzato, che ricorre nelle informazioni dello storico bizantino Procopio nel 6° secolo d.C.- Non sembri quindi strano che Plinio il Vecchio (I secolo), Tacito (II secolo) e Tolomeo (2° secolo d.C.) conoscessero nei loro tempi soltanto i Veneti. L’iscrizione di *Od7 è senza dubbio venetica.
L’Antico Slavone Ecclesiastico, ma anche altri aspetti delle parlate arcaiche delle contigue popolazioni slovene e croate, potrebbero fornire degli elementi per la comprensione e la collocazione della misteriosa scritta. Siffatto percorso viene tuttavia avversato dalla cultura ufficiale e dalle sue connotazioni centripete. Un approfondimento, non politicamente corretto ma culturalmente utile, varrebbe la pena. Poi si potranno trarre le conclusioni.
La prima parola potrebbe essere letta “kajajoj so”. In sloveno esiste “kesajoči” e in croato čacaviano si trova un “kajot se”, che significano “tu che ti pentirai” e “pentirsi”.
La seconda parola potrebbe leggersi “podzros”. In sloveno “pozor” ha a che fare con “interessamento” e “attenzione”.
Poi “pompetexuaios” potrebbe essere infine scomposto e adattato in “po m(e)”, “petje” e “huajos”. Andiamo con ordine: “po mojem” in sloveno significa “dopo il mio”; “petju” vuol dire “dopo il mio canto” e “hajat” sta per “badare a”.- Ce ne sarebbe abbastanza per capire:”Con pentimento la guarderai (questa scritta) e sentirai la nostalgia del mio canto”.
Si tratterebbe di un’iscrizione funebre con funzione di richiamo e rimprovero per un’azione di cui un superstite avrebbe dovuto pentirsi. Gli eredi sono quasi sempre ingrati. L’argomento è in ogni caso degno di approfondimento e di eventuale contestazione. Ma non accadrà.
Nerio de Carlo
(linguista)
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graxie. te scrivo anca mi en talian tanto basta capirse 😉
è senz’altro interessante.
io non me ne intendo di lingue antiche e quello che so di storia viene solo da letture di alcuni studiosi.
vorrei porre qualche domanda se possibile, riferendomi più che altro alla parte centrale del suo articolo, non entro in merito al significato e uso della scritta.
prima però volevo riportare qualche punto che non corrisponde a quello che ho letto fino ad oggi (senza nessuna pretesa di competenza da parte mia, chiaramente):
vedo che nel termine “veneti” vengono solitamente inglobate popolazioni come se fossero di unica origine.
da quello che ho letto, ho notato che con il termine veneti vengono citati, e confusi, due ceppi: uno che viene dal sud-est, henetoi o eneti dalla paflagonia, e uno dal nord che viene tradotto genericamente da noi in “veneti” (dal germanico “wenden”).
chiaramente i due non hanno nulla in comune in quanto divisi oltre che dallo spazio anche dal tempo (gli eneti sembrano essere di più vecchia data che coincide con ritrovamenti oltre il primo millennio a.c. in veneto).
ho sentito che le popolazioni slave odierne ritengono d’avere lo stesso nostro ceppo citando appunto il wenden germanico, ma da quello che ho letto altrove i germanici si riferivano ad una popolazione del centro europa divisasi poi in tre rami: uno verso ovest (oggi è rimasto come “vandea”), uno a sud (il nostro, che a questo punto collide con i già presenti eneti della paflagonia), e l’ultimo ad est (più o meno polonia).
di quest’ultimo si hanno quasi nulle testimonianze per la probabile mescolanza ed infine eclissi da parte degli slavi. infatti era in uso presso i germanici, il termine “slavi veneti” riferito solamente a questo ramo dell’est europeo.
questo, credo, generi un bel pò di confusione negli slavi odierni che credono d’avere punti in comune con noi (nelle origini).
premessa questa “estraneità” slava con noi (non mi riferisco ai contatti avuti specialmente nel corso dell’ultimo millennio) e tornando al fatto dell’iscrizione riportata sopra:
se si trattasse di lingua slava questo significa che quella scrittura usa l’alfabeto antico slavo?
si sa se l’alfabeto antico veneto, prima di assorbire qualcosa dall’etrusco, conservava caratteristiche della sua origine (asia minore)?
le necropoli celtiche in genere scoperte recentemente in veneto con circa 200 tombe anche se datate tra il I e II a.c, non possono mettere in discussione la presenza slava priva di ritrovamenti in queste terre? (reperti così numerosi, quello che ci è arrivato è solo una piccola parte, dovrebbero fare pensare a forti stanziamenti preesistenti).
grazie.
Per Vianelo.
Quando tu dici che l’alfabeto Venetico deriva dall’etrusco io penso che questa tesi sia tutta da dimostrare.
Potrebbe anche essere stato esattamente il contrario.
La civiltà venetica secondo me non era inferiore a quella etrusca, solo di quet’ultimi sono rimaste maggiori vestigia in quanto essi abitavano zone collinari e difficilmente raggiungibili da eventi naturali o da vandali , quindi molte loro rovine si sono preservate meglio fino ai giorni nostri.
( mio parere personale)
I venetici invece abitavano zone alluvionali.
Le acque nei secoli hanno cancellato quasi tutto ( i fiumi allora aveva corso irregolare – Adige,Breta e Piave hanno cambiato più volte i loro corsi) e le scorribande dei barbari idem , ed il territorio piatto ed esposto alle facili invasioni dall’est ha fatto il resto , tutto qui.
(mio parere personale, per i fiumi l’ho letto)
Per quanto riguarda la vicinanza della antica lingua all’attuale Sloveno, direi che non ci sono più dubbi oramai, anche se questa tesi mi sembra sia avversata dai filo-romanisti..
(l’ho letto)
Kmk l’antica lingua non la parliamo più , anche se ci sono delle traccie credo.
Vegnesto << Donasto Catar<< mano che prende
(l'ho letto)
ciao glp,
non dicevo che il venetico “discende” dall’etrusco, ma che ha “assorbito” le caratteristiche di quell’alfabeto (viste la vicinanza e i probabili scambi) e mi chiedevo se avesse avesse mantenuto la sua integrità prima di subire le modifiche etrusche (visto il milennio a.c. penso siano stati tra i primi a dovere confrontarsi, ma non sono sicuro).
cioè, questo popolo, henetoi, venne a stanziarsi qui in varie riprese dall’asia meridionale.
non so che alfabeto usasse ma non di sicuro lo slavo vista la posizione geografica e il tempo in qui era collocato.
ebbe contatti con etruschi, celti, romani… forse anche quei wenden slavi.
per cui, da dopo l’impero romano, sicuramente la sua originalità linguistica fu spianata (penso io).
poi si accentuarono i contatti (commerci, o guerre) con le calate slave che nel frattempo si espansero per raggiungere la costa istro dalmata poi fermata da venezia.
credo che tu ti riferisca più o meno a questo periodo in cui i veneti hanno avuto un’influenza slava diciamo “moderna” (mentre la scritta sopra è riferita a un periodo precedente ma anche ad un alfabeto precedente).
da quest’ultima influenza che i veneti hanno avuto con l’oriente (costantinopoli, ottomani, greci nei territori della repubblica, albanesi, italici… e slavi, che chiedevano asilo in istria e dalmazia per fuggire dalle angherie ottomane), si è sviluppato probabilmente (non ne sono sicuro) quel veneto che conosciamo un pò oggi.
dico un pò perchè l’italia ci ha dato un’ulteriore spianatina in 150 anni.
senza contare che abbiamo avuto anche l’influenza semitica (ebrei residenti) già in secoli addietro con i contatti in terrasanta, autriaca (sardee in saòr> dal tedesco sauer=acido), e per poco che conti francese (p.e. anni fa si usava dire: gò pagà 200 franchi).
ma sto qua te o sè anca ti.
tutto questo l’ho letto anch’io non sono afatto un erudito 😉
so che emergono sempre novità.
poi gli storici filo romanisti non mi interessano come tutti gli storici o studiosi di parte.
voglio guardare alla storia senza apportare modifiche personali altrimenti succede che per riesumare la mia storia vado a coprire quella degli altri. siccome questo l’ho (lo abbiamo) subito cerco di non causarlo.
Il crogiolo culturale dei Veneti antichi e’ nel centro-nord Europa, risale a 1.500-1.100 anni avanti Cristo ed e’ il centro da cui si sono diffuse diverse migrazioni, a est come a ovest-nord/ovest ma particolarmente verso sud e sud/est, seguendo le autostrade dell’epoca, i grandi fiumi ed affluenti.
Per un quadro preciso consiglio di visitare il sito di Europa Veneta, sezione “CULTURA” sempre ben documentato ed affidabile:
http://www.europaveneta.org/areaculturale/venetiantichi/origini.html
graxie fabio,
teresante anca coesto.
a sto ponto me piaxaria èxar storici che i se confrontase so e do teorie: quei che i dixe che veneti i vien dal xentro europa e quei che i dixe che i vien da ła paflagonia.
ma no so riuxio a catàr gnente.