Sono passati 23 anni dall’ultima volta che avevo messo piede su Londra, e in tanto tempo le cose cambiano, ovviamente, anche in un luogo che gode la fama di conservatore come la Britannia, ed in particolare l’Inghilterra. Ammirevole per certi versi, questo conservatorismo relativo alle cose che funzionano, per esempio i mitici bus rossi a due piani, quasi completamente sostituiti dai nuovi bus aventi però lo stesso disegno solo più modernizzato, come i famosi taxi alti e spaziosi con le sedute contrapposte (come in carrozza), oggi spesso variopinti e coperti di pubblicità, o le cabine telefoniche (per la verità rimesse al loro posto dopo un goffo tentativo di sostituirle con obbrobri neri) o le cassette postali a forma di cappello da cuoco (francese).
E naturalmente l’establishment coronato con i suoi soldatini che sembrano giocattoli giganti (non ho mai capito come facciano a vederci attraverso quella pelliccia che copre loro gli occhi).
Però molte altre cose sono cambiate. Se in genere la città appare più caotica di un tempo, in molte parti ha perso quell’aria di quartiere residenziale che un tempo praticamente riguardava tutta la città, che a me ricordava molto una tranquilla cittadina di provincia. Una cosa che penso amassero molto gli inglesi, aiutata da una vecchia regola che voleva le case non più alte della più alta scala dei pompieri (le ceneri dell’incendio del 1666 evidentemente scottavano ancora).
Sarà per la scelta appariscente delle rumorose sirene di polizia pompieri e ambulanze, sarà per l’aumentata popolazione, sarà per l’accresciuta presenza di non-britannici (e non-europei), la città oggi appare più confusa.
Già 23 anni fa la città brulicava di persone provenienti da tutto il mondo, ma oggi è quasi difficile sentire parlare inglese da inglesi, insomma quel particolare accento “singhiozzo-fluido” con tanti “ooi” e tanti “eei”. Oggi camminando per le strade si sente molto l’accento un po’ affannato degli indiani, come se avessero sempre qualche cosa da esclamare, e quello un po’ pasticciato e gutturale degli africani e degli arabi, per completarsi con quello un po’ duro, germanico, piatto e vagamente pseudoamericano degli europei che, specie dall’est, si sono riversati in questa città.
Ma non serve affaticarsi nell’ascoltare, senza alcuna remora circolano tantissime persone con abiti tipici del mediooriente, con le donne coperte completamente per cui se non indossano il Burka poco ci manca.
In certi quartieri ci si chiede se si è a Londra o in qualche città araba, tanto è densa la presenza di persone da quei luoghi e che di quei luoghi non intendono abbandonare le abitudini a dispetto di avere scelto di vivere in una città diversa.
In questo appare evidente l’incapacità di adattamento, e forse anche la volontà di imporre la propria visione.
Senza troppi forse.
Domenica, al famoso “Speaker’s corner” di Hyde Park, invece di trovare il solito tizio che sale sulla canonica seggiola e espone le sue opinioni sulle politiche o addirittura contro la monarchia (come assistevo tanti anni fa), oggi ci sono i propagatori del nuvo verbo religioso, che cercano di convincere gli astanti che la loro religione, l’Islam, è pace… intanto nella stazione di Russel square una targa ricorda l’attentato occorso nel 2001 dove diverse persone persero la vita nella metropolitana della Piccadilly line, tra le stazioni di King’s Cross e Russel Square, e pretende di affermare che i Londinesi non dimenticheranno.
Saranno Londinesi anche questi cittadini che dello spirito londinese e britannico proprio non vogliono saperne importando caparbiamente i loro costumi e la loro religione?
Quella anglicana non è più questione di stato da molto tempo ormai, ed il “politically correct” esasperato ha condotto a vietare ai membri della polizia di poter essere anche membri del BNP, il controverso British National Party, causandone il licenziamento quando la lista dei suoi membri fu pubblicata da WikiLeaks.
E’ indubbio che il BNP è incorso in ben più di una sbavatura al punto di essere finito nel mirino un po’ di parte del board del potente WikiLeaks (ora che è ufficialmente considerato una minaccia anche da parte del DoD americano, si è guadagnato l’aggettivo “potente”); però è anche vèro che questo calpesta il diritto di opinione delle persone e propone scandalose asimmetrie con chi fa propaganda di una religione che, volenti o nolenti, è nel nome di essa che si è ucciso, e nel nome di essa si pretende di imporre condotte irreversibili per chi ne volesse fare parte e un giorno se ne pentisse (perdonate se non cito il versetto del Corano che ne fa menzione, ma non lo ricordo a memoria).
Ma non è il solo aspetto che si fa notare ai miei occhi, che comparano con il ricordo di tanti anni fa.
Anche la presenza di tante bandiere crociate con la scritta “England” mi ha colpito. Non ricordavo proprio di averne viste in passato. Certo, è sempre stata usata per motivi sportivi ma solo durante tali eventi, e mai inalberata costantemente. In particolare la presenza della inscrizione “England” in bianco nella parte orizzontale della croce di San Giorgio (la bandiera è a fondo bianco con una croce rossa) mi colpisce, e la associo alla presenza della bandiera scozzese (quella a fondo azzurro con la croce bianca di San Andrea) che oggi sfila sul tetto del parlamento scozzese.
Le due cose sembrano avere una simmetria, e il nazionalismo del BNP pare abbia spinto molti ad usare con orgoglio la bandiera “England”.
(La bandiera della Gran Bretagna è infatti una fusione tra le croci di San Giorgio patrono di Inghilterra, rossa verticale, quella di San Patrizio patrono d’Irlanda, rossa a 45 gradi, e quella di San Andrea patrono di Scozia, bianca a 45 gradi, su fondo blu reale della corona in segno di unione, appunto la “Union Jack”).
Ora non ho ben capito se ho io male interpretato la presenza di queste bandiere o se effettivamente non sia un segno dei tempi che cambiano, in preparazione forse di una scissione della Scozia? O di un accendersi di reazioni (anche comprensibili) di difesa identitaria dei britannici all’invasione “pacifica” mediorientale?
Claudio G.
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Si anche io l’hanno scorso in Inghilterra ho visto molte bandiere bianche crociate in rosso ad X England ! E in Galles esclusivamente draghi Rossi in campo verde e TUTTE le scritte bilingui gallese-inglese anche se il gallese non lo capisce nessuno , molto meno del Veneto da noi.
Son stato là svariati anni, il grosso del cambiamento e’ avvenuto sotto Blair.
Nel ’98 certe strade eran piene di Australian e Irish color ORO.
10 anni dopo son diventate marroni.
La faccenda della bandiera riguarda il 2004: ingresso della Polonia nell’UE.
In breve tempo sono arrivati mezzo milione di polacchi, fonti ufficiali. Fonti ufficiose, e più credibili, ben più di un milione. C’era un ostello dove arrivavano 3-4 corriere piene di polacchi al giorno.
La cosa ha avuto ripercussioni anche all’ultima campagna elettorale.
http://www.youtube.com/watch?v=TbhPWAMx2y0
Certo, un economista ti dirà che “tutto fa brodo” sciorinando statistiche, ma il fatto e’ che per il britannico medio gli ultimi 10 anni son stati devastanti.
In qualsiasi Paese una tale invasione avrebbe favorito molto di più l’estrema destra, ma in quell’isola sono moderati di natura.
Ma il fatto che cresce l’estremismo anche là e’ un segno, dato che gli estremisti son sempre stati ghettizzati in UK.
Ma il BNP, pur avendo contatti con Fiore, e’ moooolto pacato: Nick Griffin e’ gentilissimo ed educato. In Italia potrebbe far parte di una destra liberale centrista.
Il nazionalismo all’antica e’ disdicevole, ma forse in questo momento e’ l’unica arma che anno in quell’isola.
Che peccato rovinare un isola cosi’ bella ! Blair, le maledizioni, se l’e’ prese da dx e sx.
Poi viene da chiedersi se Barroso sia mai stato votato direttamente da qualcuno.
A me corezo . Sfondo bianco e crose
tinta rubra a + de San Xorxi. Kela a X la xe’
irlandese.
LEGGO:”però è anche vèro che questo calpesta il diritto di opinione delle persone e propone scandalose asimmetrie con chi fa propaganda di una religione che, volenti o nolenti, è nel nome di essa che si è ucciso, e nel nome di essa si pretende di imporre condotte irreversibili per chi ne volesse fare parte e un giorno se ne pentisse”…
TI DICO:Ma guarda…con le violenze che han fatto gli Inglesi nel mondo in tutta la loro “gloriosa storia del loro Glorioso Impero”…dagli stermini degli indiani d’America,Indiani,Pakistani,Africani neri e anche i Boeri…Senza contare la loro occupazione del Nord Irlanda,Scozia,Galles ecc…
Lo speaker corner sarà stato messo lì in maniera democratica?
Che te ne importa che parlino con le loro c****e?
E poi…forse si la loro invasione è pacifica…magari non è “gradita”…ma il Britannia Rule ha fatto danni e la loro arroganza nei secoli la pagano e la pagheranno sempre.
Perdendo anche la Scozia dopo le loro Colonie…
Marco, scusa ma cosa c’entra? Se esiste un diritto di opinione, come lo esprimono alcuni, dovrebbero esprimerlo parimenti altri. Ma la verità è che per non urtare la (iper)sensibilità di quella fazione religiosa (che è una delle poche, insieme agli ebrei, a scaldarsi per ogni nonnulla) si passa sopra ad un sacco di cose, mentre per il BNP (che io non intendo qui sostenere, tuttavia) avviene una forma di censura.
A me importa che non si vendano c****e perché amo la ragione e la razionalità, come gli illiministi, e nella religione non c’é né l’una né l’altra. Non è un motivo per sopprimerla, ma neppure è accettabile che in nome della religione si calpesti razionalità e ragione.
E star in linea a certi precetti religiosi vuol dire gettare nel cesso tutte le battaglie di libertà che il secolarismo ha portato. Se c’è una cosa che l’Europa ha il primato è proprio questo, un primato che non esiste da nessuna altra parte del mondo. Avrà anche i suoi difetti, ma ha avuto il merito di essere il primo, ed è solo migliorabile ma non abortibile.
Se tu oggi scrivi e parli liberamente lo devi solo a coloro che hanno combattuto per questi ideali. Se questo fosse un paese islamico non potresti neppure mettere in discussione la cosa!
Permettimi poi di nutrire dubbi sulle cosidette “invasioni pacifiche”, specie avendo nozione di come la pensa una bella fetta del mondo islamico.
E come il secolarismo ha attraversato l’Europa, anche la resa alla non ragione del religiosismo potrebbe avere la stessa diffusione.
Ecco perché mi importa che quando parlano con le loro c****e io possa replicare la mia ragione.
Per me hanno tutto il diritto di predicare allo Speaker’s Corner. Come devono avere il diritto di farlo anche gli altri: il politicamente corretto non può limitare la libertà di pensiero.
Per quanto riguarda le bandiere… non credo che chi espone il vessillo inglese veda di buon occhio l’indipendenza della Scozia… anzi credo che vorrebbero issare la bandiera con la croce di san giorgio anche a Glasgow… credo che da qui al 2012 ne vedremo delle belle… per le olimpiadi di Londra devono preparare delle rappresentative unitarie per gli sport di squadra… potrebbe essere la goccia che fa traboccare il vaso?
@ Bukoscon:
Estremisti ghettizzati? In che senso? Una volta c’era il BUF di Sir Mosley, quelli con il fulmine cerchiato, aveva l’appoggio anche di qualche giornale importante…
“Per me hanno tutto il diritto di predicare allo Speaker’s Corner. Come devono avere il diritto di farlo anche gli altri: il politicamente corretto non può limitare la libertà di pensiero.”
Assolutamente d’accordo.
Però me par Claudio che te dopari un fiù masa categorie coletive fà “gli islamici”, “gli ebrei” fà i fuse na mente coletiva. No l’è che ti si via deventar socialista? 🙂
Podopo, a mi no me risulta fatwe de religiosi ebraici mainstream (ma gnanca ortodosi) che i legitima l’asasinio de vignetisti.
Ohhh toxi, ndemo, no poso eser masa speociozo intel scrivare, me pare ca volì ofendar la me (poca) intelijensa sujerir ca fasa tuto on mucio. Se se leze ben parlo de “certi”, “alcuni”, de “larga feta”…
Ma soradetuto el me referimento el xe so la figura de el +/- fanatico relijozo.
Par via dei ebrei, no vojo inviar kive na discusion so el tema parché no bastaria on articolo, figuremose on comento. Me limito a dir ca i xe na comunità on mucio potente, e ipersensibile co se toca la so relijon. Se se toca dei so simboli sacri, come el olocausto (anca solo par discusion critega) se finise in galera, proprio in UK. Luri i xe stà anca pì bravi de coei co el strason in testa, no i ga gnanca da far fadiga a lanciar fatwe, visto ca ghe pensa i governi a metarte in cheba.
Preciso e ribadisco un punto importante, perché rischio di essere frainteso.
Io non sto affatto mettendo in discussione la libertà di espressione, anzi!!
Io evidenziavo che però questa libertà di *opinione* non è simmetrica, e taluni se mettono in discussione certi taboo, o finiscono in manette, o colpiti da qualche fatwa.
La verità è che questi religiosi sono invadenti e pretendono di imporre prima o poi la loro visione delle cose, come accadde in un parco giochi di Padova dove per pregare vennero allontanati i bambini, come è accaduto a Rotherdam dove il sindaco e la giunta, tutti islamici, hanno proclamato la prima legge islamica (la Sh’aria) cittadina. Come la città nederlandese, anche la UK stà lentamente scivolando nel modo islamico quello che l’Italia è nel modo cattolico, in cui i cattolici infiltrano la loro imposizione per legge sulla vostra libertà, ma molto peggio.
Per capire quale sia il loro concetto di libertà è bene informarsi sul significato della parola “Dhimmi”, dalle prime righe in wikipedia già si dovrebbe capire tutto: http://en.wikipedia.org/wiki/Dhimmi ; tu puoi restare non-musulmano, ma sarai di meno. In pratica o sei musulmano e di adegui, o sei un cittadino di serie B.
Marco puntava il dito sui britannici e le loro colpe del passato, ma non è quello il punto. Il punto è che l’UK è la frontiera dove l’Islam sta meglio aderendo.
Stiamo cioè spaccando il capello di fronte a una mentalità da fine medio-evo, che considera la libertà una cosa opzionabile, a geometria variabile. Io ho chiesto ad un Imam cosa accade se lui riuscisse a convertire la maggioranza in musulmani; politicamente, ho chiesto, potrebbe essere approvata la Sh’aria? La sua risposta è stata che quello è il naturale corso.
La situazione in UK è quella che ha spinto alla creazione di blog come questo:
http://www.jihadwatch.org/2009/10/anti-sharia-and-islamization-rally-in-uk.html