Venerdì sera, arrivato a casa, come al solito apro la cassetta della posta e come al solito non trovo niente di particolare, solo la fattura della compagnia elettrica.
La sorpresa ce l’ho quando, entrato a casa, apro la busta.
Insieme alla solita fattura da pagare c’è un piccolo foglio, che mi ha lasciato positivamente sopreso.
Prima di dire cosa vi fosse scritto, premetto che la compagnia elettrica di Luxembourg-ville (città dove vivo) è una società a gestione comunale, quindi è pubblica, e gestisce la fornitura di elettricità per tutti i residenti (imprese comprese) e per qualche piccolissimo villaggio dei dintorni. Le decisioni più importanti riguardanti la compagnia elettrica sono prese per mezzo di sondaggi che di tanto in tanto vengono somministrati ai cittadini residenti. Poi, vi è pure una comissione di cittadini che segue le dinamiche della società, in modo che tutto sia il più trasparente possibile.
La compagnia elettrica di Luxembourg-ville si chiama LEO e come la città ha come logo una testa di leone con la corona.
Il foglietto oltre a contenere alcune informazioni scritte, contiene anche quattro bei diagrammi a torta che aiutano il lettore ad individuare meglio le cifre riportate.
In questa sede mi limito a tradurre la parte scritta e a riportare le cifre.
LEO vi presenta la composizione e la provenienza dell’insieme dell’energia elettrica fornita nel 2009
Insieme dell’energia elettrica fornita ai clienti residenziali.
Quota parte dell’energia rinnovabile certificata : 66,8%
CO2 : 251 g/kWh
Scorie radioattive : 0 g/kWh
Energia idraulica (acquistata dalla Norvegia e dal Portogallo) : 51,79%
Energia eolica (acquistata dalla Norvegia) : 10,02%
Energia dalle biomasse (acquistata dalla Finlandia) : 5,01 %
Energia fossile e apparentate : 33,18 %
Insieme dell’energia elettrica fornita al totale dei clienti (residenziali e industriali).
Quota parte dell’energia rinnovabile certificata e cogenerazione locale: 43,00 %
CO2 : 307 g/kWh
Scorie radioattive : 0,0006 g/kWh
Energia idraulica (acquistata dalla Norvegia, l’Austria e il Portogallo) : 19,45 %
Energia eolica (acquistata dalla Norvegia e dalla Danimarca) : 4,31 %
Energia dalle biomasse (acquistata dai Paesi Bassi e dalla Finlandia) : 4,25 %
Energia fotovoltaica (acquistata dalla Svizzera) : 0,007 %
Energia fotovoltaica prodotta localmente : 0,070 %
Cogenerazione di calore locale : 1,57 %
Energia fossile e apparentate : 39,76 %
Energie rinnovabili non precisate : 13,34 %
Energia Nucleare (acquistata da Francia, Belgio e Germania) : 17,25 %
Poi, vi sono altre due tabelle, con relativo diagramma a torta che specifica la ripartizione delle energie rinnovabili sui clienti residenziali con contratto green_energy e i clienti professionali con contratto ECOMIX. Per questo tipo di clienti verdi basta dare questi due valori : l’energia idraulica pesa per circa il 70% dell’energia consumata e l’eneriga eolica per circa il 20%.
Penso non servano altre parole.
Andrea
PNV – Lusènburgo
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Ieri una gentile signorina mi è venuta a trovare a casa. NON fraintendete! 🙂 aveva un cartellino ENEL e mi voleva informare (pagata da Enel) che ci sono delle nuove offerte per l’energia, in quanto ora con il mercato libero e con la introduzione delle tariffe differenziate (notturna/diurna) si andrà alla fine a pagare lo stesso di più.
Ocio, devo ancora andare a vedere il sito di Enel per capirne di più, ma per capirci bene quello che secondo il governo doveva essere un meccanismo per ridurre il costo dell’energia, cioè differenziare le tariffe in base alle fasce orarie di minor/maggior utilizzo, sembra sia la solita pagliacciata in cui comunque si paga di più.
La mia osservazione però non è su questo punto, ma sulla domanda che mi sono posto quando la graziosa signorina mi ha annunciato tale notizia: la differenza assoluta di costo (per una qualsiasi fascia oraria) prima di oggi chi la pagava? …cercherò di capirne di più sul sito di Enel, giacché la graziosa signorina, oltre a dirmi quello che mi ha detto non sapeva altro.
Penso non servano altre parole. 🙁
Il discorso che l’energia elettrica in Lussemburgo sia meno cara che in Italia dipende dal fatto che vi si pagano meno imposte, per esempio a partire da un’IVA più bassa. Un altro discorso invece è la trasparenza informativa.
Io cittadino di Luxembourg-ville, informato della provenienza dell’energia che consumo già so che:
1) non c’è energia nucleare tra l’energia fornita ai residenziali e se fossi un antinuclearista questo potrebbe farmi piacere … almeno come residente … mentre potrebbe lasciarmi perplesso se fossi un antinuclearista e avessi una società in Luxembourg-ville perché saprei che il 17,25 % dell’energia elettrica fornita alla mia impresa (come a tutte le altre) è energia prodotta da centrali nucleari… Lo so a priori e se sono sensibile all’argomento al prossimo sondaggio che riceverò risponderò con attenzione, magari affermando che non voglio più che la mia impresa sia fornita di energia prodotta con il nucleare.
2) Mi rendo conto che anche se è vero che una certa percentuale dell’energia è prodotta con il nucleare, dopottutto si tratta del 17 % del totale. Vivendo in Lussemburgo so che stanno investendo molto sull’eolica e sulle alternativa e, sembrerà strano, ma anche qui al Nord puntano sulla fotovoltaica… Quindi, se io non volessi più la nucleare e avessi un’azienda potrei dichiararmi favorevole ad installare un po’ di pannelli solari sul tetto della mia azienda e in cambio ricevere qualche aiuto economico o semplicemente la promessa (in genere mantenuta) che la LEO farà di tutto per ridurre l’acquisto di energia elettrica prodotta con il nucleare.
3) Vedo che un totale di circa il 40% dell’energia prodotta è ancora legata al fossile e alle apparentate. Ma in Lussemburgo ci sono le miniere di carbone, e c’è l’industria pesante, specie quella dell’estrazione e la lavorazione del ferro e dell’acciaio, quindi anche questo dato potrebbe farmi pensare e potrebbe darmi la libertà di dare un’indicazione più puntuale al prossimo sondaggio che andrò a compilare.
4) Non l’ho scritto nell’articolo, perché non è un’informazione presente nel volantino, ma i contratti “verdi” proposti dalla LEO non per forza sono convenienti. Ma mi assicurano che l’energia che utilizzerò sarà prodotta SOLO da rinnovabili o pulite.
Questo ultimo punto, a mio avviso è il punto più importante… e penso che sia quello che differenzia maggiormente la gente del Nord Europa da quella del Sud Europa… ahimè, veneti compresi.
Qui, NON per forza ci deve sempre essere la convenienza economica per poter fare qualcosa.
Si tratta veramente di un approccio differente. Forse un vero “approccio alla vita” differente dal nostro.
In Italia, come ha descritto Claudio, l’ENEL sta proponendo le nuove tariffe, PROMETTENDO COSTI PIU’ BASSI se il comportamento del consumatore cambia (per esempio utilizzare gli elettrodomestici più ingordi di energia durante le ore notturne o installando lampade abasso consumo energetico) e mescolando questo fatto del risparmio energetico con un minor consumo, quindi un minor inquinamento e anche una bolletta meno cara a fine mese.
Qui le due cose in genere non si mescolano : i consigli PER CONSUMARE MENO arrivano in un volantino allegato alla fattura, ma senza per forza essere connessi ad un’offerta verde…. semplicemente ti dicono che è bene tenere certi comportamenti per evitare di sprecare. STOP.
Poi, in un altro volantino propongono la possibilità delle differenziata… e STOP.
Poi, in un altro volantino ancora ti parlano dei contratti di abbonamento green (verdi) che puntano sul fatto che l’energia fornita sarà SOLO ENERGINA PULITA E/O RINNOBABILE… STOP.
La sensibilità civica del cittadino e dell’imprenditore spingono le persone a scegliere la tariffa verde non con la promessa che sarà meno salata, ma con la promessa che utilizzeranno energia elettrica non inquinante.
E, almeno qui in Lussemburgo, le tariffe versi stanno spopolando, anche se non le più convenienti.
C’est la vie… Paese che vai, usanze che trovi.