Come dice un mio caro amico e patriota veneto di sé stesso, anch’io ho un grave difetto.
Io sogno di vivere nel Veneto Stato indipendente. Purtroppo non mi limito a sognarlo, ma cerco continuamente in ogni istante della mia giornata a far sì che tale sogno si realizzi. E quando sbaglio qualcosa, lo analizzo con pazienza certosina per far sì di non rifare quell’errore, per costruire un pò alla volta il ponte che idealmente mi traghetti al più presto nel Veneto Stato indipendente.
Domenica scorsa si è tenuta una riunione di Veneto Stato, che poi è risultata nulla per mancanza del numero legale. In occasione della stessa ho lasciato l’aula a causa di motivazioni che ho spiegato nei giorni scorsi. A seguito della stessa ho manifestato l’intenzione di presentare le dimissioni da Veneto Stato al coordinatore provinciale di Treviso Gianluca Panto, che le ha rifiutate.
A seguito del suo rifiuto, ho riflettuto alcuni giorni a mente fredda sul da farsi. Ho rivisto il film della mia vita e della mia esperienza politica, di ciò che in questi anni mi ha spinto a fare cose che una persona difficilmente fa, rifiutando molte facili comodità che pure avrei potuto avere. Ho letto e riletto i messaggi e le email di tanti amici veneti che mi esortavano a ripensare alla mia scelta. A fare un passo indietro.
Ho rivisto il mio orgoglio, che a volte ti fa fare cose giuste e altre volte ti fa fare cose che tu ritieni giuste, ma il mondo reputa come assurde. E mi sono domandato se in casi come questo a volte non sia il mondo ad essere dalla parte giusta e tu, o meglio, io, dalla parte sbagliata.
Mi sono chiesto in questi giorni se avesse senso il mio comportamento duro, intransigente, senza possibilità di appello, di fronte alla discussione che era in atto. Io sapevo che se ci fosse stata una votazione di quel tipo avrei lasciato l’aula. Ciò che mi fa male è che invece di agire secondo un piano di rigorosità intellettuale e morale che mi ero dato, in quel momento non abbia avuto la forza di capire che uscendo stavo facendo un danno e un errore.
Ho provato insomma a guardarmi con occhi diversi, da fuori, spogliandomi del mio ego. Vi assicuro che non è facile, perché so bene quanta importanza esso abbia in tutto ciò che faccio. Chi mi sta vicino lo sa bene e ve lo può testimoniare.
E ne ho avuto un esito imbarazzante, per me. Non mi sono piaciuto.
No, non mi è piaciuta la mia totale sicurezza nell’affrontare la grande maggioranza di persone che avevano espresso la propria decisione, seppure in mancanza del numero legale.
Non mi è piaciuta perché ha in realtà dimostrato che ero a corto di argomenti. O meglio, non ho saputo affrontare con la dovuta attenzione il vero significato del momento politico che si stava consumando. Pur convinto di aver ragione nel merito, ho sbagliato tempi e modi.
Per questo oggi ringrazio Gianluca Panto, che responsabilmente mi ha fermato nel portare a termine un atto sbagliato.
E per questo umilmente chiedo scusa ai miei fratelli veneti, impegnati come me nella battaglia politica, pacifica, democratica e legale per l’indipendenza del Veneto. Chiedo loro scusa, perché so che qualcuno nel vedermi uscire domenica scorsa si è sentito tradito e abbandonato da me. Chiedo scusa anche a chi nel vedermi uscire ha visto in me una persona che mancava di rispetto a tutti coloro che erano presenti, che avevano fatto magari 1-2 ore di strada nella nebbia per contribuire alla crescita di Veneto Stato.
Se mi volete, contribuisco anch’io, magari con più umiltà, ma con maggiore determinazione e consapevolezza di quanto non abbia fatto finora. In questa attraversata del deserto della mia coscienza politica ho trovato la forza che rischiavo di perdere.
Oggi so per certo che l’indipendenza del Veneto ci sarà e so anche che se la vogliamo tutti assieme, il Veneto Stato indipendente lo vedremo a breve. Lo so, perché per qualche giorno l’ho potuto vedere con occhi diversi, quasi da fuori, da spettatore, privandomi del mio ego. L’ho rivisto in tutti voi, nei vostri messaggi, nel vostro affetto e nella vostra rabbia. Nella maledetta voglia di tutti di fare il bene del Veneto.
E ieri sera, a cena a Venezia con amici inglesi, ho potuto rivederlo nei loro occhi, increduli e lucidi dall’emozione, quando spiegavo loro che erano nella capitale di uno stato che sta per rinascere.
La loro emozione è la mia emozione, è l’emozione di tutti noi veneti.
A son fiero de esar Veneto!
Gianluca Busato
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uno sbandamento capita 🙂
Come che te me ghè insegnà ti, se dovarìa no rispondar subito par esar piasè lucidi e vardar le robe a mente freda.
Eco, in sto caxo a te ghè sbajà, bon, tuti i sbaja; l’inportante l’è rendarse conto 🙂
Mi a te considaro uno de le me figure de riferimento politiche e se a son entrà intel PNV ai tenpi l’è in primis par ti, Claudio e Lodovico. La situasion atuale de VS l’è par mi a on primo bivio: o se supera la roba o tuto el va ramengo. Deso che te si rientrà me sento na scianta piasè otimista e a lezarte te me ghè fato far on soriso 🙂
Bon, vanti
Brao Gianluca! Cosita te volemo! Adeso tuti uniti a laorar par el nostro amato Veneto! Veneto Stato Indipendente!
Mi te dedico el articolo ke go scrito uncuò, prima de pranso:
https://www.pnveneto.org/2011/01/steve-jobs-uomo-carismatico/
Ecco perché mi piace questa persona, sa ammettere quando sbaglia e sa riconoscere i pregi e i meriti degli altri. Non soffre di egocentrismo ed è l’esempio di come un uomo può evolvere, crescere e accettare il fatto che il mondo non ti aspetta se tu non evolvi con lui.
Steve Jobs è un vero uomo carismatico, brillante e che al tempo stesso sa farsi amare.
A volte mi piace raccontare questa storia, perché mi capita di vedere spesso persone creative, brillanti e capaci, ma che poi distruggono quello che hanno creato, perché quando hanno bisogno di condividere la loro creatura con altri non lo sanno fare … e non sanno farsi amare.
Questo è poco, ma a me è servito molto nella vita.
Non renderà nessuno migliore, ma per lo meno abbiamo il dovere di provarci. Giane: o si fa il Veneto Stato o si muore italiani…questo è il bivio della nostra vita. L’unica cosa per cui valga la pena di lottare, se non per noi stessi, per tutte le persone a cui vogliamo bene e sono importanti per noi. Loro si meritano una vita migliore, più serena, più giusta. Anche al costo di sopportare qualsiasi cosa questa avventura ci porterà in sorte. Perchè continuare a vivere così: vogliamo passare il resto della nostra vita maledicendo il giorno in cui, anche solo per un attimo di paura o di sconforto, abbiamo deciso di tirarci indietro.
No, mi dispiace. Noi ce lo meritiamo tutti: un Veneto Stato…Indipendente !
Rudyard Kipling – IF
If you can keep your head when all about you
Are losing theirs and blaming it on you,
If you can trust yourself when all men doubt you
but make allowance for their doubting too,
If you can wait and not be tired by waiting,
Or being lied about, don¹t deal in lies,
Or being hated, don¹t give way to hating
And yet not look too good, nor talk too wise:
If you can dream – but not make dreams your master,
If you can think – but not make thoughts your aim;
If you can meet with Triumph and Disaster
And treat those two imposters just the same;
If you can bear to hear the truth you¹ve spoken
Twisted by knaves to make a trap for fools,
Or watch the things you gave your life to, broken,
And stoop and build them up with worn-out tools
If you can make one heap of all your winnings
And risk it all on one turn of pitch-and-toss
And lose, and start again at your beginnings
And never breathe a word about your loss;
If you can force your heart and nerve and sinew
To serve your turn long after they are gone,
And so hold on, when there is nothing in you
Except the Will which says to them: ³Hold on!²
If you can talk with crowds and keep your virtue,
Or walk with kings, yet not lose the common touch,
If neither foes nor loving friends can hurt you;
If all men count with you, but none too much,
If you can fill the unforgiving minute
With sixty seconds¹ worth of distance run
Yours is the Earth and everything in it,
And, what is more, you¹ll be a Man, my son!
Bravo fratello,
Molti dubbi mi giravano per la testa dopo aver letto le tue precedenti riflessioni, ma sai che non volevo in alcun modo influenzare le tue decisioni e mi sono astenuto da qualsiasi commento rispettando le tue osservazioni.
Penso solo che bisogna giocare al meglio le chance di presentare un movimento venetista che appaia unito, forte e determinato e le divisioni sono sempre pericolose ed il passato è tragico in questo senso.
Avanti così!
Tiziano
Bravo!
Veneto unito, Veneto Stato!
bon! desso anca mi me sento pi’ otimista, ripartemo co quel che ognuno de noialtri pol fare pal ragiungimento dell’OBIETTIVO e sempre vanti! VENETO STATO!
Ci sono tante altre cose importanti lasciate indietro che dovrebbero essere recuperate per unire il Venetismo Veneto in un serio progetto indipendentista…fatto 100,fa’ 101;per fare un vero movimento indipendentista,bisogna riconoscere e rivalutare anche gli altri percorsi ed inserirli in un prpogetto piu’ ampio!!!!!!
Carrarini
mi no vedo on sbajio de giane.
si on veneto ca el vol l’indipendensa nol pol esser libaro de pensar e seglier, come el fa a trasmeter ai veneti la libartà?
par mi el gà fato ben. la so strada la sa sol che ju.
solo si el fuse mato (ma nol xe) alora el gvarìa fato coalcosa foravia.
ansi, forsi (FORSI) el gà fato on salto de coalità ca cognava pasar de coela sielta.
giane, ti dixi ca ti gà agio par orgoglio… mi no so, no xudicaria. dele volte cogna ver corajio par selier inte le situasion ca gavemo in tel cor. ma no vojio xudicar anca mi.
però lexendo i comenti me vien na dimanda: metemo ca giane nol fuse tornà in VS, ve sentiresi cusì dipendenti da ju come gavì scrito?
Caro Gianluca, sono felice che tu sia rimasto al tuo posto. Caspita, abbiamo da risolvere un problema del quale io non so se vedrò la risoluzione e tu, vuoi alzare i tacchi e andartene, proprio tu che hai cominciato tra i primi a credere in un progetto che se realizzato e, io lo spero, ci porterà all’agognata INDIPENDENZA. Chi ti scrive ha cominciato nel 1987 a pensare all’autogoverno, all’autonomia. Poi dopo molte vicissitudini, a 59 anni è approdato nel Partito che sognava sin dall’inizio. Poi gli studi e le conoscenze della Storia Veneta vista dall’angolazione che mi è stata nascosta dalla SCUOLA TALIANA, mi hanno decisamente portato sulla via giusta, ed ora eccomi qui in VENETO STATO. Domenica io c’ero, e ti ho visto contratto e determinato nel tuo intervento: poi te ne sei andato dai primi posti, peccato. Di congressi il sottoscritto purtroppo ne ha fatti a bizzeffe. Non ho raccolto nulla…Liga..Lega..UPV…Veneto autonomomo, non mi è rimasto niente in mano. Ora abbiamo questa possibilità, ovvio che ci saranno altre incomprensioni, sennò che VENETI SAREMMO. Resto dell’idea che i peggiori nemici dei Veneti, siano proprio i Veneti irosi e litigiosi tra di loro. Sarebbe ora di finirla e di guardare avanti…e di andare avanti A MUSO DURO E A BARETA FRACADA. In caso contrario la LUPA CAPITOLINA HA VINTO ANCORA.
@vianelo me spiego mejo.
par mi giane el ga sbajà a lasar de scato sensa prima far n’atimo sedimentar le robe. no digo che el gavese torto inte le ragioni, ma prima se ga da ragionar a mente freda e spetar n’atimo.
podopo, mi no me sento “dipendente” da giane ma de seguro l’è na figura autorevole e primaria drento VS e quindi l’è mejo verghelo che no verghelo 🙂 anca perché me despiaxerìa anca a livelo uman no verghelo pì tra de noaltri
Ammirevole la tua lettera.
Caro Gianluca Busato,
capisco perfettamente il tuo stato d’animo, condivido le tue riflessioni e le successive emozioni…
Proprio quest’ultime sono la nostra linfa vitale per sopravvivere di questi tempi..
Riuscire dove altri hanno fallito, o hanno volutamente voluto fallire, bhè non è un’impresa semplice, se ci riusciremo avremo combattuto battaglie che nemmeno possiamo immaginare.
Ci attaccheranno da più fronti, per l’unità d’italia. Destra, sinistra e lega, potrebbero unirsi per combatterci, la stampa e le televisioni non saranno dalla nostra parte… ma…solo la nostra coesione, la forza nelle nostre idee, la volontà che nasce e si alimenta nella storia di queste terre, nel glorioso passato dei nostri predecessori, potranno salvarci e portarci alla vittoria sicura.
Quindi, ponderiamo le nostre energie e prepariamoci uniti contro i nostri avversari,convogliando finalmente tutte le nostre forze in questo straordinario progetto. W Veneto Stato e viva San Marco
“e Voialtri che non xe daea nostra, scominxiè a tremar, el cuor del Leon gà inscominsià a batter, presto el gavarà un brusco risveglio”
Sono molto felice. Molto.
Grazie Gianluca, davvero.
Un caro saluto dalla Lombardia che guarda al Veneto.
Una persona insostituibile.
Sono felice di questo rientro .
Invito a fare analighi commenti non solo sul sito ma anche su quello ufficiale del partito venetostato.com
@Luca Schenato
intanto grasie par la to resposta.
dele volte xe difisie ciapar la sielta ca la incontenta tuti. credo ca sipia mejio ciapar la sielta scoltandose nialtri stesi (de sicuro se scontenta coalchiduni altri).
mi credo ca giane el gapia pasà on bruto momento, e se ju el se sente a posto co la so cosiensa sia intela prima sielta (destacarse) e so coela dopo (far parte), penso ca el gapia fato i so pasi jiusti jiusti.
no me riferiso so el testo del statuto (ca el podarìa essar canbià), ma so el valor dei so fondaminti de ju. el respeto ca el gà demostrà so i so fondaminti a costo de meter le man vanti so staltri veneti, par mi la podarìa essar na garansia de dignità e onestà.
dele volte pensarghe sora so na situasion a mente freda podarìa essar masa tardi (se giane, o coalche altro, el gavese taxù o aprovà a denti serai el statuto, forsi el se rodarìa i dei deso).
so dacordo co ti ca se pol far le robe co pì calma, ma cogna vedar anca se la motivasion de giane la xe stada scoltà (no credo ca el se gapia infurià de boto).
no vojio ciapar le so difexe e acuxarve vialtri, no sarìa jiusto par mi. vedo solo ca on ategiamento (baxà so le so carateristiche) el gà scaenà n’altro ategiamento (in baxe ale carateristiche de staltro).
mi so curioxo, e sicome me gavaria fato piaser cognosser le vostre motivasion (cofà ti gà fato ti, e me gà fato piaxer) gò scrito de sora.
a so d’acordo anca so aver xente intorno valida.
el me “dipendente” al jiera on fià provocatorio 😉
Sono dell’idea che tutti possono sbagliare. L’importante è avere l’umiltà di riconoscerlo e poi quando si è chiesto scusa come hai fatto tu pubblicamente diventa ancora più facile stenderci un velo sopra e ripartire più forte di prima. Ben tornato.Alla prossima assemblea pero’ tanto per non correri rischi “te lighemo alla carega”….