Cara consorte, ora basta, non ne posso più di stare con te !
Ora che vuoi festeggiare il tuo 150esimo compleanno ho deciso di lasciarti libera, così ognuno va per la propria strada e può rifarsi una vita nuova.
Sono 145 anni che siamo assieme, tu avevi 5 anni ed io 1100, capisci che è stata una sciocca forzatura e non poteva durare.
Il nostro matrimonio è stato combinato da terzi … e poi celebrato a tuo vantaggio con un referendum-truffa, come ha testimoniato lo storico Indro Montanelli.
Una unione, la nostra, tanto innaturale e impossibile per le diversità culturali, storiche, etiche, politiche, quanto viziata nel consenso e quindi invalida e nulla.
Nulla, capisci?
Insomma mancavano ieri e, a fortiori, mancano oggi tutti i presupposti, de facto et de jure, per poter stare insieme.
Ora, dopo averti sopportato e mantenuto per 145 anni, la nostra convivenza è diventata per me alienante ed intollerabile ed io voglio lasciati libera, autonoma, così potrai festeggiare da sola i tuoi 150 anni in libertà.
Finalmente !
Mi pare giusto, sia riconoscere i tuoi diritti, sia rivendicare ed esercitare i miei.
La parità non puoi negarla: saresti in contrasto con un principio fondamentale del diritto naturale e saresti condannata anche per la violazione del diritto all’autodeterminazione.
So che tu sei disinvolta in tema di legalità, ma qui non ti posso fare sconti.
Dura lex sed lex!
Non avvilirti se rimani sola; licenziosa come sei, nonché incline a condotte mafiose e camorriste, non avrai difficoltà a trovare intese occasionali o durature con partner al tuo livello, magari africano, forse libico.
Ma questo, ora, è affare tuo ed io non sono geloso!
Non preoccuparti nemmeno di invitarmi al tuo compleanno anche perché … more solito, i festeggiamenti te li dovrei pagare io e questo mi pare veramente troppo e poi il mondo riderebbe di me: becco, bastonato ed impoverito non mi va!
Cara Italia, credo che potrai banchettare lautamente e brindare lungamente con Padania, tua sorellastra, con la quale sei abituata a cibarti ed a tessere intrighi di potere.
In combutta con lei da 20 anni continui a sfruttarmi e ad indebitarmi insopportabilmente oltre a ridicolizzarmi nel mondo tra escort, trote e nepotismi vari.
Non pensare di propormi una convivenza -neanche temporanea- con la predetta tua sorellastra Padania che -senza dignità- ti ha dato carta bianca per depredarmi ulteriormente con i suoi rumorosi ma obbedienti figli, ormai accomodati in casacca color verde servitore nei tuoi salotti di velluto rosso (il vostro tricolore) perché per me -voi due- siete uguali: sfruttatrici, meretrici, scostumate!
Andatevene!
Sono stanco del vostro teatrino delle promesse e del malaffare!
Io voglio stare da solo, INDIPENDENTE E LIBERO, per affrontare il mio futuro a testa alta e schiena dritta, facendomi carico delle mie responsabilità, con la dignità ed il rispetto che tutto il mondo mi riconosce, così come è stato per oltre 1100 anni.
Mi capisci?
Millecento anni!
Torno da solo, quindi, con grandissima, solida esperienza, indipendente e libero alle serie ed autorevoli frequentazioni delle mie vecchie amiche le Nazioni storiche dell’Europa dei popoli che, avendo il mio stesso afflato di libertà, non ti consentiranno di opporti alla mia sacrosanta e legittima pretesa.
E tu lo sai!
Quindi, mettiti il cuore in pace!
Il risorgimento ed il dannato matrimonio con te, combinato e senza dote, del 1866 è stato un errore madornale che mi è costato -tra l’altro- anche due guerre mondiali e negli ultimi decenni un salasso tributario da colonia africana.
Ora basta, Italia!
Ognuno va per la sua strada e si rifà la sua vita.
Senza alcun rimpianto da parte mia.
Potremo rimanere buoni amici … se non romperai le palle!
Evviva la tua e la mia libertà!
Evviva la tua e la mia indipendenza!
Buona fortuna Italia e, con animo libero, buon compleanno!
Veneto Stato
Alessio Morosin
Venezia, gennaio 2010 more veneto
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gran gran be£o!!! be£a idea!
so£o un paro de nei, uno de forma e uno de sostansa:
1. erore de batidura a inisio artico£o “lasciati” invese de “lasciarti”.
2. Indro Montanelli inte £a famoza fraze che tuti riferise, el parlava dei plebisiti del 1860-61, no de cue£o veneto! Donca se pol dir sì che el condanase £a prosedura referendaria à la savoiarda, ma no che el la co£egase anca al plebisito del 1866 in Veneto!
….Forza!… ci dobbiamo credere!…impegnamoci ad allontare i nostri “carcerieri” raggiungendo così l’obiettivo di INDIPENDENZA E LIBERTA’….
158 like (o me piaxe, se gavi’ la version veneta de FB), no credo de verlo mai visto su n’articolo de pnveneto.org
Bexognaria tegner na clasifica dei articoli co pi “me piaxe”
di nei ce ne sono diversi, e non di bellezza! ma a1100 anni la mente non e’ piu’ cosi’ sveglia!