Consiglio comunale convocato alle 9 del mattino per evitare il confronto con la popolazione
È incredibile. Mai avremmo pensato che un sindaco della lega nord si trasformasse nel primo traditore dei propri concittadini. Si chiama Riccardo Fagnani, sindaco di Bovolone, politico che risponde agli ordini di Flavio Tosi.
Ma cosa succede a Bovolone? È presto detto. Per una decisione politica che immaginiamo sia stata presa da Roberto Maroni, ministro dell’interno leghista, e da Flavio Tosi, capataz veronese e sindaco abilissimo nell’occupare tutti i posti di potere che si possono occupare, è stato deciso che proprio in quel comune debba essere allestito il CIE, ovvero il Centro di identificazione e espulsione di extracomunitari clandestini.
Non è una decisione facile da prendere e meno semplice ancora da spiegare a chi ci vive, al punto che, com’era logico, una grande numero di cittadini di Bovolone hanno aderito ad un comitato spontaneo che intende informare la popolazione sulle tematiche inerenti la creazione di questo centro.
E com’era naturale i cittadini di Bovolone hanno iniziato ad interessarsi a quella politica che si stava interessando al loro territorio. Centinaia di persone hanno affollato quindi la sala del consiglio comunale lo scorso 30 di giugno. Il clima era pesante, incendiato tra l’altro dalla demenziale delazione scritta dall’ineffabile sindaco Riccardo Fagnani contro il comitato, inviata nientepopodimeno che al questore e al prefetto di Verona, e ai carabinieri e alla polizia locale di Bovolone.
L’architetto Fagnani, che appena eletto tra le prime cose che aveva fatto ovviamente pensò bene di addebitare ai cittadini di Bovolone le spese di trasferta per recarsi da Verona a Bovolone, oggi però ha deciso di superarsi, convocando il consiglio comunale che dovrà dibattere proprio della questione CIE alle 9 del mattino di giovedì 15 luglio, sperando che l’operosa e tartassata popolazione sia a lavorare e non partecipi alle eventuali decisioni che vengono prese a proprio discapito.
Tanto valeva convocarlo alle 3 di notte, magari a 500 km da Bovolone, allora! Anzi, la prossima riunione del consiglio comunale di Bovolone, consigliamo direttamente di farla a Roma!
Noi, allora, se questa è la lega nord, se questi sono gli amministratori che la lega ci piazza nelle nostre città per controllarci, per tenerci buoni, per prendere decisioni scomode sulla nostra pelle, ci chiediamo se per i cittadini di Bovolone non valga forse la pena per un giorno di prendersi un paio d’ore di permesso e dimostrare a questo vergognoso ultimo cittadino che l’unica possibilità politica che gli resta è quella di presentare immediate dimissioni e fuggire con vergogna da quel comune che cerca di prendere in giro.
Noi chiediamo a questo signore di fare le valigie e di tornarsene a Verona, lasciando liberi i cittadini di Bovolone di prendere le decisioni che ritengono più appropriate per il futuro del loro territorio.
Gianluca Busato
Partito Nasional Veneto
If you liked my post, feel free to subscribe to my rss feeds
Direi che siamo alle soglie dell’inaudito !
I consigli comunali la cui esistenza è garantita dalla costituzione attualmente in vigore nello stato Italia o sono pubblici o sono segreti.
Se sono pubblici non si vieta la presenza al pubblico, se poi trattasi di liberi comitati di cittadini la negazione è gravissima.
Se sono segreti ci deve essere una motivazione, l’unica ammessa è quella che possano ledere la riservatezza e dignità di una persona in una discussione, e non è questo il caso.
Segnalare un comitato od una persona al questore perchè costuro partecipano ad un consiglio pubblico ed hanno chiesto ad altri cittadini di unirsi a loro , essendo questa una loro facoltà di legge , è classificabile tra gli atti di discriminazione grave.
Fare un consiglio in un orario anomalo,ha il significato politico di voler prendere decisioni senza farle sapere ai propri cittadini.
Ma il Consiglio dovrebbe rappresentarli questi cittadini.
robe da mati! Dove se pol andar co sti aministratori, figuremose quando i parla de federalismo: ea roba che se magna?
Mi sembra che il signor Fagnani non conosca la legge, seppure calpestata almeno quella che riguarda i diritti della Persona, del cittadino e della sua libertà.
Asserire con ipotesi di “possibili facinorosi” in via preventiva è un processo d’intenti.
Però consentitemi, è pur vero che i cittadini di Bovolone se la sono voluta: quella volta potevano fare a meno di eleggerlo come sindaco. Anche se c’è da dire che qui si vede la fallacità del sistema “democratico” incompiuto che esiste qui: una volta fatte le elezioni è come avere firmato un assegno in bianco, vatti a fidare!
E così l’apoteosi del grottesco si ha nella lettera inviata da Fagnani al questore, dove parla di decisioni prese dal governo e poi cita il parlamento, democraticamente eletto …che prende a Roma le decisioni sulla testa di chi vive a Bovolone.
Mooolto democratico, oh yeah!