Di seguito vogliamo dare alcuni veloci spunti di riflessione su un aspetto che ci pare paradossale, almeno a guardare i nudi numeri.
L’Italia spende l’1,8 % del proprio PIL in spese militari. E’ l’8° Paese al mondo per spese militari in assoluto, mentre si colloca al 7° posto per spese militari pro-capite. L’andamento storico è peraltro crescente dalla metà degli anni ’90, al contrario della maggior parte degli altri Paesi. L’Italia per esempio ha superato la Germania per spese militari nel 1992 e l’Olanda nel 1996.
Analogo impegno non viene profuso ad esempio per l’innovazione tecnologica, come la diffusione della banda larga, in cui due giorni fa il ministro Brunetta ha detto che è inutile investire. In questo caso il raffronto sempre con i 2 Paesi europei prima citati è indecoroso.
Ma qual è il motivo di tanto impegno profuso in queste attività?
Non è certo il tentativo di migliorare la competitività dello stato, dato che il World Economic Forum ci colloca al 48° posto del mondo, con una tendenza fortemente negativa nel tempo.
Il dubbio forte è invece che l’Italia, in gravissima crisi competitiva, cerchi di sostenersi politicamente con una politica nazionalistica, testimoniata proprio dall’impazzimento delle spese militari. Che ovviamente si portano dietro una gestione dall’altissima inefficienza e da un tasso di corruzione endemico.
Pensiamo che su 110.000 militari circa che compongono l’esercito italiano, anche nel periodo di maggior utilizzo ad esempio durante l’impegno contemporaneo di forze in Afghanistan e Irak, anche contando le turnazioni in un intero anno, al massimo sono stati impiegati 30.000 militari.
Non si capisce bene allora a cosa servano gli altri 80.000, se non a prendere uno stipendio. Se la logica dev’essere questa, ci sembra il minimo che vada cambiata.
È impossibile cambiare queste cose in Italia?
Allora vuol dire che ci date ragione quando vi diciamo che a noi serve un VENETO STATO INDIPENDENTE.
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Una critica mossa a questa valutazione è che essere all’ottavo posto nella classifica della spesa militare sia coerente con l’essere la settima potenza industriale del mondo.
Altra critica, collegata alla precedente, è che UK e Francia spenderebbero ben di più.
Come rispondere a queste osservazioni?
E’ tutto verissimo.
Noi però abbiamo il terzo debito pubblico del mondo .
Inoltre l’economia ITA langue , il PIL non cresce da 10 anni sopra la soglia della decenza ed allo stato attuale non cresce per nulla , mentre altri paesi sono GIà in piena e robusta ripresa , vedi per esempio la Germania.
In UK sono in procinto di mettere in atto poderosi tagli alla spesa pubblica ed al welfare .
In Francia Sarcozy ha messo mano alle pensioni a costo di dover fare i conti con guerriglia e rivolte.
Insomma una famiglia se deve pagare il mutuo della casa non può permettersi anche contemporaneamente di girare in Ferrari e fare vacanze alle Maldive, ecco l’Italia è così.
ma mànca na ròba mìa da pòco :
LE SPEXE MILITÀR PA I CARÀNBA LE VIEN FESTE FIGURÀR NO FA SPEXE MILITÀR!
MA SE TRÀTA DEL 4° CORPO DE ARMÀ DE L’EXÈRSITO CO 5000 STASIÒN ARMÀ E ATRESÀ CO ARME DA GOÈRA, NO APALEMO PO DEL PARSONÀL E MEXI, e dopo pensè ca sti parasìti li va in pensiòn co 18 àni de servìsio. Isteso pa la Goardia de Finansa.
Ma la difesa è diventata una società per azioni… quindi deve fare utili…. quindi si comporta come quella che doveva essere la protezione civile…
Del resto il debito pubblico aumenta vertiginosamente… da qualche parte andranno questi soldi, mica li prendono gli italiani