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E Veneto Stato comincia a far paura alla lega delle poltrone

Con la manifestazione di sabato a Vicenza e l’adesione di Guadagnini nasce una grande forza politica

Nel silenzio assordante dei mezzi di informazione, sabato scorso a Vicenza si è tenuta una importante manifestazione politica. Al grido di “Veneto Stato Indipendente”, sono stati tanti i veneti che hanno sfilato per le strade della città colpita dall’alluvione e dal colonialismo fiscale italiano.

Tale evento segue un altro importantissimo fatto politico, ovvero l’adesione di Antonio Guadagnini alla nuova compagine politica indipendentista.

Di fatto si sono verificate due componenti fondamentali che promuovono Veneto Stato a forza seria e concreta, rendendola di fatto l’unica alternativa politica alle bufale leghiste.

Da un lato il favore delle componenti moderate, che un tempo si riconoscevano magari nella DC, dimostra che il pensiero politico che propugna l’indipendenza del Veneto ha fatto passi da gigante, uscendo dalla nicchia in cui veniva relegato dal terribile sistema mediatico di controllo del consenso e del potere politico.

Dall’altro, finalmente una presenza popolare in piazza dimostra la statura politica di Veneto Stato e la sua vicinanza alla popolazione colpita duramente dall’alluvione e ora vessata dallo stato italiano, che – pensate un pò – per il rimborso dei danni richiede testimonianze improbabili ed assurde quali i video registrati del momento in cui l’acqua entrava in casa!

E Veneto Stato ora cresce al punto che la lega dimostra tutto il proprio nervosismo. Un nervosismo giustificato dal fallimento totale della gestione Zaia, su tutti i fronti in cui è stato impegnato dalla sua elezione a presidente, toccando il culmine con la sua colpevole assenza politica nel momento del disastro dell’alluvione che ha portato via tutto o quasi a mezzo milione di veneti. Una responsabilità politica che si è quindi aggravata nel momento in cui ha fatto da tristissimo lacchè servitore dei politici italiani che si sono presentati da imperatori nella provincia lontana del regno, promettendo una improbabile elemosina (con i soldi ovviamente rubati a noi veneti grazie a una tassazione da regime fiscale medievale).

Il nervosismo dei nuovi gerarchi leghisti è stato quindi ulteriormente dimostrato dal goffo tentativo di Luca Zaia di distrarre l’attenzione dell’opinione pubblica dalla sua incapacità e inadeguatezza politica, cavalcando un’improbabile crociata anti-gossip, con un uso che ci è perso quasi iraniano oltreché disinvolto del proprio potere politico.
I veneti però hanno iniziato a capire, anche se lentamente, che le cose stanno diversamente da come ce le dipinge il partito padano. Hanno digerito molto male, per esempio, la bocciatura votata dalla lega in parlamento della proposta di congelare le tasse per i veneti alluvionati. Come ha ben testimoniato Alessio Morosin nel suo comizio a Vicenza, questo è l’ennesimo e grave fatto politico che vede la lega muoversi contro il Veneto. E dai una volta e dai due, ma, per citare il loro lìder màximo, si può ingannare tanta gente per poco tempo, si può buggerare poca gente per tanto tempo, ma non si può turlupinare tanta gente per tanto tempo.

Ecco perchè il partito delle bugie e del federalismo-fra-sei-mesi promesso da oltre vent’anni ora ha paura della nascita di una grande forza politica veneta che ha un unico e dichiarato obiettivo: il Veneto Stato Indipendente.

E ha ragione!

Gianluca Busato
Press News Veneto

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