Il governatore del Veneto nasconde le proprie gravi responsabilità e negligenze
Cede sotto la forza dell’alluvione di Veneto Stato il debole fronte leghista dello scaricabarili. Luca Zaia , a cui gli aveva fatto subito eco il consigliere regionale Ciambetti, colui il quale non possiamo ora che definire ” affrettato compagno di esternazioni senza riscontro ” si era affrettato ad affermare che sono piovuti 50 cm d’acqua in poche ore, peggio dell’alluvione del 1966.
Che si trattasse di una fanfaronata volta a inquadrare il fenomeno entro i fatti eccezionali ed ineluttabili l’avevamo già capito ( vedasi precedente nostro articolo).
Zaia, non sappiamo se per incompetenza, o per strategia di comunicazione, cita dati di picco locali e li fa generali, dimenticandosi che essi non sono automaticamente confrontabili con la piovosità media riscontrata entro l’area geografica di alimentazione del Bacchiglione, il più colpito.
È piovuto abbastanza, localmente parecchio, ma non c’è stato dal cielo un rovesciamento da cataclisma.
Siamo entro i limiti possibili della verificabilità in tempi di ritorno ordinari. Indice che la situazione è grave, che tutto è trascurato.
Zaia è l’autorità di bacino, lui è il responsabile, lui doveva sapere , lui non può sottrarsi alle responsabilità.
E che in proposito abbia errato o mentito inizia ad accorgersene anche qualcun altro, per esempio il Prof. D’Alpaos Ordinario di Idraulica dell’Università di Padova , personalità di fama internazionale.
Gianluca Panto
Veneto Stato
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